X
XLinkedinWhatsAppTelegramTelegram
0
Leggere questo articolo in:

Burset: il suino spagnolo è ancora in cima al mondo

La Borsa di Mercolleida ha confermato i prezzi dei suini per la 13a volta consecutiva. La Spagna continua con il prezzo del suino più costoso del mondo, in quello che è già noto come il "Miracolo Spagnolo"...

Eccoci, ancora una volta, come ogni fine mese, a commentare l'attualità e la realtà del mercato suinicolo spagnolo. A volte la realtà può sembrare confusa (tutto è molto confuso) ma cercheremo di chiarirne le sfaccettature.

Giovedì 29 giugno, il mercato di riferimento per i suini spagnoli (Mercolleida) ha confermato nuovamente il proprio prezzo dei suini. Questa è la 13a conferma dei prezzi dei suini consecutiva, che è un vero record...

Sostanzialmente poche cose sono cambiate in questo mese di giugno: l'offerta è ancora bassa, la carne non reagisce (è al culmine, i consumatori fanno i conti con un'inflazione alta e i consumi sono ai minimi) e passano le settimane in una situazione di apparente blocco perpetuo...

Negli Stati Uniti il ​​prezzo del suino è aumentato vertiginosamente da aprile: 40% fino al 15 giugno. In questo momento ha un prezzo equivalente dal vivo di circa 1,45 euro/kg. Gli Stati Uniti approfittano degli altissimi prezzi europei esportando a pieno ritmo in Asia.

In Brasile il prezzo del suino non sale: gli ultimi prezzi si muovono in un range che va dall'equivalente di 1,11 euro/kg a peso vivo a 1,24 euro/kg vivo. Dalla Spagna (lontana e senza informazioni specifiche in merito) siamo propensi a pensare che questo prezzo molto depresso possa essere dovuto alla mancanza di capacità di macellazione. In Canada continuano con prezzi rovinosi: dall'equivalente di 1,00 euro/kg a peso vivo a 1,13. Dalla Spagna (lontana e senza informazioni specifiche in merito) ci è difficile capire questa situazione, soprattutto sapendo che lì le macellazioni totali restano nella normalità.

In Europa abbiamo visto 3 rialzi in Germania nelle ultime settimane: 5 centesimi a carcassa il 24 maggio, 5 centesimi in più il 7 giugno e un sorprendente 7 centesimi l'altro ieri. Il prezzo attuale è pari a circa 1,90 euro/kg a peso vivo, ben al di sotto dei prezzi spagnoli 2,03 "ufficiali". Tradizionalmente la fine di giugno segna l'inizio delle vacanze nel paese teutonico con la conseguente riduzione dei consumi in quanto il paese si svuota parzialmente. L'aumento dell'altro ieri è dovuto alla disperata richiesta di carcasse da parte degli operatori dell'Est Europa che hanno imperativamente bisogno di fornire contenuti alle loro industrie (alcune carcasse belghe sono state vendute a più di 3,00 euro/kg consegnate!!). Potrebbe essere che questo strano aumento sia dovuto a una lotta domestica - in disputa di supremazia - tra macelli... Pensiamo che la carne continuerà ad essere molto pesante e con poche reali possibilità di lievitazione...

Con il passare delle settimane e dei mesi, si nota che le esportazioni verso l'Asia vacillano, diminuiscono in volume e i prezzi si indeboliscono. Tutto sembra indicare che il suino spagnolo deve scendere...

Di seguito riportiamo parzialmente un paragrafo del nostro commento di un mese fa: quanto vi si dice è ancora rigorosamente attuale e valido (visto il blocco citato all'inizio): "Questo prezzo sontuoso (quasi meglio un monumento al prezzo) così esagerato sta sollecitando il mercato a limiti insopportabili; le aziende (macellazione, sezionamento, produzione di insaccati) stanno perdendo settimana dopo settimana, senza segni di cambiamenti a breve termine. Come abbiamo annunciato, presto ci saranno conseguenze negative"...

Secondo Mercolleida, il peso medio delle carcasse è ora di circa 5 chili superiore a quello dell'anno scorso nelle stesse date. Le temperature favorevoli di questo giugno (niente a che vedere con lo scorso anno) hanno favorito la crescita. Questa circostanza è dovuta anche al fatto che l'allevatore massimizza e ottimizza il proprio profitto, amministrando e gestendo con cura le consegne al macello. Quei 5 chili in più in ogni suino significano che c'è un sacco di suini in attesa di macellazione negli allevamenti (che sarebbe stato macellato l'anno scorso) equivalente -grosso modo- alle macellazioni di una settimana...

