Evoluzione del PCV2: ricerca della compatibilità ottimale del virus con la sua cellula bersaglio
Il PCV2 è un virus in continua evoluzione, e lo è stato molto rapidamente. La sua evoluzione è iniziata prima della vaccinazione di massa, principalmente con vaccini a base di PCV2a. Anche con la vaccinazione, il PCV2 continua a causare infezioni negli allevamenti. L'immunità combinata tra vaccinazione e infezione è stata uno dei fattori che hanno guidato l'evoluzione del PCV2 in un ceppo dominante, il PCV2d. Un altro fattore chiave è la sua migliore replicazione nei linfoblasti rispetto ai ceppi più vecchi.
Dopo anni di rapida evoluzione, sembra che il PCV2d, in quanto ceppo predominante, sia in qualche modo più stabile, ma sono convinto che questa non sarà l'ultima evoluzione del virus. In questo contesto, è essenziale capire perché il PCV2d sia diventato l'attuale ceppo dominante?.

PCV2d: il ceppo più adattato di tutti... per ora
La risposta alla domanda precedente è che il PCV2d sembra legarsi e penetrare nei linfoblasti molto più facilmente, consentendogli di replicarsi a livelli più elevati rispetto ai ceppi precedenti. Abbiamo studiato come il PCV2d abbia modificato la sua superficie per legarsi meglio ai suoi recettori sui linfoblasti, e questo piccolo cambiamento è estremamente importante. Negli studi in vitro, se i linfoblasti vengono incubati con diversi ceppi di PCV2, si possono osservare differenze significative. Con il PCV2a o il PCV2b, la replicazione è limitata, ma con il PCV2d sarà molto maggiore. Il PCV2a ed il PCV2b sono ancora presenti, ma il PCV2d è il "vincitore". Una teoria è che, a causa di questa eccellente compatibilità tra PCV2d e i recettori dei linfoblasti, l'unica evoluzione che potrebbe avere successo sarebbe se un nuovo ceppo migliorasse ulteriormente la sua interazione con i recettori. Questo creerebbe un nuovo ceppo dominante.
Se emerge un nuovo ceppo dominante, è importante identificare il meccanismo che ha utilizzato per superare il PCV2d.

L'importanza della genetica suina: un'opportunità e una minaccia
È stato dimostrato che diversi ceppi genetici di suini rispondono in modo diverso al PCV2, sia in animali vivi che in studi in vitro. Questi studi in vitro mirano a identificare i fattori che potrebbero spiegare perché il corredo genetico dei suini influenza l'impatto del virus. La comprensione di queste differenze potrebbe fornire preziose informazioni sui meccanismi alla base di questa resilienza in alcuni animali, il che faciliterebbe lo sviluppo di nuove strategie di controllo, ad esempio attraverso la selezione animale.
Attualmente, nel settore zootecnico si registra una forte tendenza a ridurre la propria base genetica. Questa riduzione della biodiversità limiterà le opportunità di selezione, quindi è essenziale mantenere un pool di gene dei suino. Come sostenitore dei benefici della biodiversità e dell'importanza della genetica nella risposta alle infezioni, la perdita di geni di resilienza/resistenza potrebbe essere molto pericolosa di fronte all'emergere di nuove varianti aggressive, poiché limiterà le possibilità di selezionare animali più resilienti/resistenti.
La necessità della ricerca
Sono coinvolto nella ricerca sul PCV2 fin dal suo inizio, quando l'impatto delle malattie associate al virus stava causando enormi perdite economiche nell'industria suinicola globale. All'epoca, come spesso accade quando si verifica una crisi legata a un virus, ricevemmo risorse finanziarie per la ricerca sul virus e quei gruppi di lavoro fornirono una grande quantità di informazioni preziose. Oggi, le risorse per la ricerca sono molto limitate.
Non dobbiamo dimenticare che è fondamentale continuare a studiare virus che potrebbero non rappresentare una minaccia immediata, per scoprire come si evolvono e perché improvvisamente diventano una minaccia per la salute animale e/o umana. Il COVID-19 ha fatto capire a molte persone che non solo è necessario finanziare argomenti di attualità, ma che la memoria può essere molto fragile.
Per quanto riguarda il PCV2, è importante comprendere l'evoluzione e i cambiamenti del virus e, se a un certo punto il vaccino dovesse perdere d'efficacia, dovremmo essere in grado di reagire in modo appropriato.
È essenziale essere preparati e disporre di sistemi di controllo per qualsiasi virus che possa emergere...