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Caso clinico: Un caso insolitamente grave di Encefalomiocardite in svezzamento

All’improvviso, verso fine novembre 2011, il proprietario segnala un aumento della mortalità con la perdita dei “suini più belli“ nel gruppo più vecchio presente in allevamento che era arrivato il 20 ottobre.

20 Maggio 2013
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Descrizione dell’allevamento

L’allevamento è un sito di svezzamento (sito 2) al servizo di una piccola scrofaia organizzata con parti in bande che svezza 85-90 covate ogni tre settimane (900-1.000 suinetti/svezzata). I suinetti sono svezzati a un’età media di 26 -28 giorni con un peso di 7,4-7,6 kg.

Esterno allevamento

Foto 1. Esterno allevamento.

Questo svezzamento è gestito a flusso continuo – ricevendo un nuovo gruppo ogni tre settimane – con almeno due gruppi di suinetti sempre presenti. La struttura consiste sostanzialmente in tre reparti adiacenti che sono gestiti col sistema del tutto pieno/tutto vuoto (TP/TV). I box – ciascuno della capacità di circa ventinove suinetti – hanno pavimento in grigliato di cemento/plastica, alimentazione a volontà in mangiatoie di tipo lineare e abbeveratoi a succhiotto in numero adeguato. La ventilazione è di tipo semi-naturale ad estrazione e con impianto di riscaldamento ad aria calda per la stagione invernale. L’igiene e la gestione sono sicuramente di livello medio-alto.

Interno reparto svezzamento

Foto 2. Interno reparto svezzamento.

Lo stato sanitario di questa filiera è elevato (PRRS, AUJ, APP, A.R. negativo). I suinetti sono vaccinati M. Hyo in sala parto e all’arrivo in svezzamento non ricevono, di norma, nessun trattamento medicato. Occasionalmente, in passato, si sono manifestati problemi di meningite o mortalità improvvisa causata da Streptococcus suis che sono trattati con successo utilizzando medicazione in acqua di bevanda (più raramente con mangime) con amoxicillina.

Fino a novembre 2011 i risultati tecnici di quest’allevamento erano stati più che discreti con perdite (morti e scarti) inferiori al 4%, accrescimento giornaliero superiore a 450 gr e Indice di Conversione (I.C.) di 1,6-1,7.

Insorgenza della sintomatologia, esami di laboratorio e diagnosi

All’improvviso, verso fine novembre 2011, il proprietario segnala un aumento della mortalità con la perdita dei “suini più belli“ nel gruppo più vecchio (gruppo A) presente in allevamento che era arrivato il 20 ottobre. I suini avevano quindi 30-40 giorni di presenza in svezzamento e, a dire dell’allevatore, non si notava nessuna sintomatologia particolare ma ogni giorno venivano trovati dei suini morti. Alla mia prima visita in allevamento gli animali erano vivaci, di bell’aspetto e si alimentavano regolarmente. Non si notavano problemi evidenti di forme respiratorie e/o enteriche. L’esame post mortem, eseguito sul posto, di due soggetti trovati morti non risultava conclusivo per l’assenza di lesioni patognomoniche o perlomeno indicative. La risposta di laboratorio sui reperti prelevati da quegli stessi soggetti (tamponi meningei, tamponi intestinali, milze e polmoni) ha escluso la presenza di Streptococcus e di altri batteri possibili responsabili di “morte improvvisa” quali ad esempio Coli emolitico K88 (F 4) positivo. La PCR e gli esami sierologici effettuati su un campione significativo di soggetti dei due gruppi presenti in allevamento hanno confermato che l’allevamento era ancora PRRS e Aujeszky negativo. Come precauzione e a scopo profilattico è stata istituita una terapia con amoxicillina (20 mg/kg p.v.) in acqua di bevanda ma senza risultato alcuno. Nei giorni e nelle settimane successive le perdite giornaliere, oltre alla normale registrazione per gruppo (il secondo gruppo, B, era in allevamento dal 10 novembre), venivano tenute per singolo box evidenziando che in certi box le perdite avevano raggiunto il 50%! Solamente alcuni giorni dopo, all’esame post mortem di altri soggetti, sono state evidenziate delle lesioni (necrosi) al miocardio che potevano essere indicative di Encefalomiocardiovirus (EMCV).

Per questo motivo altri soggetti morti e/o organi di soggetti morti sono stati inviati alla sezione diagnostica di Brescia dell’IZSLER che ha in seguito confermato il coinvolgimento di EMCV tramite PCR ma anche su colture cellulari. Il dipartimento di Patologia della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma ha eseguito gli esami istologici sui cervelli e sui cuori di altri tre soggetti deceduti. Nei giorni immeditamente successivi sono stati raccolti campioni di feci ed urine da suini di diversi box dei due gruppi presenti al momento in svezzamento (gruppi A e B) per verificare se i suini potessero fungere da eliminatori del virus.

Cuore suinetto. Deceduto, età 40 giorni vita. Grave sfiancamento del ventricolo dx. con necrosi multifocale del miocardio (macchie bianche).Atrofia gelatinosa del tessuto adiposo dell’epicardio.

