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Prevalenza subclinica dell'Escherichia coli enterotossigeno (ETEC)

In questo studio sono state condotte ricerche sulla prevalenza nei suini positivi all'ETEC in allevamenti senza sintomatologia clinica di diarrea, ed è stato studiato il modello della resistenza agli antibiotici osservato nei ceppi isolati di ETEC. 

L'Escherichia coli enterotossigeno è il patogeno responsabile che provoca la diarrea neonatale (DN), la diarrea post svezzamento (DPD) e la Malattia degli Edemi (EE) nei suini. Nonostante la colibacillosi colpisca gli animali giovani in lattazione e nel post svezzamento, può anche essere isolato da animali nelle fasi di accrescimento ed ingrasso. L'ETEC aderisce ai microvilli dell'intestino tenue attraverso le fimbrie F4, F5, F6, F18 e F41, e produce enterotossine che agiscono localmente sugli enterociti. Le enterotossine dell'ETEC vengono classificate in tossine termolabili LTa (eltA), LTb (eltB), e tossine termostabili STa (estI), STb (estII) e EAST1 (astA). E' stato dimostrato che la sola presenza di ETEC nell'intestino non è sufficiente a causare la malattia clinica (Dewey SE et al, 1995). La patogenicità dell'ETEC è complessa, molti geni devono essere regolati per produrre, attivare e secernere i fattori di virulenza. Fattori ambientali come la temperatura, concentrazione ionica, Fe++, pH, O2, possono anch'essi indurre una modulazione nell'espressione di questi geni. A loro volta, numerosi fattori di management come le variazioni alimentari, gli svezzamenti precoci o il flusso continuo possono anch'essi influenzare sulla presentazione clinica dell'ETEC. 

Nel presente studio si investigò sulla prevalenza dei suini ETEC positivi (ETEC+) in allevamenti senza sintomatologia clinica di diarrea e del modello della resistenza agli antibiotici osservato nei ceppi isolati di ETEC. Si realizzò uno studio trasversale che includeva 11 allevamenti senza segni clinici o storico di colibacillosi. Gli allevamenti inclusi in questo studio presentavano le seguenti caratteristiche: N° di scrofe 225 ±30 e suini inviati al macello/anno almeno 2500 capi inviati al macello/anno. Tutti gli allevamenti inclusi nello studio erano a ciclo chiuso e presentavano lo stesso tipo di management. Vennero prelevati 90 tamponi rettali in ogni allevamento per determinare la presenza di E. Coli portatore dei geni eltA, estI, o entrambi e determinare la prevalenza dei diversi genotipi in ogni stadio produttivo. 30 suini furono individuati a caso in ognuna delle seguenti fasi produttive: sale parto (suini svezzati, 21±3 gg); svezzamento (suinetti svezzati, 86 ± 3gg); ingrasso (suini all'ingrasso, 165 ± 3 gg). I suini considerati ETEC+ erano quelli nei quali si isolarono i geni eltA, eltI o entrambi.

Tamponi rettali

 

Prevalenza dei geni eltA e eltI in suini senza diarrea

Di un totale di 990 campioni valutati, 150 (15,2% - 95,0% CI ± 2,24) erano positivi a eltA, estI o a entrambi. Dei  150 campioni ETEC+, 82,7% (95,0% CI ± 6,05), 11,3% (95,0% CI ± 5,7) e 6,0% (95,0% CI +- 3,8) erano positivi  a estI, estA e estI/estA rispettivamente. La proporzione totale di soggetti ETEC+ aumentó del 16,6% (95,0% CI ± 5,95) in sala parto, a un 66,0% (95,0% CI ± 7,58) in svezzamento. La % di suini portatori di ETEC+ calò bruscamente a un 17,3% (95,0% CI ± 6,05) nell'ingrasso. Si osservarono soggetti portatori di ETEC+ in forma subclinica in 10 degli 11 allevamenti valutati. All'interno dei 150 suini portatori di ceppi ETEC+, 40 ceppi ETEC+ (26,7%) (95,0%CI ± 13,71) furono isolati da 30 campioni in svezzamento (75,0%) 95,0 CI ± 13,42), 8 dell'ingrasso (20,0%) (95,0% CI ±12,4), e 2 dalle sale parto (5,0%) (95,0% CI ± 6,75).

Prevalence of eltA and estI

Figura 1: Prevalenza di ceppi positivi ai geni eltA (tossina LT) e/o a estI (tossina STa) ottenuta da ceppi di E. Coli isolati dalla zona di confluenza in brodo triptico di soia( confluent growth zone in Tripticase Soy Broth (TSB).

Un totale di 90 campioni rettali furono prelevati in ogni allevamento con il fine di determinare la prevalenza dei geni eltA (tossina LT) e/o estI (tossina STa), e la successiva prevalenza dei distinti genotipi nei vari livelli produttivi. 30 soggetti furono selezionali a caso in ogni fase produttiva (sala parto, svezzamento e ingrasso).

 

Sensibilità antimicrobica dei ceppi ETEC isolati da suini senza diarrea

Due dei 40 ceppi isolati erano sensibili a tutti gli agenti antimicrobici valutati. Tutti i ceppi erano sensibili alla amikacina (AMK), colistina (CST), cefotaxima (CTX) e cefoxitina (CXT). 38 ceppi (95%) erano resistenti almeno ad 1 antimicrobico, e tutti i ceppi mostravano resistenza a TET. Si osservarono 18 profili di resistenza antimicrobica differenti e si osservarono resistenze multiple antimicrobiche (MRA) a più di 3 antibiotici nel 52,5% dei ceppi.(figura 2).

Antimicrobial resistance profile of ETEC strains from non-diarrheic pigs

Figura 2. Profilo della resistenza antimicrobica nei ceppi ETEC isolati da suini senza diarrea.

Dei 40 ceppi ETEC+ isolati, si osservarono 18 differenti profili di resistenze multiple antimicrobiche (MRA): la % osservata nel totale degli isolamenti per ogni profilo antibiotico è espresso nelle barre orizzontali.
Ampicillina (AMP), Cefalotina (CEP), Amoxicilina/-Acido clavulanico (AMC), Gentamicina (GEN), streptomicina (STR), Tetraciclina (TCY), Acido nalidissico (NAL), Ciprofloxacina (CIP), Cloramfenicolo (CHL), Florfenicolo (FLO), Trimetroprim -sulfametossazolo (SXT), Nitrofurantoina (NIT), Fosfomicina (FOF). * = Resistenza multipla antibiotica.

Durante questo studio si osservò che numerosi genotipi di ETEC coabitavano e circolavano nelle popolazioni dei suini senza manifestazioni cliniche di diarrea neonatale, diarrea post-svezzamento e malattia degli edemi nei diversi periodi di produzione. Numerosi profili di resistenza antibiotica furono osservati in ceppi isolati di ETEC, ottenuti da soggetti senza manifestazione clinica. Le informazioni ricavate sono importanti dal punto di vista diagnostico ed epidemiologico e per comprendere la dinamica e l'ecologia dell'ETEC nei suini nelle diverse fasi produttive che potrebbero portare ad essere la causa della colibacillosi clinica.

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