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Risposte sulla pleuropolmonite da App (2/2): diagnosi, monitoraggio ed eradicazione

In questo 2° articolo Antonio Vela, Francisco José Pallarés e David Espigares rispondono a domande sulla diagnosi, il monitoraggio e l'eradicazione della pleuropolmonite causata da Actinobacillus pleuropneumoniae (App)...

A livello diagnostico, di quali strumenti disponiamo e come possiamo utilizzarli come aiuto nella prevenzione e nel controllo?

Pallarés sottolinea l'importanza di partire da una corretta diagnosi clinica ed anatomo-patologica, poiché ci darà informazioni sulla forma della malattia che si manifesta in allevamento: iperacuta, acuta o cronica, quest'ultima più difficile da diagnosticare perché normalmente non vi è alcuna associazione alla mortalità, l'unico segno clinico che di solito si apprezza è il ritardo della crescita. Nei polmoni che presentano le lesioni caratteristiche del processo (broncopolmonite fibrinosa con aree di emorragia e necrosi; forme iperacute e acute della malattia) possiamo isolare i batteri mediante coltura microbiologica. L'isolamento dei batteri ci consentirà di eseguire un antibiogramma per trovare l'antibiotico di elezione per il trattamento, la concentrazione minima inibente (MIC) e conoscere il sierotipo che causa il problema o ottenere l'antigene per la preparazione di un vaccino stabulogeno. Per quanto riguarda la diagnosi sierologica, esistono test contro la tossina ApxIV, presente in tutti i sierotipi e quindi servirebbero a rilevare animali positivi o negativi, e test sierotipo-specifici, basati sulla rilevazione di anticorpi contro i lipopolisaccaridi dei batteri, ma presentano il problema che possono verificarsi reazioni crociate tra determinati sierotipi, come 1, 9 e 11, 4 e 7 e 3, 6, 8 e 15. Per ogni campione devono essere eseguiti diversi test, soprattutto se non si conoscono i sierotipi che potrebbero essere coinvolti .

Come possiamo monitorare l'evoluzione della malattia nella piramide produttiva?

Espigares e Vela ritengono che gli indici zootecnici e l'impatto produttivo siano una buona misura per valutare l'evoluzione del problema: mortalità specifica dovuta alla malattia, numero di episodi, consumo di antibiotici ed incremento medio giornaliero. Espigares e Pallarés concordano sul fatto che la valutazione periodica delle lesioni compatibili con la malattia a livello di macello, sia anche un altro parametro interessante per osservare quale sia l'impatto della malattia e come si evolva.

Figura 1. Pleuropolmonite fibrino-necrotizzante compatibile con App. Fonte: UAB.
Figura 1. Pleuropolmonite fibrino-necrotizzante compatibile con App. Fonte: UAB.

Figura 2. Pleuropolmonite compatibile con App. Fonte: Francisco José Pallarés, dell'Università di Murcia.
Figura 2. Pleuropolmonite compatibile con App. Fonte: Francisco José Pallarés, dell'Università di Murcia.
Pallarés e Vela sottolineano che la sierologia è anch'essa uno strumento molto utile per monitorare la piramide produttiva. Esistono due tipi di test sierologici, quelli specifici che rilevano gli anticorpi contro ciascun sierotipo e quelli che rilevano tutti i sierotipi che si basano sulla rilevazione degli anticorpi contro la tossina ApxIV. I primi sarebbero quelli di scelta per il monitoraggio delle piramidi positive e in cui useremmo i test contro i sierotipi più frequenti in Spagna (2, 4, 9/11 e 13). Quelli che rilevano tutti i sierotipi sarebbero quelli di scelta per vedere se una piramide negativa è stata infettata o meno.

Ritenete fattibile l'eradicazione in un'allevamento?

Vela è del parere che non sia possibile e che la prevenzione ed il controllo siano le uniche due opzioni pratiche considerata la realtà attuale. Espigares , non considera, anch'esso, fattibile l'eradicazione negli allevamenti, o almeno l'esistenza di un metodo riproducibile che garantisca un tasso di successo accettabile. Aggiunge che, sebbene siano state descritte alcune esperienze positive, la realtà è che non sono riproducibili in tutti gli allevamenti, poiché lo stesso metodo che funziona in un allevamento, il più delle volte non funziona in altri. Ciò è probabilmente dovuto alla grande persistenza dei batteri al fondo delle cripte tonsillari e alla difficoltà che gli antibiotici hanno nel raggiungere una MIC efficace.

Pallarés ritiene che l'eradicazione sia possibile, ma è un compito difficile. Commenta che ci sono diverse strategie per eradicare la malattia come il depopolamento ed il successivo ripopolamento, lo svezzamento precoce medicato segregato, l'analisi e l'eliminazione ed il depopolamento parziale più il trattamento antibiotico. Il depopolamento/ripopolamento è un sistema molto costoso e presenta il problema che, in alcuni allevamenti, il depopolamento potrebbe portare alla perdita delle linee genetiche presenti. Lo svezzamento precoce medicato segregato, comporta una combinazione di vaccinazione, farmaci ed eliminazione di animali positivi. Strategie di questo tipo, oltre ad essere discutibili dal punto di vista produttivo, non sono consentite dalla normativa vigente in materia di benessere animale. Il successo dell'analisi e dell'eliminazione dipenderà dal metodo diagnostico sierologico utilizzato: se vengono utilizzati test poco sensibili, non tutti i portatori vengono eliminati e se vengono utilizzati test poco specifici, vengono eliminati gli animali sani non portatori. Il depopolamento parziale ed il trattamento antibiotico hanno il problema che gli antibiotici non sono in grado di eliminare l'agente patogeno in tutti i portatori e non ci sono prove concrete che il depopolamento parziale possa eliminare tutti i sierotipi di App. Tutte queste misure hanno i loro vantaggi e svantaggi...

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