L'indice FAO dei prezzi della carne ha registrato una media di 127,8 punti a settembre, in aumento di 0,9 punti (0,7%) rispetto al livello rivisto di agosto e di 7,9 punti (6,6%) rispetto all'anno precedente, raggiungendo un nuovo massimo storico.

I prezzi della carne bovina hanno raggiunto il massimo storico, sostenuti dalla forte domanda negli Stati Uniti d'America, dove le limitate forniture interne e il differenziale di prezzo favorevole hanno continuato a incoraggiare le importazioni, soprattutto dall'Australia, dove i prezzi sono aumentati. Anche i prezzi della carne bovina brasiliana sono aumentati, sostenuti dalla robusta domanda globale, compensando il ridotto accesso agli Stati Uniti d'America a seguito dell'imposizione di dazi doganali più elevati.

Le quotazioni mondiali della carne ovina sono aumentate grazie alla solida domanda globale di importazioni, a fronte di una limitata disponibilità di esportazioni dall'Oceania.
I prezzi della carne suina sono rimasti stabili, poiché la domanda più sostenuta di carne suina brasiliana da mercati alternativi ha compensato la riduzione degli acquisti da parte della Cina. Nell'Unione Europea, l'impatto dei nuovi dazi imposti dalla Cina sui prezzi all'esportazione della carne suina è rimasto limitato.

Le quotazioni delle carni avicole sono rimaste stabili, riflettendo un mercato globale relativamente equilibrato, nonostante le restrizioni all'importazione legate a focolai localizzati di influenza aviaria ad alta patogenicità.
Venerdì 3 ottobre 2025/ FAO.
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