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Regione Sardegna: delibera per l'eradicazione della peste suina africana

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Eradicare la peste suina africana con tutti gli interventi necessari anche di natura non strettamente sanitaria, è quanto ha deciso la Regione Sardegna attraverso la creazione di una unità di missione con delibera del 2 luglio 2014.

15 Luglio 2014
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Eradicare la peste suina africana con tutti gli interventi necessari anche di natura non strettamente sanitaria, è quanto ha deciso la Regione Sardegna attraverso la creazione di una unità di missione con delibera del 2 luglio 2014. Il Presidente della Regione in accordo con gli Assessori dell'Igiene Sanità e dell'Agricoltura ha deciso di mobilitare le strutture regionali coinvolte nella lotta alla PSA in una forma organizzativa innovativa che consenta di aggredire in modo determinato le problematiche sanitarie, economiche, sociali e ambientali.

Questi dunque gli indirizzi intrapresi:
- la redazione e l'attuazione di un Piano d'azione straordinario per il contrasto e l'eradicazione della PSA in Sardegna;
- l'istituzione di un Comitato ristretto d'indirizzo per l'eradicazione della PSA in Sardegna, coordinato dal Presidente della Regione o da un suo delegato e al quale partecipano l'Assessore dell'Igiene Sanità e dell'Assistenza Sociale, l'Assessore dell'Agricoltura e Riforma Agro – Pastorale e l'Assessore della Difesa dell'Ambiente, con il compito di indirizzare, verificare e monitorare l'attuazione del Piano d'azione straordinario per l'eradicazione della PSA;
- l'istituzione di una Unità di Missione per l'eradicazione della PSA in Sardegna.

L'Unità di Missione sarà diretta da un Responsabile, individuato tra soggetti in possesso di riconosciuti requisiti e qualificazione professionale nelle materie di competenza dell'Unità diMissione; il nucleo operativo è costituito dal Direttore generale dell'Assessorato dell'Igiene e Sanità e dell'Assistenza Sociale, o suo delegato, dal Direttore generale dell'Agricoltura e Riforma Agro - Pastorale, o suo delegato, dal Direttore generale della Difesa dell'Ambiente, o suo delegato, dal Direttore generale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, o suo delegato, e da personale qualificato nelle materie di competenza dell'Unità di Missione, i cui profili professionali e la consistenza numerica saranno individuati con successivo, apposito, provvedimento.

Piano di azione- L'Unità di Missione, entro venti giorni dall'istituzione presenta al Comitato d'indirizzo ristretto, per la successiva approvazione in Giunta, un piano operativo denominato "Piano di azione straordinario", che individua le priorità e le strategie d'azione, ivi compresi i termini temporali e le risorse impegnate.
Al fine di attuare il Piano d'azione straordinario il Responsabile dell'Unità di Missione, coordina tutte le attività delle strutture dell'Amministrazione regionale, compresi i Servizi Veterinari delle ASL e dell'Istituto Zooprofilattico della Sardegna, impegnate nel contrasto e nella eradicazione della PSA e nello specifico:
- coordina i servizi veterinari delle aziende sanitarie locali competenti per il territorio, delle strutture sanitarie pubbliche e delle strutture amministrative e tecniche della Regione Sardegna nonché degli enti territorialmente competenti, al fine di garantire la gestione unitaria e integrata di tutti gli adempimenti connessi alla profilassi e all'eradicazione della peste suina africana ai sensi del piano d'azione straordinario che attua i relativi piani comunitari;
- coordina la campagna di comunicazione e informazione rivolta a tutta la popolazione della Sardegna e in particolare agli allevatori;
- organizza le squadre di intervento per il rilevamento dei suini allevati illegalmente, pianifica e coordina gli interventi in stretta collaborazione con gli altri enti interessati;
- verifica la regolarità dell'abbattimento e distruzione degli animali infetti e dello smaltimento delle carcasse di suini nonché delle procedure di disinfezione svolte sotto il controllo della ASL competente;
- intraprende tutte le azioni ritenute utili e necessarie, a seguito del ritrovamento di suini allevati illegalmente, in considerazione della situazione epidemiologica e di una analisi del rischio;
- definisce le premialità per gli allevamenti con elevata e certificata biosicurezza anche in funzione dell'analisi del rischio territoriale;
- adotta idonee misure, in conformità ai piani comunitari, per disciplinare l'attività venatoria con specifico riferimento alla caccia al cinghiale ivi comprese eventuali restrizioni a tale attività nonché per il relativo controllo numerico della popolazione.

Venerdì 11 luglio 2014/Italia.http://www.regione.sardegna.it/

Commenti sull'articolo

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18-Lug-2014 lucabelloipraticamente nulla di nuovo visto che un Piano Straordinario già era ed è in atto. Purtroppo gli accorgimenti e le azioni sono sempre le stesse e in 30 anni di problema peste in Sardegna le azioni messe in atto non hanno fatto altro che favorire il sistema dell'allevamento illegale a discapito degli allevamenti regolari e virtuosi, che ritrovandosi all'interno delle aree di rispetto o sorveglianza piangono tuttora le pene di questa "pseudo lotta". Il sistema della repressione da solo non si è dimostrato utile alla causa forse sarebbe opportuno, sempre che se ne abbia veramente l'intenzione, mettere in atto le indicazioni che già ci sono state date in occasione del workshop sulla eradicazione della peste suina africana in Sardegna che si è tenuto il 23 Ottobre del 2013 a Cagliari dove gli esperti dell' ASFORCE hanno indicato i punti fondamentali per l'eradicazione, li riporto brevemente a titolo di cronaca, 1)Registrazione di tutte le aziende;2) Controllo del movimento;3)Test sierologico del 100% popolazione;4) Eliminazione degli animali portatori e outbreaks;5) Eradicazione per mezzo del programma approvato ALL;6) Legislazione Adeguata ( uguale per tutti);7)Buon programma sociologico;8)Tolleranza 0 con l’illegalità;9)Aumento delle infrastrutture delle aziende; 10)Coinvolgimento dei veterinari liberi professionisti locali;11)Sicurezza dell’ attendibilità dei campioni prelevati dai veterinari per la diagnosi in laboratorio. In perticolare mi soffermerei su 3 punti, il primo, perchè è estremamente necessario risolvere il problema dei suini che non esistono ufficialmente e invece sono la stragrande maggioranza, il consiglio è di permettere a chi ha suini di metterli in regola soprattutto quelli a conduzione familiare evitando l'antipatico obbligo di eliminare quelli che si detengono, e contemporaneamente però dovrebbe esserci l'attività di controllo nelle campagne che andrebbe affidata ai liberi professionisti locali che conoscono e hanno rapporti con le genti del posto, questo sistema integrerebbe anche il punto 7, e il punto 10. Un ultimo consiglio ma questo è mio personale sarebbe quello di organizzare un sistema dove chi anche rientrando all'interno di aree di sorveglianza o rispetto una volta accertato a spese proprie che l'animale destinato al macello è sano, lo si possa mettere in commercio almeno nel mercato locale.
18-Lug-2014 telma-tucciCiao Luca,
ti faccio i complimenti per come affronti il problema con passione, fossero tutti così.......!!
01-Ago-2014 danielese alla regione Sarda arrivano decine di milioni di Euro l'anno come indennizzo per la PSA non si daranno mai da fare per risolvere il problema!!!
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