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Effetti delle pratiche di produzione e dei fattori ambientali sui contaminanti dell'aria negli ambienti dei suini

L'obiettivo di questo studio è determinare la concentrazione dei contaminanti dell'aria e la variabilità associata alle diverse pratiche di produzione.

2 Luglio 2015
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I lavoratori del settore suinicolo si trovano esposti frequentemente a rischi respiratori, includendo le particelle organiche, i bioaerosol, i gas e le endotossine. L'obiettivo di questo studio è stato determinare la concentrazione di contaminanti dell'aria e la variabilità associata alle diverse pratiche di produzione.

Furono misurate le concentrazioni dei contaminanti dell'aria una volta al mese durante l'anno in strutture con sistemi di alloggiamento in parallelo per gestazione/sale parto (gabbie e box di gestazione) e in strutture da ingrasso che utilizzavano sistemi di somministrazione dell'alimento secco o liquido. Le misurazioni venivano effettuate in giorni con o senza movimentazione degli animali. Si misurarono le concentrazioni medie ponderate nel tempo delle endotossine e delle particelle respirabili in ubicazioni fisse. Le concentrazioni delle particelle respirabili, l'idrogeno solforato (H2S), ammoniaca (NH3) e anidride carbonica (CO2), la temperatura e umidità relativa venivano misurate con strumenti di lettura diretta per valutare la variabilità temporale e spaziale. Si compararono le concentrazioni medie ed il picco dei contaminanti e la loro distribuzione spaziale in funzione del sistema produttivo.

Singolarmente, i contaminanti erano in gran parte sotto il limite delle esposizioni per i lavoratori. L'esposizione all'idrogeno solforato ebbe una eccedenza rispetto al limite (2.11 vs. 1.0 ppm) un giorno a causa del lavaggio a pressione. Questo episodio incluse una oscillazione al di sopra del limite di esposizione nel breve tempo (5.19 vs. 5 ppm). Anche se le concentrazioni dei contaminanti individualmente furono raramente superiori alla metà del limite di esposizione occupazionale, le concentrazioni per multeplici contaminanti si avvicinarono al limite calcolato per le miscele nei mesi invernali, quando la ventilazione diminuisce. Le differenze nelle concentrazioni tra le gabbie ed i box di gestazione erano piccole, essendo leggermente superiori nei box. I livelli di endotossine aumentavano i giorni in cui si movimentavano i suini. Le zone con alimentazione a secco presentavano maggiori concentrazioni di endotossine e di idrogeno solforato. La ventilazione nelle installazioni diminuivano nei mesi invernali, causando un aumento significativo delle esposizioni a tutti i contaminanti. Nei mesi estivi, la temperatura giornaliera media nei capannoni sorpassava alcuni giorni i 30ºC, causando a volte un rischio di stress da calore.

Le concentrazioni dei contaminanti dell'aria non differiscono sostanzialmente tra gli alloggiamenti in gabbie o box di gestazione. L'uso di un sistema di somministrazione di alimento liquido ridusse l'esposizione ad alcuni contaminanti. I tassi di ventilazione più bassi per il freddo causarono concentrazioni significativamente più alte, suggerendo che il controllo delle esposizioni durante il periodo invernale è critico per la vigilanza della salute dei lavoratori. L'esposizione al calore nei mesi estivi ha potuto mettere a rischio da stress da calore i lavoratori. L'effetto di questa esposizione nei lavoratori e nei suini non è stato descritto.

DS Murphy, PC Raynor, S Engelman, G Ramachandran, JB Bender, BH Alexander. Effects of production practices and environmental factors on air contaminants in swine facilities. 2014 Allen D. Leman Swine Conference.

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