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PSA Italia: aggiornamento al 31 luglio 2025

Situazione dettagliata dell'Emilia Romagna...

31 Luglio 2025
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Si è tenuto nella sede della Provincia di Parma, un incontro per fare il punto sulla diffusione della Peste Suina Africana (Psa) nel Nord Italia, con particolare attenzione alle iniziative per il suo contenimento nel territorio parmense.

Durante l’incontro, il Commissario Filippini ha fornito un quadro aggiornato della situazione epidemiologica. In Emilia-Romagna si registra un calo del 50% dei casi rispetto all’anno precedente. Attualmente, la regione conta 148 focolai attivi, localizzati in gran parte nella provincia di Piacenza, ma con presenze anche nel parmense, in particolare nelle aree di Fornovo e Corniglio. Fondamentale il posizionamento di barriere di contenimento, stabilite sulla base della localizzazione dei focolai e della velocità di spostamento dei cinghiali, che varia da zona a zona: ad esempio, la popolazione nell’area di Pontremoli si sposta di circa 2 km al mese.

Il sistema di contenimento della Peste Suina Africana si basa su un’articolazione in cinque zone a criticità decrescente, individuate in base alla prossimità con i focolai e alla velocità di spostamento degli animali potenzialmente infetti. Nella zona più critica, quella classificata come livello 1, si interviene prioritariamente con la rimozione delle carcasse e la bonifica dell’ambiente, grazie anche all’impiego intensivo dei cani molecolari. Nella zona 2 si mantengono attività costanti di monitoraggio e rimozione di cinghiali attraverso gabbie, mentre nella zona 3 si punta alla riduzione della popolazione selvatica prolungando la stagione venatoria. La zona 4 prevede la costruzione di barriere fisiche di contenimento, concepite per rallentare l’avanzamento dei cinghiali. La zona 5, infine, è destinata a interventi di abbattimento massivo di cinghiali, come misura difensiva e di rallentamento del contagio.

È stato chiarito che nelle zone a maggiore criticità non si procede con abbattimenti massivi, poiché tali operazioni provocherebbero una dispersione della popolazione di cinghiali, aumentando il rischio di diffusione del virus. Le strategie adottate mirano invece a contenere l’epidemia in maniera mirata, scientificamente fondata e coerente con la tutela della salute pubblica e dell’ecosistema.

Nel frattempo il Ministero pubblica un "richiamo" all'attenzione per il periodo estivo caratterizzato inoltre da moltiplicazione delle movimentazioni anche a causa degli smaltimento liquami, lavorazioni terreni agricoli, accompagnati da un aumento dei focolai in altri paesi europei che aumentano il rischio di migrazione del virus.

pdf1753781264320_richiamo-biosicurezze_signed.pdf

Situazione aggiornata secondo il Bollettino Epidemiologico Nazionale:

psa italia
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Giovedì, 31 luglio 2025/Italia https://izsam-statgis.github.io/https://www.parmatoday.it/

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