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Caso clinico: E con loro....arrivò la sorpresa...

I cambi all'origine delle future scrofette sono sempre decisioni delicate. Non è sufficiente avere il monitoraggio, con le analisi prima dell'introduzione dei nuovi soggetti in scrofaia...

Ci troviamo in un allevamento di 2000 scrofe con un sistema multi sede in 3 fasi. La rimonta arriva da un proprio allevamento di moltiplicazione ed hanno un capannone esterno per il loro accrescimento dai 20 ai 100 kg, dopo di che sono introdotte in scrofaia. In questo capannone di accrescimento si fanno i programmi sanitari ed il monitoraggio prima dell'entrata in scrofaia. La scrofaia sito 1 produce suinetti da 6 kg ed è positiva alla PRRS stabile e negativa a dissenteria suina, rogna e rinite atrofica.

Il programma di selezione si basa sui seguenti punti:

  1. Programma di selezione della rimonta:
    • Tutte quelle con peso inferiore ad 1 kg alla nascita sono eliminate come riproduttrici.
    • Prima di essere traslocate all'accrescimento, ai 20 kg, si fa una seconda selezione basata sugli appiombi, linea mammaria e morfologia generale.
    • ,Durante l'accrescimento e prima di entrare in scrofaia, si verificano ulteriormente gli appiombi, linea mammaria e sviluppo dei genitali.
  2. Programma sanitario della rimonta:
    • Allo svezzamento si vaccinano le femmine ibride assieme ai maschi contro PCV2 e micoplasma.
    • Nel periodo di accrescimento, dai 20 - 100kg, si applicano i seguenti vaccini:
      • Vaccinazione a 10 settimane di vita circa e richiamo a distanza di 4 settimane con :
        1. Aujeszky ed influenza.
        2. Vaccino vivo PRRS.
        3. Circovirus e Micoplasma. Questo vaccino è importante perchè da quando si fa la vaccinazione a tappeto si è ridotto significativamente l'eliminazione del virus PCV2 e quindi ci sono molte scrofette che entrano nel reparto rimonta che sono negative. Prima della vaccinazione dei suinetti, tutti i suini alla fine dell'ingrasso erano positivi al circovirus.
      • Alla 27esima settimana di vita: vaccino inattivato PRRS.
      • Alla 29esima settimana di vita, con richiamo dopo 4 settimane: parvovirus + mal rosso.

L'idea è finire il programma vaccinale a 36-38 settimane di vita, un mese prima dell'entrata in zona copertura. Per diversi motivi sanitari, si decise di fermare l'entrata di queste scrofette di questa provenienza, di conseguenza, si rimase senza scrofette da coprire (grafico 1). Risultato:

  • Diminuzione del numero delle coperture settimanali per mancanza di scrofette.
  • Diminuzione dell'eliminazione delle scrofe vecchie per arrivare all'obiettivo copertura, che altrimenti sarebbero state vendute.
  • L'aumento di scrofe con 7 parti aumentò la variabilità nella prolificità e nella qualità dei suinetti (scrofe vecchie producono meno e costano di più in alimentazione).
Grafico 1: Evoluzione delle coperture nell'allevamento
Grafico 1: Evoluzione delle coperture nell'allevamento

Per raggiungere l'obiettivo delle coperture si decise di acquistare scrofette da un'altra fonte esterna. Sono state introdotte scrofette a 100 kg di peso vivo, con status sanitario superiore a quello dell'allevamento di destinazione e con migliori indici tecnici di prolificità.

Queste scrofette entrarono in una zona isolata e iniziarono il programma di addattamento, essenzialmente come veniva applicato alle scrofette proprie, ma per ridurre i tempi di adattamento, si applicò il richiamo vaccinale a distanza di 3 settimane e non di 4 settimane.

Efficienza delle scrofette acquistate da fuori

L'efficienza riproduttiva del lotto fu buona. Sono state eliminate meno del 2% ed i ritorni furono inferiori al 6%. Ai parti, hanno avuto più nati totali (+1,2 suinetti). Come ci si poteva aspettare, il peso alla nascita fu minore e la variabilità dei pesi aumentò.

Inizio del problema sanitario in allevamento

Nei parti delle primipare, nei primi giorni dopo i parti, iniziò un problema di diarrea nei suinetti causando una perdita di condizione corporale importante (foto 1). I trattamenti con antibiotici non hanno dato risultati, anche se ridussero la gravità e la mortalità dei suinetti. Ossia, ci fu un aumento dei suinetti che perdevano peso e finivano per morire oppure si creò un aumento importante del numero degli scarti.