Quel "sacco di suini" servirà, quest'estate, a smussare la più che prevedibile e significativa carenza di offerta di suini vivi. Come riserva di crisi, attutirà la "traversata nel deserto" che era stata anticipata. La riduzione dell'offerta dovuta all'impatto del caldo sarà in parte diluita da quei suini in più che ora esistono e che emergeranno...

Comunque sia, e anche senza grossi mali (che si spera non si presentino) questo 2023 sarà ricordato dall'intero settore della filiera suina come un "annus horribilis" per l'incessante accumularsi di difficoltà. Tutti gli operatori della filiera (tranne gli allevatori in buona salute) negli ultimi mesi hanno subito perdite gravissime settimana dopo settimana. Riteniamo che queste perdite prolungate favoriranno la concentrazione delle imprese in linea con gli ultimi tempi: gli operatori sono sempre meno numerosi e di dimensioni maggiori. Come in altre occasioni, diamo tempo al tempo...

Non è prevedibile un cambio di scenario (cioè un calo del prezzo, ogni aumento è più che escluso) forse fino alla fine di agosto; l'offerta continuerà ad essere ben al di sotto del normale, ma la carne non potrà fare altro che calare, appesantita dalla mancanza di esportazioni verso paesi terzi. È probabile che, se l'invenduto continuerà ad accumularsi in Asia, il calo dei prezzi delle carni suine avverrà addirittura a fine luglio senza che si possa escludere che accada prima. Il macello vede il suo margine negativo aumentare gradatamente a causa del disinteresse dei clienti asiatici ad acquistare in Europa quando hanno alternative molto più economiche in America. Il prezzo del suino tiene duro, ma se il macello perde troppo allora dovrà ripensare al suo interesse per la macellazione. E se così fosse, beh... tutto potrebbe succedere nell'evoluzione del prezzo verso il basso...

Ricordiamo (come un mantra) che la Spagna esporta più della metà della carne suina che produce e che ha il prezzo più caro al mondo (tra i paesi con produzioni significative). Dall'estero si osserva con estrema curiosità quello che è già noto come il “Miracolo Spagnolo” (“Milagro Español”).

Con o senza miracoli, la vita va avanti. Ed è tempo -in molti casi- di occuparsi dei più brutti. Continueremo a prestare attenzione all'attualità per poterla raccontare e raccontare così come la vediamo, la percepiamo e la apprezziamo.

Concluderemo eccezionalmente questo mese con due frasi di grandi uomini: Friederich Nietzsche: "Ciò che non mi uccide mi rende più forte". Lucio Anneo Seneca: "Nelle avversità spesso conviene intraprendere una strada ardita"...

Guillem Burset

Commenti sull'articolo

Questo spazio non è dedicato alla consultazione agli autori degli articoli, ma uno spazio creato per essere un punto di incontro per discussioni per tutti gli utenti di 3tre3
Pubblica un nuovo commento

Per commentare ti devi registrare su 3tre3 ed essere connesso.

Non sei iscritto nella lista Ultima ora

Bollettino settimanale di notizie del mondo dei suini

Fai il log in e spunta la lista

FAQs

Cosa è successo durante il secondo trimestre del 2023 nel mercato spagnolo suino?

Il prezzo dei suini in Spagna si è  mantenuto senza cambiare per 13 mercati consecutivi nella piazza di riferimento (Mercolleida), il che ha provocato prezzi record

Cosa si intende per "Miracolo Spagnolo" rispetto all'export delle carni suine?

Si riferisce al successo nelle esportazioni spagnole: metà della produzione di carne suina è destinata all'estero, nonostante i prezzi elevati anche di fronte ad altri mercati a prezzi inferiori.

Prodotti associati al negozio on line

Il negozio specializzato in sunicoltura
Supporto e Servizio tecnico specializzato
Oltre 120 marchi e fabbricanti

Articoli correlati

Non sei iscritto nella lista la web in 3 minuti

Un riassunto settimanale delle news di 3tre3.it

Fai il log in e spunta la lista