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Il personale ti "scappa" via?... Vedi come trattenerlo!... (Parte 2/2)

Il posto di lavoro nell'allevamento suino deve rendersi più attrattivo: esistono motivazioni economiche, ma anche NON economiche...

personale
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Come incentivare la permanenza del personale in allevamento

compenso
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Pur provenendo da latitudini diverse rispetto alla nostra, si desidera sottoporre all’attenzione dei lettori alcune tra le principali metodologie adottate da importanti aziende integrate d’oltreoceano per favorire il mantenimento e la motivazione dei lavoratori più meritevoli.

1. Riconoscimento degli anni di servizio con periodi di “vacanza”

Questo tipo di incentivo aumenta di entità con il trascorrere del tempo durante il quale il dipendente fornisce il proprio servizio. Alcune aziende ad esempio riconoscono settimane di ferie ulteriori rispetto a quelle previste dal contratto, ogni 2-3 anni. In altri casi invece, al raggiungimento del 10° anniversario, il dipendente riceve 6 settimane di ferie extra, oppure, si fornisce la possibilità al dipendente di frequentare corsi di formazione di varia natura durante quello che sarebbe l’orario lavorativo che viene pagato regolarmente. I premi, trasformati in "carta regalo" o viaggi premi sono altre soluzioni che creano sorpresa ed apprezzamento...

pong 1
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2. Formazione e possibilità di carriera

La possibilità di creare opportunità di carriera all’interno dell’azienda è importante. Chiaramente una condizione necessaria, è che l’azienda per la quale si stia lavorando, abbia dimensioni tali da poter creare diverse figure lavorative che possano essere ricoperte dai dipendenti in seguito ad un cammino di esperienza e crescita professionale che passa anche dalla formazione pure presso altri allevamenti, anche esteri. Partecipazioni a fiere, eventi e viaggi di lavoro sono ugualmente molto validi.

Il ricorso a veri e propri Programmi di Formazione aumentano l’autostima, le conoscenze e permettono ai propri dipendenti di effettuare gli step di crescita, non solo in funzione dell’esperienza maturata, ma anche alla luce delle nuove informazioni acquisite. Inoltre anche l’azienda stessa potrà godere dei benefici che andranno oltre al mantenimento dei dipendenti nel proprio posto di lavoro, ma che consisteranno in produzioni più elevate ed un miglioramento del Benessere Animale. La credenza di chi pensa che il personale va formato in allevamento, durante le ore di lavoro, non corrisponde con quanto dimostrato da studi scientifici che spiega che la formazione "al di fuori" del lavoro stesso è più efficace, in quanto promuove l’interscambio che avviene naturalmente durante i Corsi di Formazione “fuori casa” siano essi teorici o pratici e aiutano a migliorare l’apprendimento...

pong 2
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L’esistenza di un vero e proprio percorso di crescita chiaro e ben distinto, aiuta non solo a scopo motivazionale, ma anche nel momento in cui si è alla ricerca del personale in quanto rende più attrattivo il posto di lavoro.

3. Rendere l'allevamento un posto di lavoro "attrattivo"

Sempre in riferimento alle nuove generazioni, è assodato che non intendono lavorare dall’alba al tramonto. In diversi sistemi produttivi all'avanguardia, è consuetudine terminare il lavoro intorno alle 13:30 oppure entro le 16:00 e l’organizzazione/automazione è tale che sia diminuita la richiesta delle prestazioni lavorative nei week-end. Anche in Italia gli orari di lavoro stanno cambiando, attraendo più giovani. (era per non dare l'idea che sono esperienze "lontane" dalla nostra realtà...) La presenza di una mensa dove pranzare o fare spuntini aiuta inoltre a creare "gruppo", ancora più interessante se durante la pausa pranzo si offre un tavolo da gioco, materiale informativo (libri sui suini, giornali, ecc...). Tutto questo rende il posto di lavoro gradito e conterà molto sulla permanenza del personale: sono aspetti tutt'altro che banali, non sottovalutiamoli...

Uno spazio per l'orto del personale....
Uno spazio per l'orto del personale....