Foto 1: Suinetti di una primipara che presentano una forte diarrea nei primi giorni di vita
Foto 1: Suinetti di una primipara che presentano una forte diarrea nei primi giorni di vita

La diarrea ed il rirtardo di accrescimento hanno determinato una perdita di sviluppo mammario fino alla perdita totale del latte della ghiandola mammaria(foto 2).

Foto 2: Involuzione mammaria nei primi momenti della fase di lattazione
Foto 2: Involuzione mammaria nei primi momenti della fase di lattazione

La perdita di qualità dei suinetti si protrasse in svezzamento, creando un maggior numero di scarti in funzione della scarsa qualità dei suinetti allo svezzamento.

Approccio alla diagnosi

Sono state valutate le condizioni ambientali e delle strutture, analizzando successivamente il management degli animali.

Abbiamo fatto una check list basica, che ci informasse delle possibili cause di diarrea che potessero essere causate da un cattivo management (tabella 1)

Tabella 1: controllo dei parti.

Condizioni di rischio Effetto Condizioni ottimali Effetto
Ambiente Temperatura della sala >28ºC <14ºC • ↓ consumo mangimi e produzione di latte
• Cambio benessere
Termoneutralità della scrofa (18-22ºC) senza correnti d'aria • ↑ consumo mangimi lattazione
• ↑ latte
Temperatura della piastra riscaldante Fredda Schiacciamenti • Carta
• Piastra calda
• 36-38ºC
• Lampada extra
• Asciugatura rapida del suinetto
• Riposo sulla piastra
• ↓schiacciati
Alimentazione scrofa abbeveratoio scrofa Portata inferiore a 2 L/m • ↓ produzione di latte
• ↓ qualità fisico-chimica e microbiologica

• >2 L/m
• Acqua pulita e fresca

Abbeveratoi a livello d'cqua
• Supplemento

• ↑ consumo mangimi lattazione
• ↑ produzione latte

Mangiatoia scrofa Sporche
Residui fermentati
• Pulizia
• Accessibilità
Curva alimentazione Alimentazione inadeguata a metà della gestazione e alla fine Possibile edema mammario

Verifica livelli nutrizionali in gestazione e lattazione

↑ produzione di colostro e di latte all'inizio lattazione
Mangimi Tipi e consumo
Vuoto sanitario, pulizia e disinfezione Vuoto sanitario <3 gg di vuoto
Umidità
• ↑ pressione infettiva
• Presenza di diarree
•Asciugamento
• >3 gg
↓ della pressione infettiva
Pulizia e disinfezione Assenza di pulizia e disinfezione • Schiuma
•Pulizia sotto i grigliati
• Rotazione di disinfettanti

Sono stati inviati dei campioni al laboratorio, tamponi rettali e porzioni di pacchetti intestinali (tabella 2) di suinetti non medicati. Sono state sollecitate PCR per coronavirus, rotavirus e fattori di virulenza per E. coli. Se da questo primo approccio non fossero arrivate risposte concludenti si procedeva all'istopatologia.

Tabella 2: Risultati dei campioni dei contenuti intestinali

Identificazione nei campioni Nutri pool feci
Rotavirus A +
Gastroenterite Trasmissibile (TGEV) -
Diarrea Epidemica Suina (PED) -

Nei tamponi (tabella 3) è comparso un E. coli senza fattori di virulenza, che quasi con tutta probabilità era una complicazione del quadro clinico, aggravando la mortalità.

Tabella 3: Risultati dei campioni fecali

Ceppo Adesine Tossine
F4 (K88) F5 (K99) F41 F6 (987P) F18 LTI ST-Ia ST-II Stx2
E. coli spp - - - - - - - - -
E. coli spp - - - - - - - - -
E. coli spp - - - - - - - - -

Alla necroscopia si osservò solamente l'intestino translucido, il che indicava una importante perdita di villosità intestinale. Il Rotavirus, provoca una distruzione degli enterociti maturi, luogo di elezione per la replicazione. La proliferazione di enterociti immaturi dà luogo alla diarrea a causa dell'attività secretrice. In qualche soggetto si osservò una certa congestione dell'intestino e diarrea giallastra.

L'uso di antibiotici per il trattamento di queste diarree, nel quale l'agente iniziale è un virus, complicato poi da batteri, dà luogo a rilevanti variazioni del microbiota dei suinetto e dell'integrità intestinale, impedendo il suo corretto sviluppo (foto 3).

Foto 3: Suinetti che si stanno recuperando dal problema enterico causato da rotavirus e da complicazioni batteriche, dopo il trattamento antibiotico.
Foto 3: Suinetti che si stanno recuperando dal problema enterico causato da rotavirus e da complicazioni batteriche, dopo il trattamento antibiotico.

