"Dobbiamo osservare cosa succede nelle cellule rispetto a cosa succede negli animali e come possiamo influenzare questa relazione."
In quanto virologo, Hans Nauwynck si considera professionalmente fortunato per essere nato in un'epoca caratterizzata da molti virus difficili come il PCV2, virus "astuti" che, in una certa misura, agiscono in secondo piano e sfruttano le circostanze create nel sistema immunitario dei suini dalle frequenti coinfezioni presenti negli allevamenti per causare malattie.

PCV2, il piccolo ma potente nemico che dipende da un sistema immunitario stimolato per replicarsi
Il PCV2 è un piccolo virus che è principalmente legato alla sua interazione con due cellule importanti: ai linfoblasti ed ai monociti, entrambi componenti estremamente importanti della risposta immunitaria. Ma prima che il PCV2 possa causare danni significativi, è importante sapere che devono essere soddisfatte determinate condizioni. In un animale molto sano, non esposto ad altre infezioni, il PCV2 ha poca potenza. Si replica a bassi livelli, e questo è molto positivo per un virus perché, in realtà, non vuole danneggiare l'ospite e passare inosservato.
Alimentare il nemico: più coinfezioni generano più linfoblasti, il che aumenta le possibilità di replicazione del PCV2.
A volte, come esseri umani, creiamo circostanze che favoriscono il PCV2. Gli allevamenti sono spesso infestati da diversi tipi di agenti infettivi. Queste molteplici coinfezioni generano una forte stimolazione della risposta immunitaria, inclusa la creazione di linfoblasti, linfociti immunologicamente stimolati, che sono le cellule in cui si replica il PCV2. Quindi, più linfoblasti ci sono, più il PCV2 si replica e più distruttivo sarà l'impatto del virus.

Il ruolo fondamentale delle coinfezioni nella replicazione virale
Viviamo in un mondo con un numero crescente di coinfezioni, non solo negli animali da allevamento ma in tutte le specie, compreso l'uomo. Questo genera una potente attivazione della blastogenesi, creando così un ambiente ideale per alcuni piccoli virus a DNA, come i circovirus e i parvovirus, che dipendono dalle cellule proliferanti (come i linfoblasti) per replicarsi.
E questo accade anche negli esseri umani. Oggi, le persone viaggiano in tutto il mondo in ogni occasione, sia per lavoro che per piacere, e contraggono virus da tutto il pianeta e li portano a casa, il che significa automaticamente più circolazione e più coinfezioni. Possiamo osservarlo nella salute umana, poiché ora le persone incontrano con una certa frequenza agenti patogeni respiratori tre o quattro volte durante l'inverno, rispetto ai singoli episodi di malattia che erano più tipici in passato.
In che modo i veterinari possono utilizzare queste conoscenze sui meccanismi di replicazione del PCV2?
La vaccinazione è fondamentale per il controllo del PCV2, ovviamente, ma non è l'unico strumento. Devono essere considerati anche altri fattori critici. Comprendere i meccanismi di replicazione virale aiuterà i veterinari a controllare il PCV2 e le malattie associate. Un migliore controllo di tutte le infezioni virali e batteriche concomitanti in un allevamento è essenziale (ricordate le regole di Madec), poiché ciò ridurrà la blastogenesi e quindi diminuirà il numero di cellule bersaglio per il PCV2, limitandone la replicazione e il danno immunologico che provoca.
Pertanto, qualsiasi misura adottata per migliorare lo stato di salute del vostro allevamento e controllare eventuali agenti infettivi circolanti nella popolazione vi aiuterà a controllare meglio la circolazione di altri patogeni che richiedono un sistema immunitario stimolato per replicarsi, come il PCV2, e a ridurne l'impatto.
La vaccinazione contro il PCV2 è uno strumento fondamentale, ma ci sono alcuni problemi con l'immunità materna che devono essere presi in considerazione. Il PCV2 non è scomparso, tutt'altro, e continua a causare problemi di tanto in tanto.