Dopo il forte calo dei prezzi all'inizio dell'estate, domanda e offerta di suini da ingrasso hanno trovato il loro equilibrio. La commercializzazione è proseguita senza intoppi. Il prezzo ufficiale alla produzione è rimasto stabile a 1,95 euro (carcassa), dando il tono a un mercato senza variazioni significative. I pesi alla macellazione sono leggermente aumentati con il caldo estivo, ma questo fattore ha modificato di poco l'equilibrio generale. In breve, i prezzi sono rimasti stabili e, in attesa di segnali più chiari dal settore della carne, la situazione è rimasta sotto controllo.
Il commercio di suinetti ha dipinto un quadro simile. L'offerta disponibile ha soddisfatto una domanda che non è stata né eccessiva né debole. I prezzi sono rimasti invariati a 61,50 € per la fascia da 25 kg, riflettendo la calma alla base della filiera. I tassi di crescita negli allevamenti sono leggermente diminuiti durante le ondate di calore, ma il mercato li ha assorbiti senza difficoltà. Il mese ha portato equilibrio piuttosto che entusiasmo, senza generare grandi preoccupazioni.

Per le scrofe, il mercato è rimasto debole. L'offerta è stata limitata e né l'industria di trasformazione né le esportazioni hanno sostenuto il mercato. Il prezzo è rimasto a 1,05 €. Verso la fine del mese, si è nutrita la speranza che la fine del periodo festivo avrebbe rilanciato l'attività dei macelli, ma agosto è rimasto tranquillo.

A livello strutturale, la Germania meridionale è rimasta al centro dell'attenzione. Dopo che le autorità garanti della concorrenza hanno bloccato l'acquisizione degli stabilimenti Vion di Buchloe, Waldkraiburg e Crailsheim da parte di Tönnies Premium Food Group, Westfleisch ha pubblicamente fatto pressioni per una soluzione rapida e si è posizionata come potenziale acquirente. La tesi: un contenzioso prolungato e la possibilità di un'approvazione ministeriale non farebbero altro che prolungare l'incertezza e mettere a repentaglio la capacità di macellazione regionale. Per gli allevatori del sud, la questione non è astratta: si tratta di pianificare la sicurezza e preservare una rete di macellazione regionale costruita nel corso di molti anni. Il messaggio è chiaro: solo la chiarezza garantirà investimenti e fiducia nella filiera.
A livello internazionale, le influenze sono state contrastanti. La Spagna, spesso un punto di riferimento in estate, ha subito pressioni sui prezzi e si è indebolita, mentre l'Italia è rimasta leggermente più resiliente. Nel complesso, l'Europa è rimasta equilibrata, sebbene le tensioni competitive fossero evidenti nei mercati di esportazione. Per la Germania, questo ha rafforzato la stabilità del mercato. Non si sono verificate eccedenze disperse, né effetti di ricaduta dall'estero che avrebbero potuto destabilizzare il mercato.
Anche i segnali provenienti dall'estero hanno plasmato il contesto. Il Brasile si è distinto con forti esportazioni, ampliando la sua base di clienti in Asia e America Latina. Gli analisti prevedevano prezzi globali più bassi nel terzo trimestre, pur osservando che i prezzi più bassi dei mangimi potrebbero fungere da cuscinetto. Per la Germania, questi fattori non dettano una strategia a breve termine, ma influenzano il quadro entro cui si aprono o si chiudono le finestre di esportazione e i trasformatori pianificano i loro mix. Pertanto, mantenere il prezzo a 1,95 € è stato considerato un approccio sensato.
Guardando al futuro, diversi fattori determineranno le prossime settimane:
- In primo luogo, si prevede un rafforzamento della domanda con la ripresa delle scuole e delle attività commerciali dopo le vacanze estive, e con il passaggio dalle grigliate ai pasti quotidiani. Questo favorirà l'aumento dei tagli standard e stabilizzerà le vendite.
- In secondo luogo, è probabile che l'offerta di suini vivi aumenti man mano che il clima più fresco migliora le prestazioni produttive. La domanda chiave è se il mercato della carne riuscirà ad assorbire completamente questo volume aggiuntivo.
- In terzo luogo, il problema strutturale nel sud pesa molto. Una rapida risoluzione del problema degli impianti di Vion ripristinerebbe fiducia e stabilità.
- In quarto luogo, fattori esterni quali la competitività delle esportazioni europee e la situazione dinamica in Asia restano sconosciuti.
In breve, lo scenario più probabile è un periodo prolungato di stabilità, con piccole fluttuazioni intorno a 1,95 €. Aumenti moderati potrebbero verificarsi se la domanda di carne si rafforzasse nettamente dopo il periodo festivo e i macelli aumentassero la loro capacità. Allo stesso tempo, la concorrenza internazionale e un'offerta disciplinata impediranno grandi sbalzi. Per i suinetti, la domanda stabile dei suini da ingrasso indica una stasi prolungata intorno ai 61,50 €. Per le scrofe, molto dipenderà dalla reale ripresa della domanda industriale. Fino ad allora, 1,05 € rimarrà il parametro di riferimento. La chiave per i produttori sarà mantenere l'attenzione sulla pianificazione e sul marketing. Agosto ha dimostrato che l'affidabilità di per sé è un punto di forza. Questa tendenza potrebbe proseguire fino all'inizio dell'autunno...