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Necrosi delle orecchie: cerchiamo di decodificare l'enigma...!

Le supposte cause della necrosi alle orecchie sono moltissime e normalmente sono speculative: di fatto, ci sono molti fattori di rischio associati alla necrosi alle orecchie, inclusi i traumi provocati dalla lotta tra compagni di box, traumi dovuti alla struttura, eccessiva densità, mescolamenti, umidità elevata, spazio limiatato, spazi mancanti alle mangiatoie o agli abbeveratoi, mangimi di bassa qualità, malattie virali o sistemiche....Ora alcune metodiche innovative stanno facendo luce sul problema...

4 Luglio 2016
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Storia

La necrosi delle orecchie è una patologia molto frequente ed enigmatica che si osserva negli allevamenti di tutto il mondo. Le supposte cause della necrosi delle orecchie sono tante e spesso danno luogo a speculazioni; di fatto ci sono numerevoli fattori di rischio associati alla necrosi delle orecchie, inclusi i traumi provocati da lotte tra compagni di box o da strutture non idonee, eccessiva densità, mescolamenti, umidità elevata, spazio limitato, spazio-mangiatoia insufficiente o punti insufficienti di abbeverata, mangimi di scarsa qualità, micotossine, malattie virali o batteriche (Park, Friendship et al. 2013; Svartström, Karlsson et al. 2013; Weissenbacher-Lang, Voglmayr et al. 2012, Richardson, Morter et al. 1984, Karlsson, Klitgaard et al. 2014). I meccanismi reali e la patogenesi della necrosi delle orecchie, tuttavia, non sono ancora descritti, probabilmente perchè la patologia non è causata da un unico agente eziologico o meccanismo. Nei cani esiste una patologia analoga con presentazione macroscopica indistinguibile, che normalmente è associata a vasculopatia, nello specifico una vascolite immunomediata correlata ad infezioni, vaccinazioni ed eruzioni da farmaci (Scott, Miller et al. 2001).

La necrosi delle orecchie si caratterizza da necrosi bilaterale, o meno frequentemente, unilaterale della punta delle orecchie e del bordo posteriore del padiglione auricolare. Le lesioni variano da un'erosione superficiale lieve ad un'infiammazione grave con essudazione, ulcerazione e necrosi (figura 1). L'epidermide viene compromessa, permettendo la diffusione sistemica di batteri piogeni secondari che finiscono per produrre artriti, polmonite embolica, ascessi e sequestri al macello.

Ulcerazione, croste e spessimento dell'epiderme

Figura 1 – Ulcerazione, formazione di croste ed ispessimento dell'epidermide.

I casi che sono inviati al laboratorio per la diagnosi presso l'Università dell'Iowa, suggeriscono che la maggior parte degli allevamenti americani abbiano avuto casi sporadici e poco prevedibili, con una grande variazione di frequenza, morbilità, severità delle lesioni e impatto produttivo sulla popolazione.

 

Studi recenti

 

Recentemente, vi è stata un'indagine sulla necrosi delle orecchie negli allevamenti della regione medio-ovest degli USA con l'obiettivo di caratterizzare l'evoluzione delle lesioni e rilevare la presenza di potenziali patogeni. In tutti i casi studiati, sono stati realizzati campioni per l'istopatologia, diagnosi molecolare e metagenomica allo stesso tempo.

 

L'istopatologia dell'epidermide e del derma dei suini colpiti in modo acuto, ha rivelato un'infiammazione perivascolare dello strato più profondo del derma con pochissime alterazioni a livello di epidermide (figura 2). I cambiamenti nell'epidermide includevano l'acantosi e l'ipercheratosi ortocheratosica. In uno dei casi predominarono gli eosinofili, con vascoliti, trombosi e necrosi epidermica. Le alterazioni nei suini colpiti in modo cronico includevano: ulcerazione, ancantosi irregolare, formazione di tessuto di granulazione e trombosi negli strati più profondi del derma (figura 3). Le alterazioni croniche sono similiari a quelli descritti in precedenza (Jensen 2009, Richardson, Morter et al. 1984).

Biopsia della punta dell'orecchia di un suino con forma acuta di necrosi. La derme profonda è distesa da edema e da cellule infiammatorie

Figura 2 – Biopsia della punta dell'orecchio di un suino colpito gravemente. Il derma profondo si distende a causa dell'edema e sono presenti un numero moderato di neutrofili con minime alterazioni dell'epidermide.

