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Conseguenze della legge americana per l'etichettatura relativa al paese di origine (COOL-country of origin labeling)

La storia del COOL, legge americana per l'etichettatura del paese d'origine può essere riassunta in : "Fai attenzione a quello che desideri, perchè potresti averlo".

Oggi vi racconto una storia con una morale:"Fai attenzione a quello che desideri perchè puoi averlo". Iniziamo con la triste storia, ridicola e completamente prevedibile del COOL (etichetta del paese d'origine) che, durante molti anni, era nel cassetto. Farò un rapido riassunto in modo però che possa trasmettere bene la lezione. Non posso vantarmi di scriverlo dato che si tratta di semplici regole di economia e non di qualche idea fantasiosa che io abbia, ma durante l'ultima decade ho previsto esattamente tutto quello che succede ora e potete anche verificarlo usando il vostro motore di ricerca preferito.

Il COOL è stata una legge equivocata, difesa inizialmente da parte dei piccoli produttori di bovini e suini negli USA con l'intento (non dichiarato) di ostacolare la concorrenza delle importazioni di suini vivi dal Canada negli Stati Uniti. Si trattava sommariamente di una barriera commerciale travestita da una legge per la tutela del consumatore per quanto riguarda la sicurezza alimentare e l'informazione. La normativa comprendeva che gli imbalaggi delle carni fossero etichettati per la vendita al dettaglio con il paese di origine dei suini vivi, con pesanti multe al venditore in caso di non ottemperanza.

Gli allevatori sapevano che l'industria della carne americana non poteva garantire la tracciabilità dei prodotti etichettati dato che la carcassa veniva sezionata e distribuita a vari laboratori di lavorazione carni. Per avere un'idea, i cosidetti "laboratori di sezionamento" americani (grandi industrie dove arrivano materie prime da molti paesi con trasformazione delle carni sezionate) dovrrebbero apporre un'etichetta lungo tutta la confezione per poter contenere tutti i paesi di origine di ogni lotto, oppure dovrebbero essere accompagnate da un piccolo manuale assieme alla confezione descrivendo tutta la genealogia che potrebbero essere presenti in ogni lotto produttivo.

Quando è iniziata l'applicazione della legislazione obbligatoria alcuni esempi erano "nato in Australia, allevato in Canada, confezionato negli USA". Ora immaginiamo un taglio primario che viene inviato ad un "laboratorio di sezionamento" dove sono presenti cinquanta tagli di altri animali degli USA e di altri paesi per produrre un "macinato" di bovino. Il costo e le multe per le trasgressioni esageratamente elevati, come previsto dai promotori dell'idea.

Etiqueta de origen

Gli istigatori sapevano che non poteva essere applicata completamente, per cui il risultato sarebbe stato che le proprie aziende di lavorazione, sotto la minaccia delle minoranze che erano esposte alle multe semplicemente avrebbero lasciato di acquistare carni dal Canada e dal Messico. Anche l'USDA, a cui è stata richiesta un'analisi dei costi ha previsto il prevedibile. Sto semplificando, ma la risposta  fu qualcosa come: "Non è possibile trovare alcun beneficio eccetto per quelli che possano avere la curiosità occasionale di conoscere la provenienza della propria carne". In seguito passarono ad enumerare i costi stimati per ogni anello della filiera e alla fine fu calcolato in centinaia di migliaia di dollari per ogni bottega.

Nonostante l'analisi, la legge è passata e il potere legislativo ha ritardato la sua applicazione  durante quasi una decade negando di finanziare il progetto, ma allora il governo cambiò e le redini sono passate nelle mani di chi avevano promesso ai propri elettori. Le conseguenze furono quasi immediate. I macelli piccoli e medi del midovest avevano bisogno di bovini canadesi  e messicani per coprire i fabbisogni di macelllazione. Senza questi animali l'affare non sarebbbe stato più reddittizio, per cui molti hanno chiuso, portandoli a cercare un mercato più possibile.

Pertanto, il rapporto commerciale prospero reciprocamente e quasi integrato tra produttori canadesi  ed americani si è rotto con gravi danni per entrambe le parti, dato che gli investimenti reciproci erano stati sostanziali. Gli allevatori canadesi producevano ed esportavano grandi quantità di suinetti a basso costo verso gli ingrassi negli Stati Uniti, dove Ia produzione è più economica e il macelli erano vicini. Entrambi i paesi traevano beneficio, così come i consumatori di entrambi i paesi. Quando la polvere si abbassò, un macello relativamente grande negli USA chiuse (in precedenza lavorava sostanzialmente con suini provenienti dal Canada) ed i consumatori di entrambi i paesi erano in una condizione evidentemente peggiore rispetto a prima. Il COOL aumentó il prezzo della carne ai consumatori americani e si è ridotto per i consumatori canadesi.

Oggi gli USA hanno perso vari appelli e sono stati dichiarati colpevoli di restrizione al libero commercio e il risultato sarà potenzialmente di milioni di dollari in ritorsioni economiche che ridurranno l'export degli allevatori americani. Aumentare gli export netti non è un'opzione per i produttori nordamericani: è una necessità con conseguenze nefaste se si fallisce.

Ora, dopo aver speso milioni di dollari implementando la legge  e la distruzione di un rapporto commerciale transfrontaliero perfettamente competitivo, così come la perdita di vari impianti di macellazione che erano redditizi e con la perdita del benestare dei consumatori di entrambi paesi, i parlamentari hanno derogato la legge e sta aspettando che il senato faccia lo stesso prima che i costi delle lezioni avute aumenti in decorrenza di politiche pubbliche equivocate.

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