Guillermo Ramis Vidal

Università di Murcia - Spagna Autore

Nato in Vigo (Pontevedra) nel 1968. Laureato in Veterinaria presso l'Università di Murcia nel 1993, Dottorato in Veterinaria e "Premio Extraordinario de Doctorado" presso l'Università di Murcia nel 2002. Diplomato presso l'"European College of Porcine Health and Management" nel 2006.

Ha lavorato esclusivamente nel settore suinicolo per oltre 12 anni. Attualmente è "Profesor Contratado Doctor Permanente del Departamento de Producción Animal de la Universidad de Murcia", impartendo docenze per lauree in Veterinaria e nel Master Universitario in Suinicoltura Professionale e Scientifica presso l'Università di Murcia del quale è coordinatore.

Appartiene al Gruppo di Ricerca “Allevamento e Salute Animale” dal 1997 ed al Gruppo “Nuove alternative al trapianto, tolleranza chimica e sperimentale. Donzione degli organi” dal 2006. E' coautore di oltre 50 pubblicazioni internazionali ed oltre 75 pubblicazioni in riviste di divulgazione, così come in diversi capitoli di libri e libri completi.

Curriculum attualizzato: 17-Dic-2013

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11-Feb-2014grasso.fortunatSalve, colleghi e appassionati del settore suinicolo. Quest'articolo dev'essere un vademecum per i professionisti del campo, tanto appassionante quanto difficile, come ho avuto modo di constatare di recente, essendomi trovata impelagata in un caso clinico a dir poco complicato. Suino nero siciliano, allevamento semibrado, secondo i dettami di tale affascinante razza autoctona, con ampi recinti che accolgono i suini suddivisi per categorie, confortevoli capannine a norma per le scrofe figliate etc etc etc. In uno dei recinti si verificano casi di mortalità non preceduti da alcun sintomo. Nell'arco di un mese ne muoiono circa quindici, tutti in ottimo stato di nutrizione, come ho modo di constatare anche all'esame autoptico di alcuni dei soggetti. La necroscopia evidenzia reattività e infarcimento emorragico dei linfonodi mesenterici, certe turbe vasomotorie con stasi, evidente nella maglia vascolare gastrica e nella dilatazione del ventricolo dx che si presenta flaccido e una forma di enterite, ma stranamente con feci cibaliformi; dimenticavo un trasudato (?) sieroemorragico nel cavo peritoneale. L'Istituto Zooprofilattico Sperimentale (terza tappa del vademecum) sta vagliando i campionamenti (numerosi) a disposizione, senza però ad oggi aver rilevato nulla di significativo.... ed io, da libero professionista, pur essendo con la coscienza a posto navigo nella più totale oscurità..... Questa è una delle mie esperienze, tutt'ora in itinere.... gradirei anzi il parere di qualche collega, sicuramente più esperto di me, e lo ringrazio anticipatamente! Buon lavoro a tutti! Dr.ssa Fortunata Grasso

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