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Caso clinico: Aumento della mortalità in un allevamento del sudest asiatico

Il caso è comparso improvvisamente quando, durante un periodo di 7 giorni, gli adetti al lavoro hanno trovato un grande numero di suini morti o che stavano per morire nella fase di ingrasso.

Descrizione dell'allevamento

Questo caso clinico è accaduto in un grande allevamento localizzato in una zona ad elevata concentrazione suinicola nel sudest asiatico. Vent'anni fa gli allevamenti si sono stabiliti in vecchi capannoni che sono stati trasformati ed adattati molte volte da allora. I proprietari hanno finaziato l'aggregazione di vari siti di ingrasso di grandi dimensioni, localizzati nella stessa area di circa 20 ettari. Durante gli ultimi 20 anni, le scrofaie sono state riempite con 1000 scrofette da rimonta, con introduzioni di 100 a 200 animali di varie case genetiche americane ed europee. Il parco riproduttori allora si è sviluppato a partire da queste importazioni e con programmi di moltiplicazione dei gran parentali.

L'alimentazione viene realizzata con mangimi commerciali. I suini da ingrasso sono commercializzati localmente, a peso vivo, nei mercati, attraverso mediatori e piccoli macelli.

Prima della comparsa di questo caso, le scrofe e scrofette erano vaccinate con prodotti commerciali nei confronti dell' E. coli, parvovirus, mal rosso e leptospirosi. I suinetti erano vaccinati più volte tra la 2° e 8° settimana di età contro l'Aujeszky, Mycoplasma, encefalite giapponese ed afta. Tutti i vaccini erano commerciali.

Sale Parto ed ingrasso

L'allevamento è ubicato in un'area con clima subtropicale, con lunghi periodi di caldo ed umidità elevata. Il raffrescamento è fatto attraverso il gocciolamento; alcuni edifici più vecchi hanno una cattiva ventilazione, dovuta proprio alla mancanza di ventilatori adeguati. Nella zona sono stati descritti problemi di melioidosi (causata dal batterio Burkholderia pseudomallei), il disegno delle strutture limita l'accesso dei suini ad aree esterne e l'entrata di roditori e volatili. ( figura 1).

Naves de engorde típicas del sureste asiático, con protección contra roedores y pájaros.

Figura 1. Capannoni di ingrasso tipici del sudest asiatico, con protezione anti roditori e volatili.

Sia le figliate di scrofe pluripare che di primipare vengono svezzate a 21 giorni di età, momento in cui sono spostati allo svezzamento in capannoni adiacenti. A circa 10 settimane di età, i suini vengono spostati nei capannoni di ingrasso, distanti circa 2 km.

Comparsa del caso

Il team di addetti allo svezzamento ha rilevato problemi gravi , compatibili con PRRS (ceppi americani ed europei) e influenza suina (figura 2), problemi presenti in molti altri allevamenti di questa zona. La mortalità in svezzamento è all'incirca 8-20%. La mortalità in ingrasso erano minori (1 a 3 %).

Se detectaron casos de PRRS e influenza porcina en cerdos de 6 semanas.

Figura 2. Identificati casi di PRRS ed Influenza Suina in suini di 6 settimane di età.

Había muchos cerdos muertos y moribundos en las naves de cebo afectadas.

Figure 3. Molti suini morti e moribondi nei capannoni di ingrasso colpiti.

L'allevamento ha una grande forza lavorativa, costituita da uomini e donne. Ha anche un piccolo gruppo di tecnici e veterinari e una consulenza esterna. La visita in allevamento si fa a piedi e in auto, controllando i sistemi di controllo delle temperature, stato sanitario, ventilazione e i dati che sono registrati giornalmente per avere sempre sotto controllo la mortalità in ogni sezione.

Il caso compare improvisamente quando, durante un periodo di 7 giorni, i lavoratori trovano un grande numero di suini grassi morti o morenti. Gli esperti sono stati chiamati e hanno visitato i box colpiti. L'equipe di esperti ha confermato clinicamente la presenza di diarrea giallastra sul pavimento e anche la presenza di tosse tuttavia poco consistente. Molti suini erano depressi ed apatici, camminavano senza destinazione ed in modo atassico; i suini non mangiavano.Molti di loro avevano congiuntivite tra moderata e grave, con congestione e secrezioni acquose intense. In alcuni soggetti si era prodotta la nota linea scura sotto gli occhi, e avevano le palpebre appiccicose. Questi animali presentavano temperatura corporea uguale a 41ºC. I morti e moribondi avevano una congestione scura a livello dei padiglioni auricolari e grugno, indicativo di cianosi ed iperemia in queste zone. I piedi erano normali.