 

Biopsia de la punta de la oreja de un cerdo con afectación crónica. Los cambios epidérmicos incluyen la ulceración con inflamación subyaciente, formación de una costra serocelular y acantosis en la epidermis. La dermis profunda está expandida por tejido de granulación y hemorragias. Los vasos de la dermis profunda están afectados por trombosis y vasculitis.

Figura 3 – Biopsia della punta dell'orecchia di un suino con la manifestazione cronica. Le alterazioni all'epidermide includono: ulcerazione con infiammazione subiacente, formazione di crosta sierocellulare e acantosi. Il derma profondo è disteso da tessuto di granulazione ed emmoragie. I vasi del derma profondo presentano trombi e vasculiti.

 

L'identificazione di geni della tossina sfoliativa di Staphylococcus hyicus mediante PCR fu negativa, tuttavia, la PCR era più ottimizzata per estratti di coltivazione prodotti a partire da campioni di tessuti (Onuma, Uoya et al. 2011). L'analisi metagenomica dell'epidermide e del derma mediante l'amplificazione della regione ipervariabile V3-V4 del gene batterico 16S rRNA, ha rivelato differenze significative nella diversità alfa (richezza di specie) (P = 0,003) tra i suini con necrosi cronica e suini senza necrosi; questo sta a indicare che il numero di specie identificate, secondo il numero dei sequenziamenti analizzati in ogni gruppo, fu inferiore nel gruppo con presentazione cronica. Di fatto, l'abbondanza relativa di Actinobacillus spp., Fusobacterium spp., Streptococcus spp. e Staphylococcus spp. fu significativamente differente tra i gruppi colpiti (tutti soggetti acuti e cronici) e quelli non colpiti (figura 6).

 

Abbondanza relativa in ogni gruppo dei vari generi di batteri e della classe Clostridia

Figura 6 - Abbondanza relativa in ogni gruppo di vari generi di batteri e della classe Clostridia.

 

Sono state utilizzate analisi statistiche per valutare l'importanza biologica di ogni tassonomia significativa. Nel confrontare i suini con necrosi delle orecchie (entrambi i gruppi: cronico e acuto) con i suini senza necrosi, si determinarono 209 tassonomie significativamente diverse nell'abbondanza, mentre quando si confrontò i suini acuti, cronici e non colpiti le differenze si limitavano a 24 tassonomie diverse. Dentro questo gruppo si identificarono due batteri potenzialmente setticemici e biologicamente importanti nei campioni di suini con infezione acuta: Actinobacillus spp. e Haemophilus spp.

Normalmente, in questi casi, la presenza di infiammazione del derma con poche alterazioni epidermiche suggeriscono un processo " da dentro a fuori", piuttosto che un processo "da fuori a dentro" e potrebbero suggerire un danno vascolare che permette la colonizzazione e progressione della lesione dovuto a batteri opportunisti. L'analisi metagenomica ha rivelato che le famiglie batteriche cambiavano significativamente durante l'evoluzione delle lesioni; si dovrebbe indagare di più per determinare se i generi Actinobacillus e Haemophilus agissero come agenti eziologici primari oppure se sono invasori secondari dovuto al danno ai vasi.

 

Ricerche future

Un studio in prospettiva potrebbe aiutare a chiarire i possibili meccanismi coinvolti nei processi di sviluppo della necrosi delle orecchie. Sicuramente, è necessaria molta ricerca: tecniche classiche di immunoistochimica e microscopia elettronica per l'indentificazione di complessi immuni, coltivazioni per la caratterizzazione di tossine batteriche attraverso PCR, così come tecniche più innovative di metagenomica e genomica transcriptomica per caratterizzare il microbioma dell'orecchio di suini colpiti e non colpiti, così come per l'abbondanza relativa di vasodilatatori e vasocostrittori, rispettivamente. Come sempre, è fondamentale la selezione dei campioni e della fase della patologia. Le lesioni croniche offrono poche informazioni sull'eziologia iniziale.

 

Riassunto

La necrosi delle orecchie continua ad essere un enigma. L'uso coordinato di tecniche distinte potrebbe chiarire i meccanismi e/o le cause che permettono il miglioramento delle misure di prevenzione e di trattamenti più diretti.

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