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Finisce l'estate in attesa della fine del raccolto del mais...

Nelle prossime settimane vedremo oscillazioni nei prezzi in funzione delle oscillazioni delle monete, delle Banche Centrali, dei tassi d'interesse....ma con gli stocks attuali, i prezzi non dovrebbero salire.

Settembre è un mese speciale. Socialmente parlando, è il mese del ritorno alla normalità: le ferie sono finite, i bambini tornano a scuola.....Infine, torniamo tutti alla routine della vita quotidiana. Il mercato di settembre, è un mese significativo nel calendario: è la fine della campagna del mais (la cui scarsità ha determinato aumenti di prezzi scandolosi in alcuni momenti, anche se quest'anno..non è il caso); è anche un mese dove persiste la pressione del raccolto del frumento, orzo, triticale, almeno per l'emisfero nord. Questo mese di settembre ha avuto circonstanze eccezionali: i porti erano sempre pieni di merce, sia di mais che di frumento, il che ha favorito l'andamento tranquillo della campagna del mais, che non ha mostrato sussulti. Anche l'abbondanza di mercanzia nei porti ha fatto pressioni sui prezzi del frumento e di altri cereali invernali. Per quanto riguarda i prezzi, la quotazione del mais è stata di 163 €/Tm per posizioni di novembre 2015/gennaio 2016 e 165 €/Tm per febbraio/maggio 2016. Inoltre, si è anche potuto acquistare tutta la posizione per tutto l'anno 2016 a 168 €/Tm. Il frumento si è associato alla stella del mais con prezzi che si sono abbassati fino a 171 €/Tm per la posizione settembre/dicembre/2015 e 173 €/Tm per la posizione gennaio/maggio 2016, ma non hanno avuto il coraggio di offrire il frumento per tutto l'anno intero. L'orzo ha continuato per altri percorsi: si operano solo posizioni immediate e segue a prezzi non interessanti per i compratori. La segale è arrivata ad essere quotata 160 €/Tm al porto per quest'anno ed il triticale a 166-167 €/Tm per settembre/dicembre 2015.

Come sempre, quando parliamo di tanta pressione nelle vendite, qualsiasi notizia o movimento brusco del mercato può dare come risultato un aumento dei prezzi, dato che l'aumento dei prezzi non solo è a causa del mercato, ma anche dalla scomparsa degli sconti offerti dai venditori che ne favoriscono l'aumento. Le offerte di segale e triticale sono quasi scomparse ed il frumento ed il mais hanno raccolto tra i 5 e 10 €/Tm a seconda delle posizioni.

Se vogliamo sapere cosa succederà nei prossimi giorni, dobbiamo tenere in considerazione diverse premesse. La prima è che gli stocks finali della campagna continuano ad essere alti o molto alti nonostante le recenti informative dell'USDA che li ridimensionano un pò. La seconda premessa è che i mercati per essere redditizi devono andare al rialzo o al ribasso senò non c'è gioco, nè margini. La settimana scorsa correvano diverse voci sulle cattive condizioni in Russia in particolare e nel Mar Nero in generale per la semina a causa della mancanza di piogge e, comunque sia, è troppo presto per mostrarsi allarmisti per una notizia così, per un mercato ammalato per il ribasso e mancanza di notizie ha avuto una buona presa per far crescere i prezzi. A partire da ora il mercato oscillerà dipendendo dalle oscillazioni delle monete, delle Banche Centrali e dalle decisioni sui tassi d'interesse...però come non mi stanco di "strombazzare", con gli stoks esistenti i prezzi a priori non dovrebbero tergiversare, almeno fino a febbraio o marzo dove cominceremo a parlare con conoscenza di causa delle semine e se questi dati possono essere definitivi per la nuova campagna.

Per quanto riguarda i proteici, per una volta e senza che serva da precedente, la soia ha seguito la stella dei cereali, arrivando ad essere quotata 340-345 €/Tm per pronta consegna e si è potuta comprare a 335 €/Tm per tutta la posizione 2016. La colza ha ceduto un pò, sopratutto su quella disponibile, cercando la domanda, però continua ad essere meno interessante del girasole. Comunque, considerando i cattivi raccolti di colza a livello mondiale , la poca domanda non sembra influenzare molto i produttori e la farina di soia è a prezzi sufficientemente interessanti e pertanto la colza non preoccupa più di tanto gli acquirenti.

2 Ottobre 2015

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