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Caso clinico: Problemi di salmonellosi e malattia associata al PCV2 nelle settimane successive allo svezzamento...

Riceviamo una chiamata per visitare un allevamento con sito 2 e 3 nel quale i suini di 7 settimane presentavano problemi di meningite e diarrea dallo svezzamento con una mortalità del 5% tre settimane dopo lo svezzamento...

Introduzione

Nel maggio del 2014 abbiamo ricevuto una chiamata per visitare un allevamento con sito 2 e 3 nel quale i suini di 7 settimane presentavano problemi di meningite e diarrea dallo svezzamento con una mortalità del 5% tre settimane dopo lo svezzamento.

Si trattava di un allevamento con i siti 2 e 3 in una zona al alta densità suinicola del Regno Unito. La gestione era fatta a tutto pieno/tutto vuoto e ricevevano i suinetti di 4 settimane (7 kg) e venivano accuditi fino a quando venivano caricati per il macello a 105 kg. Si aveva a disposizione un solo capannone con lo spazio per circa 1200 suini, diviso in box con pavimentazione cieca e lettiera di paglia. In ogni box venivano alloggiati inizialmente circa 80-100 suini piccoli e successivamente si sdoppiavano.

Era stato ricevuto un lotto di suinetti di una origine che svezzava lotti con scarse performance da circa sei mesi. Si vedevano problemi digestivi tra le 4 e le 7 settimane di vita (frequentemente causati da Salmonella typhimurium) e meningiti (frequentemente causati da Streptococcus suis) tra le 5 e le 10 settimane di vita. Sei mesi dopo ci fu un episodio di PCV2 clinico che apparentemente non si era ripetuto.

Lo status dell'allevamento di scrofe era positivo al Mycoplasma hyopneumoniae e Streptococcus suis ( aveva problemi frequenti con questa malattia) e negativo alla PRRS.

 

Descrizione del lotto svezzato nel maggio 2014

L'allevamento di scrofe, da cui provenivano i suinetti, era un allevamento plein aire:i suinetti erano stati svezzati il giorno precedente, avevano  passato la notte nei box di carico, e trasportati il giorno seguente. L'età media era di circa 28 gg di vita ed il peso di 6,5 kg di media (quando le medie del peso abituale allo svezzamento superava i 7 kg.)

Seguendo il protocollo di gestione, i suinetti furono vaccinati nei confronti del PCV2, M. hyo e PRRS all'arrivo nell'allevamento di destinazione. In questa piramide produttiva le vaccinazioni dei suinetti si facevano allo svezzamento dato che la gestione dei suinetti non svezzati è complicata e pericolosa negli allevamenti in plein aire.

Alcuni suini iniziarono a mostrare segni di meningite nella prima settimana dopo lo svezzamento e furono trattati con amoxicillina nell'acqua. La risposta non fu molto buona e continuarono ad apparire nuovi casi di meningite nella seconda settimana: si fece un nuovo trattamento di lincomicina-spectinomicina nell'acqua per 5gg. I casi di meningite scomparvero rapidamente, tuttavia, alla fine della seconda settimana (circa 42gg di vita) si evidenziarono casi di diarrea liquida di color senape, con febbre in alcuni casi e morti. I suinetti furono trattati con colistina 5 giorni ed il quadro migliorò. I risultati alla necroscopia erano compatibili con la salmonellosi e la Salmonella thyphimurium fu isolata nei campioni di feci.

Alla fine della terza settimana dopo lo svezzamento, la mortalità aveva raggiunto il 5%, ed all'inizio della quarta settimana si ripresentò un nuovo incremento di diarrea ed è in quel momento in cui ci invitarono a visitare l'allevamento.

 

Visita in allevamento

I suinetti presentavano ritardi nella crescita e si presentavano non omogenei. Alcuni si presentavano fiacchi, fianchi retratti, pallidi, pelo ispido e poca vitalità. Una piccola percentuale di suinetti (<3%) si presentavano denutriti. Un 5% presentava diarrea pastosa/liquida di color senape. I problemi respiratori risultavano più evidenti di quelli digestivi ed almeno il 20-30% dei suinetti tossiva.

Suinetti di 52 gg. Perdita di condizione corporale e pallore

Immagine 1: Suinetti di 52gg. Ritardo di crescita e perdita di condizione.

Suinetti di 52 gg. Disuniformità

Immagine 2: Suinetti di 52gg. Disomogeneità nei pesi.

Suinetti di 52 gg. Perdita di condizione corporale e pallore

Immagine 3: Suinetti di 52 gg. Perdita di condizione corporale e pallore.

Si effettuarono varie necroscopie, nelle quali si riscontravano lesioni compatibili con la malattia sistemica da PCV2 (ES-PCV2), come linfonodi inguinali aumentati di volume, ascite, ittero, edema interstiziale nei polmoni. Inoltre, a questo si rilevarono altre lesioni legate alle patologie digestive.

 

Studio diagnostico

Diversi campioni furono inviati al laboratorio; Pasteurella multocida fu isolata nelle lesioni polmonari. Le analisi  PCR risultarono negative per SIV e PRRS. I risultati dell'immunoistochimica (IHQ) anch'essi erano negativi per la PRRS. Inoltre, si condusse uno studio immunoistochimico per il PCV2. La carica virale del PCV2 nei fluidi orali (qPCR) in diversi campioni variava tra 5x107 e 1x108 coppie genomiche per ml.