Cervello suinetto. Congestione dei vasi venosi nell’emisfero cerebrale destro.
Foto 3. Cuore suinetto. Deceduto, età 40 giorni vita. Grave sfiancamento del ventricolo dx. con necrosi multifocale del miocardio (macchie bianche). Atrofia gelatinosa del tessuto adiposo dell’epicardio. Foto 4. Cervello suinetto. Congestione dei vasi venosi nell’emisfero cerebrale destro.

Congestione dei vasi venosi nell’emisfero cerebrale destro. Miocardio ventricolo dx.  necrosi focale basofila del miocardio con microvacuolizzazione del sistema di conduzione

Foto 5. Cervello suinetto. Ingrandimento. Congestione vasi venosi emisfero cerebrale dx.

Foto 6. Miocardio ventricolo dx. necrosi focale basofila del miocardio con microvacuolizzazione del sistema di conduzione.

Riassunto dei risultati

Nonostante tutti gli sforzi per controllare la diffusione dell’infezione, le perdite – essenzialmente mortalità improvvisa di soggetti tra i più belli presenti in allevamento – del gruppo A sono proseguite fino ad arrivare al 25%. Questo stesso gruppo, una volta spostato al successivo sito di ingrasso ha perso un’ulteriore 7% nelle prime due settimane di permanenza. Anche le perdite del gruppo B stavano arrivando a livelli simili (18%) quando, il 01 dicembre, è arrivato in allevamento il gruppo C. La sequenza temporale dei gruppi in svezzamento e le relative perdite sono illustrate nella tab1.

Sequenza temporale dei gruppi in svezzamento

Il laboratorio di patologia della Facoltà di Medicina Veterinaria di Parma ha confermato la presenza diffusa di petecchie associate a foci di scolorimento del miocardio indicativa di una grave forma di miocardite e di diffusa congestione delle meningi.

Anche i dieci campioni di feci e i tre campioni di urine raccolti da suini dai gruppi A e B, che erano stati inviati all’IZSLER di Brescia, sono risultati tutti positivi per la presenza di EMCV.

Discussione

Gli esami virologici e l’istopatologia hanno dunque confermato che questo grave caso di mortalità improvvisa, registrato in particolare nei gruppi A e B, era dovuto a infezione da Encefalomiocardiovirus. La letteratura riporta che topi e ratti siano i portatori e diffusori dell’infezione. Anche se non ci sono dati in proposito è probabile che anche una singola famiglia di topi/ratti possa scatenare inizialmente il problema. Nell’allevamento in questione, infatti, la derattizzazione era molto curata e non c’era evidenza di una presenza massiccia di topi. Non si rilevava alcuna presenza di escrementi e solo dopo accurata ricerca sono state rilevate rare impronte di piccoli topi. Deve quindi esserci un periodo – seppure breve – durante il quale i suini stessi agiscono da diffusori/moltiplicatori dell’infezione nell’ambiente. Questo periodo di tempo è probabilmente di 1-3 giorni e cioè il tempo che intercorre dal T0 – momento dell’infezione – alla morte del singolo soggetto. Questa ipotesi è stata confermata dal riscontro di EMCV nelle feci e nelle urine e dalla concentrazione della mortalità in certi particolari reparti/box dell’allevamento.

Conclusione del caso

A causa dell’elevata contaminazione ambientale e dell’elevata mortalità (il gruppo B era arrivato al 18% in poco più di un mese di permanenza) – apparentemente senza possibile controllo – a metà dicembre si è deciso di svuotare completamente l’allevamento trasferendo tutti i suinetti dei gruppi B e C ad un ingrassatore (sito 3) esterno. Una volta svuotato, il sito di svezzamento è stato accuratamente deterso utilizzando appositi agenti schiumogeni, lavato con acqua calda a pressione e disinfettato. Anche se il controllo era già a buoni livelli sono state riviste e rinforzate tutte le procedure di derattizzazione e, quale ulteriore misura di sicurezza, tutti i reparti sono stati sottoposti a termonebulizzazione (thermo-fogging). Questo sito è rimasto completamente vuoto per una settimana. Un nuovo gruppo è arrivato in svezzamento il 29 dicembre. Quello stesso gruppo e tutti i succesivi non hanno più avuto alcuna sintomatologia riferibile a EMCV.

Alcune note sull'epidemiologia

L'incidenza di encefalomiocarditi (EMCV) nei suini domestici e nei suini selvatici in vari paesi Europei è stata pubblicata e discussa in diversi articoli. Una revisione realizzata da Maurice H., et al (2005), ha evidenziato la maggior parte degli episodi clinici di EMCV successi in Belgio (320), seguito da Italia (110), Grecia (15) e Cipro (6). Gli episodi sembrano essere "rinchiusi" in "zone endemiche", con un aumento dei casi durante autunno e inverno. La sieroprevalenza analizzata nei suini colpiti degli allevamenti varia in modo importante tra allevamenti (2-87%), tra le varie età (0-84%) e tra i paesi. I dati provenienti dagli allevamenti senza segni clinici dimostrano un'infezione di tipo subclinico da EMCV, che è stata trovata all'interno di queste zone (sieroprevalenza : 6-62%) e anche fuori (fino a 17 %) , e anche in paesi in cui la malattia clinica non è dichiarata come Austria e Francia (3-5.4%). Nei cinghiali, la sieroprevalenza è stata rilevata dallo 0.6 al 10.8%, e uno studio in Belgio ha trovato prevalenze del virus inferiore al 3.3%.

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