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Consigli per una buona venuta in calore

In una serie di articoli, l'esperto in riproduzione dei suini, Javier Gil Pascual tratta gli aspetti chiave della stimolazione del calore e dell'inseminazione...

Avere un buon calore, sia delle scrofe svezzate sia delle scrofette, migliorare la fertilità e raggiungere il massimo della prolificità possibile di una genetica, è ancora un obiettivo chiave in molti allevamenti.

Tutti i protocolli di management che parlano di calore e ricerca del calore ed inseminazione, sono determinanti per il successo riproduttivo di un allevamento. Logicamente inizia dal principio...e in questo 1° articolo trattiamo della stimolazione e la venuta in calore.

Come dobbiamo stimolare la scrofa svezzata?

Dal 1° giorno post-svezzamento. Se abbiamo svezzato in mattinata, già nel pomeriggio dobbiamo stimolare con il verro. Non dimenticare che si fa una doppia funzione: ricerca e rilevamento. Se non si ricerca dal 1° giorno non rileviamo le scrofe con calori precoci.

E' fondamentale stimolare le scrofe con verri diversi, variandoli costantemente ed in modo più diversificato possibile. Uno dei problemi in molti allevamenti è la mancanza di verri a sufficienza, non è raro trovare solo 1 verro nel capannone delle scrofette e 1 nel capannone delle scrofe. E' necessario cambiare i verri che stimolano le scrofe per aumentare l'offerta sessuale. L'ideale è avere verri fratelli per poter stimolare con 2 o 3 verri allo stesso tempo.

Ugualmente importante è poter ricercare i calori 2 volte al giorno se non si fa un orario lavorativo unico. E' un'altra opportunità per cambiare il verro.

Quanto è importante la luce?

Moltissimo. Nel mediterraneo, zona di molta luce, molte volte vediamo le finestre chiuse per l'adozione di sistemi di raffreddamento Ci sono allevamenti che quando adottano il condizionamento peggiorano la venuta in calore. I paesi Nord Europei, hanno meno luce e per questo utilizzano molti sistemi di illuminazione artificiale.

L'uso di lampade fluorescenti o led poste 1 metro sopra le scrofe è una buona misura per garantire l'intensità della luce raccomandata per una buona venuta in calore.
L'uso di lampade fluorescenti o led poste 1 metro sopra le scrofe è una buona misura per garantire l'intensità della luce raccomandata per una buona venuta in calore.

Dobbiamo garantire 16 ore di luce bianca. Le lampade gialle non contano, nemmeno quelle fluorescenti che in passato erano bianche, ma che diventano sporche, riducendo la tonalità passando dal bianco al giallo.

Alimentazione dopo lo svezzamento

Aspetto essenziale. La scrofe deve mangiare tanto quanto possa dopo lo svezzamento fino alla copertura.

Non è una gestione facile, dato che alcune scrofe mangiano molto e altre meno e quindi dovremo correggere ogni giorni i quantitativi , ma comunque dobbiamo avere un concetto ben chiaro: una scrofa deve mangiare in questo intervallo circa la metà di quanto mangiava alla fine della lattazione.

Un altro fattore importante è la stimolazione della scrofetta.

Cosa dobbiamo fare?

Ci sono molti aspetti da considerare e che determinano il successo in questa fase produttiva, ma uno dei principali è definire il momento dell'inizio del contatto con i verri.

Dobbiamo iniziare a far vedere il verro a circa 180 gg di età. E' un grande errore quello che spesso vedo dove si permette che le scrofette arrivino a 7,5 mesi di età o più senza avere avuto contatto con un verro.

La qualità di questo contatto è altrettanto importante. Come con le scrofe svezzate, è preferibile che il contatto sia di 2 volte al giorno con più verri, sopratutto nelle scrofette il contatto deve essere diretto.

Nelle future riproduttrici è consigliabile il contatto diretto con il verro. Con questa gestione, la proporzione della prima volta in calore aumenta nelle prime 3 settimane di contatto con il verro.
Nelle future riproduttrici è consigliabile il contatto diretto con il verro. Con questa gestione, la proporzione della prima volta in calore aumenta nelle prime 3 settimane di contatto con il verro.

Negli allevamenti che lavorano con genetiche più "difficili", meglio portare le scrofette dal verro invece del contrario. In questi casi è un bene usare verri giovani di non oltre 10 mesi e di dimensioni adeguate; questi verri inoltre devono essere sessualmente attivi, non devono avere più di 10 mesi di età .Si tratta di stimolare, non di spaventare le scrofette o di far loro male...

Se dopo 40 giorni dal primo contatto con il verro non si vede il calore, meglio inviare queste scrofette al macello. Sbagliato usare gli ormoni, in questo modo si evita di far entrare in produzione soggetti che hanno difficoltà nella venuta in calore, questo fatto si può ripetere anche dopo i futuri svezzamenti. Questo protocollo è indispensabile in allevamenti che fanno selezione o moltiplicazione, dato che al contrario....si sta selezionando scrofe che trasmettono la difficoltà di venuta in calore alla progenie.

Quando sono esposte ai verri a 180 giorni di vita, la maggior parte delle scrofe avranno avuto un calore tra 200 e 220 giorni.

Consiglio di usare le gabbie dopo aver individuato il 1° calore. La scrofetta riduce il consumo di mangime per alcuni giorni, ma una volta adattata alla gabbia potrà ricevere un aumento di quantitativo di mangime (flusghin) adeguato negli ultimi 15 giorni prima del prossimo calore, assicurando una buona ovulazione e con ovuli di buona qualità al momento della copertura.

Una corretta stimolazione per la venuta in calore, sia della scrofetta, sia delle scrofe svezzate è il primo passo indispensabile per una buona fertilità. Nel prossimo articolo tratteremo il 2° punto: la rilevazione del calore.

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