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Le strategie di alimentazione ed il tipo di dieta durante lo sviluppo delle scrofette influiscono sull'incidenza e la gravità delle zoppie

Una elevata percentuale (15-20%) di scrofette e scrofe di 1° parto vengono eliminate precocemente a causa di problemi correlati con le zoppie:è un segnale inequivocabile di inefficienza e di basso livello del benessere animale. Una corretta restrizione dell'alimento opportunamente formulato può essere una strategia praticabile per ridurre le zoppie nelle scrofette.

30 Marzo 2016
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Una elevata percentuale (15-20%) di scrofette e scrofe di 1° parto vengono eliminate precocemente a causa di problemi correlati con le zoppie:è un segnale inequivocabile di inefficienza e di basso livello del benessere animale. Una pratica comune durante lo sviluppo della scrofetta è alimentare le scrofette stesse con un mangime di accrescimento-finissaggio e/o cambiare con il mangime di gestazione alla fine del periodo di accrescimento delle scrofette.

In questo lavoro, si studiò l'effetto di 3 regimi alimentari durante l'accrescimento delle scrofette sulla presenza di zoppie e sulle caratteristiche della carcassa. Le diete erano: una dieta formulata specificatamente per il periodo di accrescimento delle scrofette (dieta 1, 14,0 MJ di ED/kg, 0,75% di lisina), una dieta di finissaggio (dieta 2, 13,5 MJ di ED/kg, 1,02% di lisina) ed una dieta di gestazione (dieta 3, 13,0 MJ di ED/kg, 0,69% di lisina). Le due ultime diete sono tradizionalmente utilizzate per le scrofette da rimonta. 36 giovani scrofette furono selezionate il giorno 0 (70.8 kg ± 0,78 SE, di età ~130gg), alloggiate individualmente ed assegnate a caso a: 1) DEV (accesso ristretto alla dieta 1, n=12), 2) FIN (accesso ad libitum alla dieta 2, n=12) o 3) GES (inizialmente accesso ad libitum alla dieta 2, in seguito razionata alla dieta 3 dal 30° giorno, n=12). Tutte le scrofette venivano alimentate ad libitum tra 71-83gg. La capacità locomotoria (0=normale a 5=gravemente deteriorata) e le lesioni alle estremità (0=normale a 3=grave) furono registrate settimanalmente fino al giorno 82. Inoltre, vennero valutate le lesioni e le asimmetrie agli unghielli delle estremità degli arti posteriori (0=normale a 3=grave) nei giorni 0, 40 e 82. Le scrofette vennero pesate nei giorni 0, 28, 70 e 82. Le caratteristiche delle carcasse vennero registrate alla macellazione (83° giorno) ed una estremità anteriore di ogni soggetto fu prelevata per le valutazioni con i raggi X (DXA, X-ray dual-energy absorptiometry) e studiare la densità minerale ossea (ABMD). Vennero valutate le lesioni articolari superficiali nel condilo omerale (HC; 1=normale a 4=grave, 5=osteocondrosi dissecante) e nel processo anconeo (AP; 1=assente e 2=presente).

La percentuale di soggetti zoppi (indice di locomozione ≥2) in una o più occasioni furono DEV=0% (0/11), FIN=73% (8/11) e GES=75% (9/12) (P <0,01). Il numero di scrofette DEV con lesioni al condilo omerale fu minore comparando con FIN e GES: DEV=64% (7/11), FIN = 100% (11/11) e GES=100% (12/12) (P <0,01). I punteggi più bassi di lesioni del condilo omerale si osservarono nelle scrofette DEV (media; IQR: 2; 2) comparando con GES (4; 1) e FIN (4; 3) (p = 0,05). E inoltre, il gruppo DEV mostró un minor peso vivo (132,5 ± 2,8 kg) che FIN (142,9 ± 2,0) a 70gg (P <0,05). Le scrofette DEV presentarono anche un incremento medio giornaliero inferiore e minor consumo di energia rispetto a FIN e GES tra 0-28gg, però maggior consumo di energia rispetto alle scrofette FIN tra 71-82gg (P <0,05).

In conclusione, l'alimentazione ristretta dai 70 kg fino~130 kg e poi ad libitum fino a ~140 kg migliorò la capacità locomotoria, l'uniformità degli unghielli e le lesioni articolari del condilo omerale rispetto alle diete “tradizionali”.

Quinn, A. J., Green, L. E., Lawlor, P. G., & Boyle, L. A., 2015. The effect of feeding a diet formulated for developing gilts between 70kg and 140kg on lameness indicators and carcass traits. Livestock Science, 174, 87-95.

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