PCV2

Immagine 4: Nodulo linfatico inguinale con evidente positività a PCV2 nei macrofagi. Immagine 5: Setto alveolare polmonare con evidente positività a PCV2 nei macrofagi. Immagine 6: Taglio del polmone con evidente positività a PCV2 nella zona peribronchiolare.
Images Crown Copyright APHA

 

Evoluzione del caso

Dopo due settimane di medicazioni, i problemi respiratori diminuirono ed i suini iniziarono a recuperare lo stato corporale. La carica virale nei fluidi orali diminuì nei range tra 106 e 107 coppie/ml. Le perdite diminuirono, però la mortalità raggiunse il 9% alla fine dell'ingrasso.

Tuttavia, questo non fu la fine, ma piuttosto l'inizio di un problema molto più grande. I successivi lotti di suini di questa origine avevano dato cattive performance negli ultimi sei mesi, le % di mortalità in svezzamento+ingrasso variavano tra il 5 ed il 7%. Chiaramente, c'era da investigare ulteriormente per vedere cosa stava succedendo.

Azioni intraprese

Fu impossibile iniziare qualsivoglia investigazione per determinare quando si produceva la circolazione del PCV2, però basandoci sui fatti menzionati, questo succedeva in meno di 3 settimane dopo lo svezzamento. La vaccinazione non offriva la protezione desiderata. Dato che non passava molto tempo dalla vaccinazione alla ricircolazione, la prima cosa che si pensò è che la vaccinazione era fatta troppo tardi. Si chiese alla scrofaia di vaccinare i suinetti ad una età più precoce, però non accettarono a causa delle complicazioni tecniche connesse. Si impegnavano solamente a vaccinare al momento dello svezzamento, il che la vaccinazione era in anticipo di 1-4gg rispetto al programma precedente.

 

Valutazione delle misure implementate

I successivi lotti presentavano problemi di salmonellosi dalla prima settimana, che si rimettevano dopo essere stati medicati con colistina, però finiva con un 5% dei suini in solo due settimane. In vari lotti si diagnosticò  ES-PCV2 tanto precocemente come la seconda settimana dopo lo svezzamento. La mortalità nel periodo 7-105 kg raggiungeva il 9% in alcuni lotti ed il consumo di antibiotici fu molto alto a causa dei problemi respiratori e delle meningiti. La carica virale nei fluidi orali arrivava a raggiungere livelli fino a 108 coppie/ ml nei lotti malati, mentre i suini della stessa età che venivano da altre origini ed alloggiati nello stesso capannone erano in un range tra 102 e 104 coppie/ ml e nessun segno di malattia, nè digestiva o sistemica.

Diarrea causate da Salmonella typhymurium a 5 settimane di età

Immagine 7: Diarrea causata da Salmonella typhimurium in suini di 5 settimane.
Una gran percentuale di questi erano infetti.

Diarrea causate da Salmonella typhymurium

Immagine 8. Residui di diarrea causata da Salmonella typhymurium.

Gran número de animales presentaban un aspecto pálido y perdían su condición rápidamente tras el destete

Immagine 9: Gran numero di suinetti che presentavano un aspetto pallido e perdevano la loro condizione rapidamente dopo lo svezzamento.

Suinetto 5 settimane. Linfonodi inguinali aumentati di volume

Immagine 10: Suino di 5 settimane. Linfonodi inguinali aumentati di dimensione.

Suino 5 settimane. Polmonite interstiziale ed eccesso di liquido nella cavità toracica

Immagine 11: Suino di 5 settimane. Polmonite interstiziale ed eccesso di liquido nella cavità toracica.
I risultati compatibili con PCV2 erano frequenti.

Suino 5 settimane. Polmonite interstiziale ed eccesso di liquido nella cavità toracica

Immagine 12: Enterocolite necrotica causata da Salmonella typhymurium in un suino di 5 settimane.

Ogni lotto mostrava gravi problemi, con elevata mortalità ed elevato consumo di antibiotici. I lotti dei suini negli ingrassi facevano perdere soldi e si chiese all'allevamento di scrofe di prendere decisioni immediate.

 

Come si risolse il problema

L'allevamento di scrofe iniziò la rotazione su terreni nuovi nell'ottobre 2014 dopo oltre 3 anni senza rotazione.

I box di carico furono puliti e parzialmente rinnovati. L'igiene nei box di carico è molto importante, e tanto gli allevatori che i veterinari sono molto coscienti di questo e raramente li usano per più di 3 lotti senza averli puliti e disinfettati.

Il rischio di trasmissione di malattie ai suinetti (come la salmonellosi) aumenta con la presenza dei roditori e degli uccelli e con la presenza continua dei suinetti che si lasciano in allevamento e vengono uniti al lotto successivo, con soggetti di 1-3 settimane più giovani, ecc...

In questo caso la gestione dei box di carico era stato negligente e nel momento in cui si migliorò la gestione di questi box, i problemi sparirono. I successivi lotti non presentarono gli stessi problemi di salmonellosi. Successivamente a questo caso, si monitorarono vari allevamenti per il PCV2 e la carica virale da PCV2 nei fluidi orali si manteva al di sotto di 5x104 coppie/ml, e non ci furono evidenze cliniche nè istopatologiche da ES-PCV2.

 

Discussione. Cosa apprendiamo da questo caso

La qualità del suinetto svezzato ed il suo status sanitario è un fattore realmente chiave per il suo sviluppo. Una buona igiene ed un corretto management dopo lo svezzamento e durante il trasporto possono evitare problemi nelle fasi seguenti.

In vista delle prossime sfide come la riduzione dell'uso degli antibiotici, gli allevatori devono garantire un ottimo management ed un'ottima qualità dei suinetti per prevenire situazioni evitabili come in questo caso clinico. Fino a che punto è accettabile l'uso degli antibiotici per risolvere problemi che possono essere risolti con un corretto menagement ed una corretta igiene?.

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