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La variante altamente patogena del vPRRS, la 1-4-4 L1C: comparsa, origine ed implicazioni per il settore suinicolo mondiale

Questo ceppo del vPRRS sta colpendo gli Stati Uniti. Capire da dove provengono questi virus può aiutarci a bloccarne la circolazione...

Grafico 1. Percentuale di campioni PCR positivi per le categorie di riproduttori e suini dallo svezzamento alla vendita. I riquadri neri mostrano i picchi più ripidi e/o precoci nei dati dallo svezzamento alla vendita rispetto a quelli dei riproduttori/scrofe. Fonte: ISU-VDL: Iowa State University Veterinary and Diagnostic Laboratory; UMN-VDL: University of Minnesota Veterinary and Diagnostic Laboratory; SDSU-ADRDL; South Dakota State University Animal Disease Research and Diagnostic Laboratory; KSU-VDL: Kansas State University Veterinary and Diagnostic Laboratory; OH-ADDL: Ohio Animal Disease and Diagnostic Laboratory.
Grafico 1. Percentuale di campioni PCR positivi per le categorie di riproduttori e suini dallo svezzamento alla vendita. I riquadri neri mostrano i picchi più ripidi e/o precoci nei dati dallo svezzamento alla vendita rispetto a quelli dei riproduttori/scrofe. Fonte: ISU-VDL: Iowa State University Veterinary and Diagnostic Laboratory; UMN-VDL: University of Minnesota Veterinary and Diagnostic Laboratory; SDSU-ADRDL; South Dakota State University Animal Disease Research and Diagnostic Laboratory; KSU-VDL: Kansas State University Veterinary and Diagnostic Laboratory; OH-ADDL: Ohio Animal Disease and Diagnostic Laboratory.

Il virus della PRRS continua ad evolversi, creando gruppi di ceppi diversi nel tempo e nello spazio geografico. Il più recente ceppo "altamente patogeno" di PRRSV che colpisce gli Stati Uniti ha un pattern RFLP 1-4-4 ed è una variante particolare all'interno del Lineage 1C (d'ora in poi, L1Cv).

Le domande importanti sono: da dove provengono questi virus?... Quanto velocemente si diffondono nel settore suinicolo?... Comprendere questo ci permette di passare alla successiva domanda logica: "Come possiamo fermare questo ciclo?"...

Il Swine Disease Reporting System (SDRS) ha ripetutamente dimostrato che la positività alla PCR vs il vPRRS dei campioni provenienti da allevamenti di ingrasso è di 20-30% in più rispetto ai campioni provenienti da allevamenti di scrofe (Grafico 1). Inoltre, i dati del SDRS mostrano che i picchi stagionali di positività alla PRRSv mediante PCR negli allevamenti da ingrasso precedono i picchi negli allevamenti di scrofe (questo fenomeno si osserva anche per i coronavirus enterici e virus dell'influenza A).

Grafico 1. Percentuale di campioni PCR positivi per le categorie di riproduttori e suini dallo svezzamento alla vendita. I riquadri neri mostrano i picchi più ripidi e/o precoci nei dati dallo svezzamento alla vendita rispetto a quelli dei riproduttori/scrofe. Fonte: ISU-VDL: Iowa State University Veterinary and Diagnostic Laboratory; UMN-VDL: University of Minnesota Veterinary and Diagnostic Laboratory; SDSU-ADRDL; South Dakota State University Animal Disease Research and Diagnostic Laboratory; KSU-VDL: Kansas State University Veterinary and Diagnostic Laboratory; OH-ADDL: Ohio Animal Disease and Diagnostic Laboratory.
Grafico 1. Percentuale di campioni PCR positivi per le categorie di riproduttori e suini dallo svezzamento alla vendita. I riquadri neri mostrano i picchi più ripidi e/o precoci nei dati dallo svezzamento alla vendita rispetto a quelli dei riproduttori/scrofe. Fonte: ISU-VDL: Iowa State University Veterinary and Diagnostic Laboratory; UMN-VDL: University of Minnesota Veterinary and Diagnostic Laboratory; SDSU-ADRDL; South Dakota State University Animal Disease Research and Diagnostic Laboratory; KSU-VDL: Kansas State University Veterinary and Diagnostic Laboratory; OH-ADDL: Ohio Animal Disease and Diagnostic Laboratory.

A prima vista, questo sembra contraddittorio, poiché la maggior parte dei suini passa dagli allevamenti di scrofe agli allevamenti da ingrasso e non viceversa.. Perché vediamo una maggiore positività negli allevamenti di ingrasso e perché c'è un aumento del rilevamento del vPRRS nei suini da ingrasso prima che negli allevamenti di scrofe?... Parte del motivo è che molte scrofaie vengono regolarmente monitorati per confermare il loro status o il progresso verso il controllo, quindi non sorprende che molti campioni siano negativi alla PCR. Tuttavia, il monitoraggio dei suini da ingrasso è motivato dalla manifestazione clinica della malattia. Magalhaes et al (2021) hanno riferito che l'invio di campioni per test diagnostici è associato ad un aumento della mortalità cumulativa nei suini da ingrasso. In altre parole, i suini da ingrasso che soffrono di malattie respiratorie (cioè infetti dal PRRSv) hanno maggiori probabilità di essere testati, il che influenza i dati per rappresentare l'attività del vPRRS nei flussi di produzione colpiti (non nella popolazione generale).