I dati mostravano un brusco aumento della mortalità , di circa il 40% in alcuni capannoni nel periodo di 1-2 settimane. L'aspetto reale era quello della figura 3.

L'equipe ha realizzato necroscopie in vari animali colpiti. Si è avuta precauzione di eseguirle sia nei casi nuovi che nei casi subacuti, con animali malati da oltre 1 settimana. In entrambi i gruppi di animali sono state rilevate lesioni. Le principali lesioni trovate con frequenza erano : emorragie moderate dei linfonodi linfatici della zona faringea, dell'epiglottide e della vescica.( figure 4 e 5). La milza presentava ematomi. I polmoni avevano poco edema , ma erano normali.

Necropsia de un cerdo de engorde afectado, nótense las hemorragias en los ganglios faríngeos y la vejiga.

Figure 4 e 5. Necroscopia di un suino da ingrasso colpito, notasi le emorragie nei linfonodi e vescica.

L'equipe ha inviato campioni di sangue dei suini malati in provette con EDTA per l'esame ematologico di routine. La conta normale dei leucociti nei suini è di 18,0 x 109 per litro (range da 10,0 – 23,0). I suini colpiti in questo caso avevano una media di 8,5 x 109 per litro.

Negli animali ammalati da oltre una settimana prima della necroscopia, hanno evidenziato all'esame post mortem un notevole aumento dello spessore delle costole con calcificazione necrotica delle linee epifisarie nel 50 - 75 % degli animali ( figura 6).

Lesiones en las costillas en los casos subagudos.

Figura 6. Lesioni nelle costole nei casi subacuti.

Diagnosi differenziale per i casi di elevata mortalità in Asia

I casi di mortalità elevata in gruppi di suini possono essere causati da vari agenti infettivi. Questo caso clinico non sembrava essere compatibile con un problema di tipo nutrizionale o fisico, come per esempio un guasto elettrico. L'osservazione dei polmoni non trovava compatibilità con diagnosi di APP da Actinobacillus pleuropneumoniae. Altre possibili cause che avrebbero potuto giustificare questa mortalità sono: PRRS ad elevata patogenicità e circovirus, con infezioni secondarie con Peste Suina Africana o Salmonella cholerae-suis o Peste Suina Classica da pestivirus.

Analisi dei risultati

I segni clinici, la necroscopia e l'esame ematologico suggeriscono la presenza di un ceppo patogeno di Peste Suinca Classica, che aveva colonizzato la fase di ingrasso durante le settimane precedenti prima dell'innalzamento della mortalità. Nonostante la PSC si descriva solitamente come una patologia “che imita”, con molti segni clinici aspecifici, la leucopenia e le lesioni alle costole sono molto indicativi. I segni clinici di cianosi ed emorragie e le lesioni ai linfonodi e milza lo suggeriscono, ma non sono specifici. Le emorragie nella vescica e nei reni sono molto più indicative di PSC. L'analisi di laboratorio ha confermato, attraverso ELISA, confrontando sieri prelevati prima del caso con i sieri prelevati durante il caso.

Indagini successive e misure intraprese

E' stato verificato che un lavoratore aveva alcuni suini a casa sua, e che senza accorgersi, ha portato il virus in allevamento con gli indumenti o stivali.

Sono stati somministrati antibiotici in acqua e nel mangime ai suini in fase di ingrasso, per cercare di ridurre la mortalità e le perdite produttive.

Introduzione di vari vaccini contro la PSC di case farmaceutiche internazionali, incluso un vaccinio con ceppo C vivo attenuato e vaccino a subunità E2. Si è considerato che l'uso continuativo della vaccinazione con il vaccino a virus vivo attenuato era quella che dava i migliori risultati e protezione, riducendo il numero dei casi.

In alcuni casi, la protezione completa nei confronti della PSC in zone endemiche e di alto rischo come in Asia, nonostante questi programmi vaccinali, è difficile da raggiungere per l'esposizione precoce al virus e l'interferenza degli anticorpi materni. Per questo, solitamente si rende necessario stabilire momenti diversi di applicazione, vicino allo svezzamento e durante la prima fase di accrescimento.

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