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Scoperto uno dei meccanismi con il quale il batterio Haemophilus parasuis produce la malattia di Glässer nei suini

Ricercatori del CReSA (Spagna) hanno scoperto che l'H. parasuis può utilizzare l'acido sialico del suino per passare inosservato al sistema immunitario.

13 Dicembre 2012
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Haemophilus parasuis include ceppi con distinta virulenza, però i fattori di vitulenza di questo batterio non sono ben definiti. Ricercatori CReSA (Spagna) hanno scoperto che l'H. parasuis può utilizzare l'acido sialico del suino per passare inosservato al sistema immunitario ed essere capace di produrre malattia nei suini. Inoltre, hanno identificato un gene correlato con i ceppi virulenti del batterio che potrebbe aiutare la diagnostica.

Durante le ricerche è stato identificato il gene responsabile dell'attività della neuraminidasi e si osservò che era distribuito ampliamente nei ceppi di H. parasuis, senza relazione con la virulenza degli stessi. Per studiare la relazione tra l'acido sialico (Neu5Ac) e la virulenza, si valutó la distribuzione dei geni implicati nel metabolismo dell'acido sialico in 21 ceppi di H. parasuis di differenti origini cliniche (includendo isolamenti nasali e sistemici). Il gene NaNH della neuraminidasi, associato con la CMP-Neu5Ac sintetasi e i geni Neua, SIAB e lsgB della sialil-transferrasi furono inclusi in questo studio. Si osservò come l'attività della neuraminidasi era comune negli isolamenti di H. parasuis, e il gene NaNH di 12 isolamenti si espresse in Escherichia coli e si caratterizzarono addizionalmente.

L'analisi della sequenza mostró che la proteina NaNH conteneva i motivi caratteristici del sito catalitico delle sialidasi. Non si rilevò una associazione tra la presenza di NaNH e le differenti origeni dei ceppi mentre si identificó un gene di sialil-transferrasi per il quale si osservó associazione con la virulenza dei ceppi e specíficatamente con la capacità dei ceppi di resistere all'azione battericida del siero (resistenza al siero o complemento). IsgB era predominantemente presente negli isolati sistemici e non fu amplificato a partire dagli isolamenti nasali. Usando due ceppi di referenza (Nagasaki (virulento, lsgB +) e SW114 (non virulento, lsgB-)) si è potuto dimostrare che il lipopolisaccaride del ceppo virulento, resistente al siero, stava effettivamente "decorato" con l'acido sialico, appoggiando il ruolo della sialilazione nella virulenza di questo battere patogeno.

V. Martínez-Moliner, P. Soler-Llorens, J. Moleres, J. Garmendia and V. Aragon. Distribution of genes involved in sialic acid utilization in strains of Haemophilus parasuis. Microbiology. 2012. Vol. 158 (8), 2117-2124. doi:10.1099/mic.0.056994-0

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