Questa settimana, la Commissione europea ha presentato la sua proposta di bilancio ufficiale per il periodo 2028-2034, che prevede una profonda trasformazione della Politica Agricola Comune (PAC).
La misura più rilevante è l'integrazione della PAC in un "Fondo Unico", che raggrupperebbe anche i fondi di coesione territoriale, eliminando l'attuale struttura a due pilastri (pagamenti diretti e sviluppo rurale).

Questo nuovo approccio prevede che gli Stati membri gestiscano direttamente i fondi agricoli attraverso Piani di Partenariato Nazionali e Regionali, collegati a obiettivi misurabili e pagamenti basati sui risultati. In questo modo, Bruxelles si allontanerebbe dal sistema comune di condizionalità che ha finora caratterizzato la PAC.
La Commissione ha stanziato un bilancio di 300 miliardi di euro per la PAC, con una riduzione di oltre il 20% rispetto al periodo 2021-2027. Sebbene i pagamenti diretti rimangano una priorità, i tagli complessivi e l'indebolimento del quadro comune europeo hanno suscitato grande preoccupazione nel settore.
Secondo la Commissione europea, l'obiettivo è semplificare la gestione, aumentare l'efficienza e dare ai paesi un maggiore margine di manovra.
Allo stesso tempo, il Copa-Cogeca, la principale organizzazione europea di agricoltori e cooperative, ha denunciato la proposta presentata dalla Commissione come "la peggiore riforma della PAC" finora. L'organizzazione avverte che essa rappresenta lo smantellamento della natura comune della politica agricola europea e che sia la riduzione del bilancio che la rinazionalizzazione della gestione mettono a repentaglio la sicurezza alimentare e la coesione territoriale nell'UE.
Il Parlamento europeo e il Consiglio dovranno ora discutere questa proposta nei prossimi due anni, in vista della sua approvazione definitiva nel 2027. La nuova PAC entrerà in vigore nel gennaio 2028.
Giovedì 17 luglio 2025/ Redazione 333.