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La distribuzione ideale della popolazione di scrofe, non è più un triangolo...

In una politica di eliminazione tradizionale si pone un N° di parti limite, con il quale si eliminano le scrofe dopo lo svezzamento, però se modificassimo questa politica in base alle performance delle scrofe???...

La produzione suinicola attuale, con una globalizzazione sempre maggiore, quindi con molta compettitività, obbliga gli allevatori ad essere sempre più efficienti, ossia...devono migliorare per quanto possibile la propria produttività. Uno dei punti che aiutano a raggiungere elevate efficienze è avere una distribuzione demografica del parco scrofa la migliore possibile. Fino ad oggi, la migliore struttura censuale aveva una forma di un triangolo retto, con una % di scrofe decrescente in forma costante. Con leggere variazioni, la tipica distribuzione ideale sarebbe la seguente:

Figura 1. Struttura del parco scrofe A
Figura 1. Struttura del parco scrofe A

Effettivamente, questa distribuzione è molto buona, inoltre aiuta la produttività, però, è veramente la migliore possibile???. E' nostra opinione, che esiste una distribuzione migliore... In seguito spiegheremo (distribuzione demografica B).

Figura 2. Struttura del parco scrofe B
Figura 2. Struttura del parco scrofe B

In primo luogo, detta struttura mantiene il suo profilo decrescente, ma che si mantiene per più tempo.

Per spiegare le differenze tra le due distribuzioni, sotto si evidenziano in sovrapposizione e analizziamo in primo luogo, le differenze nelle scrofe giovani.

Figura 3. Differenze nella proporzione di scrofe giovani tra le strutture del parco scrofe A e B.
Figura 3. Differenze nella proporzione di scrofe giovani tra le strutture del parco scrofe A e B.

Le differenze sono:

  • La struttura B ha una minor percentuale di scrofe di primo ciclo. Questo significa che ha bisogno di meno rimonta annuale per mantenersi, con il relativo risparmio conseguente.
  • La struttura B, nonostante abbia meno scrofette al primo ciclo, riesce ad avere una maggior % di scrofe nnei cicli più produttivi, 3°-4°. Questo avviene perchè la struttura B ha meno perdite nei primi cicli, ossia si eliminano meno scrofe giovani.

Questo è il primo punto chiave di questa distribuzione: puntare su una minor eliminazione possibile di scrofe giovani. E, come tale, già commentato nel precedente articolo (Come rimontare meno ed avere una miglior distribuzione demografica), questo si ottiene mantenendo in allevamento le scrofe giovani "a tutti i costi", oppure evitando al massimo possibile le perdite riproduttive e le problematiche legate ad una eliminazione precoce.

Se si osserva la seconda metà della distribuzione, la comparazione è la seguente:

Figura 4. Differenze nella proporzione di scrofe vecchie tra le strutture dei parchi scrofe A e B.
Figura 4. Differenze nella proporzione di scrofe vecchie tra le strutture dei parchi scrofe A e B.

La struttura B ha incluso più scrofe vecchie rispetto alla A, quindi perche è migliore??

In una politica di eliminazione tradizionale si sceglie un N° di parto limite, al quale si eliminano le scrofe dopo lo svezzamento, non eliminando scrofe possibilmente prima di questo parto limite, lasciando molte poche scrofe oltre questo limite. Ma, cosa succede se modifichiamo questa politica?...

Questo si comprende meglio con un esempio: se possiamo scegliere quali scrofe eliminare dopo lo svezzamento, tra una di 7° parto ed una di 4° parto, normalmente scegliamo quella di 7º parto. Ma se osserviamo la scheda della scrofa ed analizziamo la loro produttività e vediamo risultati come questi...:

Scrofa Genetica Parto Media NT Media NV Media svezz. Media interparto Media NV/anno Media svezzati/anno
E805 CAM 7 14,57 13,43 12,71 150,7 33,66 31,02
B191 L1020 4 9,25 8,50 7,50 164,7 20,39 17,45

Allora dobbiamo cambiare la domanda nel chiedere quale scrofa eliminare... Sarebbe più corretto chiedere:

Quale scrofa ha più probabilità di darmi un risultato migliore al prossimo parto?... In questo esempio, sembra chiaro che la scrofa più vecchia abbia più possibilità di rendere meglio, nonostante accumuli un elevato numero di parti.

Per cui, per avere la seconda parte della distribuzione demografica, quello che si fa è una selezione in circa al 4° parto (quando la scrofa ha già uno storico sufficiente per poter decidere in base alla sua produttività), eliminando le scrofe peggiori (da qui la riduzione della popolazione dei cicli 4 e 5).

In cambio, e per non ridurre l'età media all'eliminazione, le migliori scrofe vecchie si mantengono per più tempo in allevamento.

In allevamenti dove questo management viene fatto correttamente, il gruppo di scrofe vecchie ha performance uguali o anche migliori della media delle scrofe.

Riassumendo, quello che si fa è una selezone in base alle performance delle scrofe, eliminando quelle ipo-produttive e mantenendo per più tempo quelle iper-produttive.

Questo altro modello di distribuzione demografica, ha vantaggi sul modello tradizionale a triangolo (meno rimonta, più scrofe nei cicli più produttivi, selezione delle migliori scrofe vecchie) che aiuteranno a migliorare l'efficienza riproduttiva della scrofaia.

Questo è un esempio che va sempre messo alla prova, dato che ci sono sempre nuove strade per migliorare tutti gli aspetti della produzione, affinchè si possa migliorare la produttività e quindi la nostra capacità di competere alla pari con gli altri allevamenti...

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