X
XLinkedinWhatsAppTelegramTelegram
0
Leggere questo articolo in:

Stabilità del virus della peste suina africana nelle colture di campo trattate termicamente

È probabile che il rischio di trasmissione del virus della peste suina africana attraverso colture da campo contaminate sia basso se si lasciano essiccare a temperatura ambiente per almeno 2 ore, però....

31 Dicembre 2020
X
XLinkedinWhatsAppTelegramTelegram
0

La peste suina africana (PSA) è una malattia infettiva dei suini e rappresenta un'enorme minaccia per la salute degli animali e per il settore suinicolo in tutto il mondo. Il virus della PSA (VPSA) viene trasmesso in modo efficiente attraverso il sangue e la carne degli animali infetti e può essere molto stabile nell'ambiente.

Pertanto, vi è grande preoccupazione per il possibile ruolo nella diffusione del VPSA da materie prime contaminate utilizzate come lettiera o nei mangimi. In particolare, colture e prodotti derivati ​​da aree con PSA nei cinghiali e, quindi, con elevata contaminazione ambientale da VPSA possono rappresentare un rischio di introduzione del virus negli allevamenti di suini domestici. Tuttavia, si sa poco sulla stabilità del VPSA nelle colture contaminate e sui possibili metodi di inattivazione. In questo studio, gli effetti dell'essiccazione e del trattamento termico sull'inattivazione del VPSA sono stati analizzati in 6 diversi tipi di colture: grano, orzo, segale, triticale, mais e piselli, contaminati da sangue infetto. I campioni sono stati analizzati per la presenza di DNA virale e virus infettivo dopo 2 ore di essiccazione a temperatura ambiente o dopo essiccazione e 1 ora di esposizione a calore moderato a una temperatura specifica compresa tra 40° C e 75° C.

Il genoma del VPSA è stato rilevato in tutti i campioni mediante reazione a catena della polimerasi in tempo reale (PCR), inclusi i campioni essiccati per 2 ore e incubati per 1 ora a 75° C. D'altra parte, nessun virus infettivo è stato rilevato dopo 2 ore di essiccazione, utilizzando l'isolamento del virus nei macrofagi suini in combinazione con il rilevamento del VPSA mediante il test di emadsorbimento.

In conclusione, è probabile che il rischio di trasmissione del VPSA attraverso colture contaminate sia basso, se lasciate essiccare per almeno 2 ore a temperatura ambiente. Tuttavia, per ridurre al minimo il rischio di trasmissione il più possibile, le materie prime derivanti da colture provenienti da aree colpite dalla PSA, non dovrebbero essere utilizzate nell'alimentazione dei suini...

Fischer M, Mohnke M, Probst C, Pikalo J, Conraths FJ, Beer M, Blome S. Stability of African swine fever virus on heat‐treated field crops. Transboundary and Emerging Diseases. 2020. https://doi.org/10.1111/tbed.13650

Commenti sull'articolo

Questo spazio non è dedicato alla consultazione agli autori degli articoli, ma uno spazio creato per essere un punto di incontro per discussioni per tutti gli utenti di 3tre3
Pubblica un nuovo commento

Per commentare ti devi registrare su 3tre3 ed essere connesso.

Non sei iscritto nella lista la web in 3 minuti

Un riassunto settimanale delle news di 3tre3.it

Fai il log in e spunta la lista

Prodotti associati al negozio on line

Il negozio specializzato in sunicoltura
Supporto e Servizio tecnico specializzato
Oltre 120 marchi e fabbricanti

Articoli correlati

Non sei iscritto nella lista la web in 3 minuti

Un riassunto settimanale delle news di 3tre3.it

Fai il log in e spunta la lista