E, soprattutto, è risaputo che il livello di biosicurezza degli allevamenti da ingrasso è (purtroppo) inferiore a quello degli allevamenti di scrofe. Ad esempio, non è comune che il personale debba fare la doccia all'ingresso e all'uscita, ma spesso visita o lavora in più di un ingrasso nello stesso giorno e anche la decontaminazione dei trasporti dopo ogni carico non è comune. Inoltre, non tutti gli allevamenti di suini da ingrasso sono adeguatamente immunizzati contro il PRRSV. Presi insieme, questi fattori creano grandi opportunità per la circolazione, la comparsa e la trasmissione del virus tra allevamenti di ingrasso, aumentando la pressione delle infezioni nell'area e tra allevamenti con connessioni operative (ad esempio, condivisione di dipendenti, forniture o camion). L'alto "carico" di vPRRS (e altri agenti patogeni) nell'area si traduce in esposizione e focolai negli allevamenti di scrofe, mantenendo costantemente attivo il ciclo di trasmissione.

Tornando all'esempio del L1Cv, la curva epidemiologica sintetizzata con i dati dei laboratori diagnostici veterinari statunitensi mostra 3 ondate di rilevamento, dove la prima ondata si basa principalmente sul rilevamento nei suini da ingrasso. La seconda ondata ha avuto una quota maggiore di scrofaie, ma è stato solo con la terza ondata che l'attività del L1Cv è stata segnalata in un gran numero di scrofaie (grafico 2).

<strong>Figure 2. Epidemiologic curve of PRRSV strains classified as L1C variant detections based on &gt;97% nucleotide identity with L1C variant referent strains, e.g., GenBank MW887655.</strong>&nbsp;Source:&nbsp;ISU-VDL: Iowa State University Veterinary and Diagnostic Laboratory; UMN-VDL: University of Minnesota Veterinary and Diagnostic Laboratory; KSU-VDL: Kansas State University Veterinary and Diagnostic Laboratory; OH-ADDL: Ohio Animal Disease and Diagnostic Laboratory.

Dove stiamo andando?

Finora, abbiamo evidenziato l'importanza degli allevamenti da ingrasso come importanti fonti di virus PRRS, sia nuovi che vecchi. L'elevato numero di animali rispetto ai numeri di una scrofaia, la mancanza di immunità sterilizzante al virus, e l'alto numero di collegamenti tra allevamenti, fanno della popolazione di suini da ingrasso una "zona calda" nel ciclo produttivo, generando nuove copie del virus che continuerà a trovare nuovi allevamenti da infettare. Allora cosa facciamo a partire da qui?... Cosa può fare il settore suinicolo per influenzare questa catena di eventi?...

Risposta breve = biosicurezza e bio-contenimento.

Riteniamo che sia giunto il momento per il settore suinicolo di intensificare e migliorare il livello di biosicurezza e bio-contenimento per i suini da ingrasso, in modo simile a quanto è stato fatto e si sta facendo negli allevamenti di scrofe. È difficile immaginare un settore suinicolo con meno movimenti di suini rispetto a oggi, ma ci sono alcune strategie che possono aiutare a ridurre l'attività dei virus.

È oltre lo scopo di questo articolo prescrivere linee guida specifiche sulla biosicurezza. Tuttavia, crediamo nell'importanza di trasmettere l'importanza della biosicurezza tra il personale che lavora negli allevamenti di ingrasso. Le persone tendono a rispettare meglio le attività e le procedure se comprendono l'importanza di ciò che fanno. Prima di creare nuovi standard di biosicurezza, dobbiamo tornare alle origini e applicare pratiche che sappiamo funzionare (ad esempio, fare la doccia o cambiare gli indumenti...).

Un'altra misura a portata di mano per ridurre la pressione delle infezioni nelle fasi finali dell'ingrasso è fare un uso migliore degli strumenti di immunizzazione. È ben documentato che i programmi di vaccinazione riducono significativamente la diffusione del virus PRRS di campo nelle popolazioni di suini di tutte le età. Gli allevatori ed i veterinari clinici dovrebbero collaborare con le aziende farmaceutiche, con l'aiuto delle istituzioni accademiche, per dimostrare il vantaggio economico di queste pratiche in programmi regionali coordinati. Un ottimo esempio recente è la storia di successo dell'Ungheria nell'eliminazione del virus di campo dal paese, in gran parte attraverso test diagnostici e l'immunizzazione. Il settore suinicolo nei Paesi Bassi ed in Danimarca sta attualmente valutando programmi nazionali di controllo/eliminazione in questo senso.

Tornando agli allevatori ed ai veterinari clinici, siamo sicuri che tutti voi vogliate ridurre il numero di focolai e ridurre la diversità genetica dei vPRRS (# ceppi di campo) che circolano nei vostri suini. Una domanda su cui riflettere è "Cosa puoi fare nel tuo allevamento o nella tua regione per ridurre la pressione di infezione dei ceppi di campo PRRSV nei suini da ingrasso?... Qualunque siano le tue idee, siamo qui per aiutarti... Non aspettare fino a domani!...

Consultare la "Guida alle Malattie" per ulteriori informazioni

PRRSLa sindrome riproduttiva e respiratoria dei suini (PRRS) è l'infezione che più ha impatto sull'economia suinicola negli USA ed in altri paesi europei. Come il suo nome indica, il virus determina problemi riproduttivi e respiratori.

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