4. Includere nel contratto di lavoro forme di incentivazione alternative

Le nuove generazioni di lavoratori sono alla ricerca non solo di una paga elevata, ma anche e soprattutto di una buona qualità della vita. In alcune aziende pertanto si cerca di soddisfare queste esigenze secondarie attraverso diverse forme che lasciano libero spazio alla fantasia. In alcuni casi si attivano forme di previdenza complementare, in altre vengono pagate visite mediche di controllo; in alcuni posti di lavoro si includono le spese per i telefoni cellulari, si pagano le spese di carburante per raggiungere l’azienda, si forniscono buoni spesa, biglietti per il parco giochi, assicurazione dentaria o medica...

Il sostenimento da parte del datore di lavoro di queste “piccole” spese, diventa un carburante unico per mantenere alto il morale dei propri dipendenti.

Incentivi sì o no

Volutamente, fino a questo momento, non si è scritto di veri e propri premi di produzione... Essi infatti nascondono rischi che è bene conoscere che talvolta possono addirittura risolversi in un effetto boomerang... Nel caso si volessero adottare, è bene innanzitutto definire obiettivi che abbiano effetti sull’economia di allevamento e al tempo stesso si dovrebbe trattare di obiettivi che possano essere ricondotti facilmente al lavoro quotidiano del dipendente. Talvolta le due considerazioni appena fatte sono in contraddizione l’una con l’altra. Infatti, più il dato è correlato con la redditività aziendale, tanto meno rischia di essere connesso al lavoro quotidiano del dipendente. Per esempio, i kg di carne prodotti/gabbia parto/anno o per mq di superficie d’ingrasso, sono parametri sicuramente connessi con l’efficienza e la produttività aziendale, ma rischiano di essere lontani dal lavoratore e dalla sua percezione di come il suo operato contribuisce all’obiettivo...

Un altro limite legato agli incentivi, può essere rappresentato dal fatto che essi siano più legati a risultati individuali piuttosto che di squadra. Per esempio il bonus classico pagato sugli svezzati/scrofa, incentiva i dipendenti della sala parto a cercare di trasferire tutti i suinetti vivi al momento dello svezzamento, indipendentemente dalla loro qualità...

Ovviamente questo rischierà di creare malumori tra gli addetti del settore del post-svezzamento, perché si troveranno a gestire suini senza futuro che andranno a peggiorare il dato relativo a morti e scarti nel loro settore di competenza... Ecco perché è importante trovare forme di incentivazione che siano comunque globali e che racchiudano il lavoro complessivo della Squadra...

Persone felici rendono i suini felici
Persone felici rendono i suini felici

BOX Approfondimenti sugli incentivi ed un caso pratico

Gli incentivi possono essere basati su 4 fattori differenti:

  • Performance o Risultati

Questo tipo di bonus è valido solo nel momento in cui il dipendente ha una responsabilità diretta sugli aspetti che vanno a determinare il dato sul quale si regge il bonus. E’ rischioso perché in caso di mancato raggiungimento o anche di un livello inferiore rispetto all’anno precedente, può disincentivare il lavoratore...

  • Volume

In questo caso si paga una quota stabilita per unità di output (es. per suino svezzato, per suino venduto, ecc.). In questo modo all’aumentare della produzione, aumenta il carico del lavoro, ma anche il compenso...

  • Permanenza sul posto di lavoro

In alcuni casi si paga un bonus per ogni anno di permanenza sul posto di lavoro (circa 1% del salario base). Al raggiungimento di traguardi importanti, al 10° anno per esempio, viene riconosciuto un bonus maggiore (periodo di vacanza extra pagato per il dipendente e i famigliari, ecc...).

  • Profitto

In altri casi, il dipendente viene coinvolto anche sul raggiungimento da parte dell’azienda del risultato economico finale. In genere accettano più di buon grado questo tipo di incentivazione i dipendenti che da più tempo lavorano per l’azienda, piuttosto che i nuovi impiegati che ancora faticano ad identificarsi nella Squadra.

Esempio pratico di un piano di incentivazione applicato in Brasile

L’incentivo per il dipendente si articola in due parti:

60% è legato al raggiungimento degli obiettivi finanziari fissati nel budget

40% è legato ad obiettivi individuali i quali sono divisi in alcune sottocategorie:

  • 20% suini svezzati/scrofa/anno
  • 10% obiettivi individuali legati all’area di lavoro del dipendente (gestazione, sala parto, svezzamento, ecc...)
  • 5% risultato conseguito in concomitanza di audit per la biosicurezza
  • 5% livello di turnover tra i dipendenti

Il massimo livello che si può conseguire con il bonus è equivalente ad una mensilità.

Prossimamente vi mostreremo altre modalità di "Premio di Produzione"...

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