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Misure di biosicurezza per prevenire la trasmissione indiretta del PEDV, la visione dal campo di Enric Marco

Questo articolo ci aiuta a stabilire quali sono le misure minime di biosicurezza che dobbiamo mettere in atto a livello interno nel nostro allevamento, per poterla raggiungere...

4 Settembre 2017
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Artícolo

Y Kim, M Yang, S M Goyal, M C-J Cheeran and M Torremorell. Evaluation of biosecurity measures to prevent indirect transmission of porcine epidemic diarrhea virus. BMC Veterinary Research. 2017, 13:89, DOI 10.1186/s12917-017-1017-4

Cosa si studia?

Il virus della Diarrea Epidemica Suina (DEPv-PEDv) causa una malattia enterica devastante che si propaga per via diretta (fecale-orale con altri suini) ed indiretta (fomiti contaminati, camion, mangimi ed ingredienti dei mangimi). Molti allevamenti e sistemi integrati sollecitano orientamenti sul valore delle misure di biosicurezza. Molti ricercatori hanno studiato diversi protocolli di biosicurezza per controllare la propagazione del DEPv, che includono la movimentazione del personale tra i diversi settori, sanità ed igiene personale ed il cambio dei vestiti.

Come si studia?

Sono state eseguite due prove distinte. Si infettarono i suini con DEPv e mediante rtPCR si rilevò che elimavano virus tra i giorni 1 e 19 post-inoculazione. Vennero inclusi controlli negativi per scartare altre vie di trasmissione. Nelle condizioni di laboratorio vennero assegnati gruppi di suini di 3 settimane di vita ad un gruppo con un protocollo di biosicurezza basso, medio ed alto. Nel gruppo di biosicurezza bassa i lavoratori transitavano direttamente dai box contaminati a corridoi sporchi e non cambiavano gli indumenti nè si lavavano; quelli della biosicurezza media si lavavano le mani e la faccia e si cambiavano gli indumenti e gli stivali, quelli della biosicurezza alta includevano una doccia ed un cambio completo del vestiario. Il personale passò 45min in contatto con i suini infetti che stavano eliminando DEPv nelle feci, prima di trasferirsi dove si alloggiavano i suini sentinella non esposti. Le movimentazioni erano da una sala infettata alle sale con diversi livelli di biosicurezza. La trasmissione veniva misurata indirettamente mediante tamponi rettali e dai fomiti.

Quali sono i risultati?

Nello studio sono state realizzate le seguenti osservazioni:

  1. Tutti i suini infettati sperimentalmente iniziavano ad eliminare RNA del PEDv dal giorno 1 post inoculazione. Vennero rilevati tamponi rettali positivi durante 12 giorni.
  2. Nel gruppo di bassa biosicurezza venne rilevato il DEPv in suini 3gg post-infezione.
  3. I tamponi dei dispositivi di protezione personale erano rtPCR positivi durante 3gg dopo il contatto con i suini infettati.
  4. Non si rilevò DEPv nei suini sentinella nei gruppi di biosicurezza media nè in quelli di alta dopo 12 dpi, anche se vi erano 2 tamponi di fomiti positivi nel gruppo di biosicurezza media, prelevati prima di entrare nei box.

Che conclusioni si traggono da questo lavoro?

Questo studio rinforza l'importanza della biosicurezza nel controllo e nella prevenzione dell'entrata della PED in allevamento. Conferma la rapida disseminazione indiretta del DEPv (24 ore). Inoltre, mostra che l'uso degli indumenti di protezione, il lavaggio della pelle esposta ( viso e mani) o la doccia, oltre al cambio completo degli indumenti, sono efficaci nella riduzione della trasmissione del DEPv tra gruppi di suini.

<p>Enric Marco</p>
La visione dal campo di Enric Marco

La PED ha causato numerose perdite e continua a comparire occasionalmente ogni anno. Coincidendo con le stagioni fredde, abbiamo la ricomparsa di focolai della malattia che colpiscono più o meno gli allevamenti. Nel peggiore dei casi, la malattia permane endemica circolando negli svezzamenti, producendo diarrea in tutti i lotti di suinetti svezzati. La prevenzione della malattia dipende esclusivamente dall'implementazione di corrette misure di biosicurezza che necessariamente devono contemplare i trasporti. A questo punto, abbiamo molto chiaro il ruolo che qualsiasi mezzo di trasporto contaminato gioca nella diffusione dell'infezione nei nostri allevamenti e sappiamo come evitarlo, anche se non sempre è facile.

Quando un allevamento si infetta con il virus della PED sappiamo i danni, che si mitigano se si fa circolare rapidamente il virus per la gestazione, ritardando al massimo la contaminazione delle sale parto. Facendo questo, si evita l'infezione dei suinetti più giovani e si riducono le perdite, essendo quest'ultimi i più sensibili alla malattia. Arrestare la circolazione del virus all'interno dell'allevamento, non solo interessa nei casi di infezioni nuove, ma è altrettanto forse più importante conseguirlo tra lotti di suinetti allo svezzamento per evitare che l'infezione si stabilisca nella forma endemica; e tra i lotti di scrofette, in tal modo arriviamo a tagliare il ciclo dell'infezione tra i diversi gruppi di scrofette da rimonta. Però come farlo?

Il presente articolo ci aiuta a stabilire quali sono le minime misure di biosicurezza che dobbiamo stabilire a livello interno per poterla raggiungere. Quando i suini eliminano il virus in maniera massiccia (primi giorni post-infezione) il virus contamina gli indumenti, la pelle ed i capelli degli operatori e gli stivali durante il management dei suini. Pertanto, la sostituzione del vestiario e degli stivali o calzari, così come lavare le mani e la faccia, sembrano misure efficaci per evitare che il personale diventi un disseminatore della malattia.

Nonostante tutto, non possiamo dimenticarci che le prove descritte nell'articolo sono state condotte in strutture sperimentali dove non avvengono alcune delle circostanze che sono comuni negli allevamenti: suinetti ritardatari che cambiano di lotto, roditori che vanno da un reparto all'altro senza passare per un sistema di lavaggio o materiale di lavoro che si usa indistintamente in diversi reparti.

Il primo passo per migliorare la biosicurezza interna è conoscere quali sono i punti critici, però affinchè i miglioramenti siano una realtà bisogna portarli nella pratica in modo costante nel tempo, il che a volte è molto difficile negli allevamenti commerciali dove la disposizione non sempre è ottimale...

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