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In attesa della calma autunnale...

Siamo alle porte del raccolto record di soia negli USA e nonostante questo c'è stato un aumento di 100 $/tonnellata per i futures a breve sul mercato di Chicago.

Qualche giorno fa ho visto un annuncio in TV dove una società di energia elettrica offriva un contratto di luce a tariffa fissa per evitare gli sbalzi delle fatture dovuto all'aria condizionata in estate ed al riscaldamento in inverno. Per un attimo ho pensato che questa formula a "prezzo fisso" potrebbe essere impiegata sul nostro mercato, sopratutto per la soia, ma anche per altri cereali, e sicuramene avrebbe successo. Andiamo a vedere cosa è successo in quest'ultimo mese...

La soia

Oggi partiamo con la soia, la stella del mese di ottobre. Siamo alle porte del raccolto record negli USA e nonostante tutto è aumentata di 100 $/tonnellata. Il problema non è solo l'aumento, ma la volatilità del giorno dopo giorno degli ultimi tempi. Per esempio, l'ultimo 28 ottobre la soia era commercializzata al mattino a 232€/Tm per passare al pomeriggio ad una quotazione di 407 €/Tm: il tutto dovuto ai futures!. La domanda che ci si fa ogni giorno di mercato è: perchè?. Perchè, dopo aver previsto che la soia sarebbe calata? perchè dopo l'inizio del raccolto record americano si aspetta di acquistare i futures (gennaio-dicembre /2015)?,… Il ritardo del raccolto americano continua ad influenzare il mercato, tuttavia non si spiega un rialzo cosi importante. Questo sì, i fondi d'investimento, che hanno visto come a ottobre volgeva negativamente in borsa, hanno colto l'occasione per entrare nel mercato delle commodities, come la soia. Il risultato: volatilità estrema ed un mercato veramente spaventato, dato che le coperture sono molto più scarse a partire già dal mese di novembre. La sensazione generale è che si dovrebbe produrre una correzione al ribasso sul mercato (speriamo che la prossima offerta e domanda dell'USDA di lunedì 10 novembre ci dia una piccola soddisfazione); tuttavia, il timore continua ad essere presente, perchè sappiamo già che quando il prezzo sale, va in ascensore, e quando scende... va con le scale. Personalmente comprendo e spero che il calo di questa volta sia più veloce. In ogni caso non è chiaro il momento in cui dovremo trattare la farina di soia a 412 €/Tm per novembre e dicembre/2014, o con quotazioni a circa 370 €/Tm per tutto il 2015.

Logicamente, colza e girasole, hanno preso la scia della soia e sono aumentati anche loro. I prezzi sono arrivati fino a 240 €/Tm per la colza e 232 €/Tm per il girasole, nonostante quest'ultimo abbia suscitato poco interesse. Ossia, la colza è salita di oltre 20 €/Tm in un mese... lasciandoci tutti con un amaro in bocca e con poche coperture.

A mio modo di vedere, è prudenziale continuare a coprirsi con le quantità disponibili che mancano più o meno alla giornata, sfruttando le correzioni del mercato. Allora sì, togliendoci di testa i prezzi 355-350 €/Tm che avevamo in mente il mese passato. Quanto a medio e lungo termine, insisto che l'importante è che i fondamentali non sono variati e che la festa di "super-acquisto" dei fondi non può andare avanti per molto. Inoltre, sfruttando il rialzo, che è arrivato come le "acque di maggio", gli argentini hanno venduto 4 milioni di tonnellate di fagiolini e questo aiuta a ribassare le tensioni per il fisico negli USA.

I cereali

In quanto ai cereali, questi sono ugualmente aumentati in forma importante, ma con altre matrici e differenti motivazioni. I raccolti, come già detto prima, sono eccellenti e con una previsione di stocks finali di una campagna molto generosa. In più, l'Europa ha un raccolto record per frumento e molto buono anche per il mais. E allora? Perchè sono aumentati? Probabilmente i prezzi avevano raggiunto livelli eccessivamente bassi e l'Europa ha preso alcune misure per frenare il ribasso. Bruxelles calcola il prezzo del mais dei paesi terzi in modo che siano sotto il prezzo di garanzia previsto dal Levy (una tassa all'entrata del mais in Europa, lascio per un altro momento la spiegazione di questa tassazione). Questa "Levy vale oggi circa 10 €/Tm (a breve ci sarà una revisione in basso), il che fa sì che il mais più economico sia quello europeo (francese o spagnolo), che è quello che si vuole, ossia che il mais europeo sia più competitivo senza un eccessivo calo dei prezzi. Per quanto riguarda il frumento, in Francia, hanno ribassato le pretese di qualità per la farina di frumento, per cui una parte del frumento da foraggio avrà la destinazione ai magazzini di garanzia. Inoltre, credo che in generale, ci sia poco frumento che faccia sì che il prezzo cali. Riassumendo, il mercato ha rimontato e i prezzi sono saliti, nel caso del mais da 150-151 €/Tm,con destinazione Lérida, si è passati a 166 €/Tm (dovuto alla pressione del raccolto anche se si nota poco, e comunque un aumento inferiore a quello del frumento). Il frumento è passato da poco più di 161 €/Tm a 184-185 €/Tm al porto. L'orzo evidentemente non ha mancato l'occasione per salire e si quota a 178 €/Tm. Per l'anno prossimo, il riferimento dei prezzi continua ad essere quella di franco partenza (porto) dove il mais si quota per febbraio/maggio a 175-176 €/Tm ed il frumento a circa 190 €/Tm.

E allora?? Quindi, per coprire la mancanza di stock se necessario (novembre-dicembre sono abbastanza coperti), ed essere prudenti nella presa di decisioni per l'anno prossimo, dico lo stesso, quanto detto per la soia: le basi non sono cambiate e anche se abbiamo visto prezzi minimi, sono convinto che il mercato ci offrirà altre opportunità di acquisti futures.

3 de noviembre de 2014

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