Approccio terapeutico

In primo luogo, si può utilizzare il feed-back con le feci di suinetti infetti offrendolo a scrofette gravide un mese prima del parto. Questa misura normalmente porta a buoni risultati, tuttavia rappresenta alcuni dubbi e offre un rischio sanitario molto importante. Gli svantaggi al momento di applicare questa pratica sono:

  • E' fondamentale inattivare con cloro l'acqua usata per diluire le feci con tiosolfato o con il latte;
  • Nel caso non ci fu sufficiente diarrea che si potesse raccogliere con una scopa, pertanto furono aggiunti pacchetti intestinali. In allevamenti positivi alla PRRS è un rischio da non sottovalutare (anche se si possono considerare stabili, una % di suinetti possono essere viremici)
  • Non si deve impiegare materiale provenienti da suinetti di oltre 5 giorni di vita. Dopo questa età la quantità di virus è esigua anche se la dose infettiva sia bassa è possibile trasmettere altre patologie presenti in allevamento.

Per questi svantaggi, noi non consigliamo l'uso del feedback con le feci.

Nel nostro caso, le azioni che hanno risolto il problema sono state:

  1. Avevamo un vaccino contro la colibacillosi ed il tossoide per Clostridium perfringens tipo C (che contiene rotavirus A virus vivo attenuato), ed abbiamo vaccinato le scrofette gravide ai 60 e 90 gg di gestazione. L'obiettivo era di ottenere un'elevata concentrazione di anticorpi nel colostro. Il colostro non è altro che uno specchio dello storico immunitario della scrofa.

    La vaccinazione, in questi casi, è un'alternativa terapeutica molto sicura ed efficace, tuttavia devi garantire un'immunità passiva dei suinetti via colostro.
  2. Monitoraggio dell'incolostramento dei suinetti, sopratutto dei suinetti di minor peso che sono più sensibili al raffreddamento ed allo stress del parto, facendo sì che prendessero il colostro entro le prime ore dopo il parto. Riscaldamento aggiuntivo e carta per un veloce asciugamento dei suinetti, sono alternative utili per aumentare la vitalità dei suinetti.
  3. Il monitoraggio della pulizia e dell'alimentazione della scrofa nel periparto è basica per evitare gli edemi mammari ed ipogalassia (foto 4). In questi casi, subentra un processo clinico per mancanza di produzione di colostro. E' necessario fare particolare attenzione all'aumento delle quantità di mangimi nell'ultimo terzo della gestazione e nel periparto: periodo critico per la produzione di colostro ed anche di latte subito dopo il parto.

  4. Foto 4: Edema mammario nel peri-parto
    Foto 4: Edema mammario nel peri-parto
  5. Come logico che sia, sono state mantenute le pratiche di igiene intensa in sala parto per diminuire la pressione infettiva. L'uso dello schiumogeno per limitare la carica virale sopratutto nelle pareti laterali dei grigliati è fondamentale. Inoltre, la schiuma facilita poi l'azione dei disinfettanti che aderisce meglio alle superfici del grigliato. La pulizia deve essere profonda, incluso sotto il grigliato, assieme al lavaggio delle scrofe prima che entrino in sala parto. Scrofe e pavimenti devono essere asciutti prima dei parti, utilizzando previamente della clorexidina in schiuma come disinfettante.
  6. Bisogna osservare la vitalità dei suinetti al parto, da questa dipende l'assunzione di colostro. E' fondamentale controllare la temperatura della scrofa e la durata del parto.

Conclusioni

  • Non sappiamo se il rotavirus era o no già presente in allevamento oppure se è entrato con le scrofette dal di fuori, certo è che il problema enterico causato dal rotavirus assieme alle complicazioni batteriche con colibacilli aggravò la situazione ed ha prolungato la durata della malattia, peggiorando lo stato dei suinetti allo svezzamento, con aumento della mortalità e calo di produzione di latte.
  • I cambi all'origine delle future scrofette sono sempre decisioni delicate. Non è sufficiente avere il monitoraggio, con analisi prima dell'introduzione dei nuovi soggetti in scrofaia.
  • I problemi enterici in lattazione stanno aumentando ogni giorno. E' necessario utilizzare più vaccini e misure di management corretta dei suinetti, dei protocolli di pulizia e disinfezione per abbassare la pressione infettiva: questo è il nostro grande obiettivo.
  • La vaccinazione da sola non è garanzia di successo se non si controlla il corretto colostramento dei suinetti associato ad una buona assistenza al parto, agendo immediatamente a qualsiasi disturbo nella produzione di colostro e nella quantità ingerita. Una volta corretto il management, i vaccini ci possono aiutare.

L'aumento della prolificità negli ultimi anni determina un calo delle quantità di colostro ingerite per suinetto: un minor peso alla nascita provoca minor vitalità e quindi minor capacità di una corretta ingestione di colostro.

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