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Produzione di biogas a livello aziendale attraverso la co-digestione: esempio di fattibilità economica e di sostenibilità

8 anni fa, la "Granja Capdevila Torrent Ramaders" ha lanciato il suo impianto di produzione di biogas attraverso la co-digestione, e ora è un esempio di fattibilità economica e di sostenibilità.

Sebbene la produzione di biogas sia diffusa già da anni in altri paesi dell’UE (secondo i dati dell’European Biogas Association, EBA), alla fine del 2020 si contavano quasi 19.000 impianti di biogas nell’Unione Europea, la maggior parte dei quali in Germania, di cui oltre 11.000 impianti, seguita da Italia (più di 1.600) e Francia (più di 700), la Spagna ne aveva solo circa 300.

Tra questi troviamo l’impianto di produzione di biogas tramite co-digestione dell'allevamento "Granja Capdevila Torrent Ramaders" situata ad Alcarràs (Lleida), gestito da Josep Capdevila, che potremmo dire un visionario nel nostro Paese (Spagna) poiché, alla fine del 2015, già ha optato per questa valorizzazione delle deiezioni prodotte nel suo allevamento di 4.000 scrofe e ha lanciato il progetto.

Impianto di produzione biogas tramite co-digestione.
Impianto di produzione biogas tramite co-digestione.

Qual è il funzionamento dell'impianto di biogas?

L'allevamento produce circa 28.000 m3 di liquame all'anno. L'impianto di produzione di biogas è dotato di un bacino di ricezione coperto, della capacità di 180.000 litri. Il liquame viene convogliato dai capannoni alla vasca tramite tubi. Grazie ad un agitatore di omogeneizzazione a diverse posizioni, il liquame fresco viene miscelato con il co-substrato, in questo caso mais tritato coltivato negli 11 ettari dell'azienda stessa.

Ogni 2 giorni vengono miscelati da 800 a 1000 kg di mais insilato con 100 m3 di liquame. L'agitatore funziona per circa 10-15 minuti al giorno. Una volta completata la miscela, una pompa trasporta quotidianamente 60 m3 di nuovo materiale nella parte superiore del digestore, dove avrà luogo il processo anaerobico che produrrà biogas.

A sinistra: pre-vasca per mescolare il liquame con il co-substrato, in questo caso l'insilato di mais. A destra: silo di mais.
A sinistra: pre-vasca per mescolare il liquame con il co-substrato, in questo caso l'insilato di mais. A destra: silo di mais.

Questo digestore, di 23 m di diametro e 6 m di altezza, ha una capacità di 2.400.000 l ed è dotato di due agitatori. Come misura di sicurezza viene riempito fino a circa 5,40 m. È inoltre presente una rete di sicurezza interna affinché il telo non cada mai in caso di guasto del digestore o di lavori di riparazione sullo stesso.

La produzione di biogas rimane abbastanza stabile durante tutto l'anno poiché questo tipo di biodigestori sono dotati di un circuito di riscaldamento interno, alimentato dalla propria produzione di energia, e che consente di mantenere la temperatura interna affinché i batteri funzionino correttamente ( La temperatura ottimale in questi casi è intorno ai 37ºC).

Uno dei problemi di questo tipo di processo è la produzione di idrogeno solforato, che è altamente corrosivo. Il sistema è dotato di un compressore d'aria che ha due obiettivi: insufflare ossigeno per favorire la precipitazione dell'idrogeno solforato e mantenere gonfio un tubo situato sul perimetro superiore del digestore che funziona come una cintura pressurizzata che trattiene il telone.

Non bisogna poi dimenticare il digestato, prodotto dalle elevate proprietà fertilizzanti. Questo cade per gravità attraverso un tubo e viene immagazzinato in una vasca dalla capacità di 2 milioni di litri.

Vasca di stoccaggio del digestato.
Vasca di stoccaggio del digestato.

Benefici economici

Dal biogas prodotto, con purezza dal 62 al 64%, l'impianto produce energia elettrica e termica. Il motore di cogenerazione ha già lavorato 67.000 ore e dal suo avviamento ha prodotto 3.843.000 kW. Il co-digestore produce abbastanza gas per fornire il 100% dell'elettricità di cui l'allevamento ha bisogno ed i kW rimanenti che vengono inviati alla rete elettrica. Da parte sua, la caldaia a gas, più il calore recuperato dal cogeneratore, soddisfano l'80% del fabbisogno termico dell'allevamento (per riscaldare il circuito dell’acqua radiante dei capannoni, nonché per mantenere la temperatura interna del co-digestore), mentre il restante 20% del fabbisogno è generato da una caldaia a biomassa.

Lo scorso anno è stato l'anno con la produzione più alta fino ad oggi, con un totale di 514.000 kW, con i motori in funzione per una media di 23,6 ore al giorno (va considerata la manutenzione dei motori).

Vista dell'impianto di cogenerazione e della zona caldaia e distribuzione di acqua calda.
Vista dell'impianto di cogenerazione e della zona caldaia e distribuzione di acqua calda.

L'investimento è stato di 480.000 euro ed è stato recuperato in 6,5 anni. 8 anni fa, prima dell'inizio del progetto, le spese annuali per l'elettricità e il riscaldamento erano di circa 98.000 euro/anno. Con gli attuali prezzi dell’elettricità e del gas, i benefici generati dalla produzione di biogas sono elevati.

Il proprietario dell'allevamento, Josep Maria Capdevila, controlla i parametri all'interno del digestore.
Il proprietario dell'allevamento, Josep Maria Capdevila, controlla i parametri all'interno del digestore.

Per quanto riguarda il digestato, oltre ad essere utilizzato nell'azienda agricola stessa, viene venduto come fertilizzante a diversi agricoltori, fornendo un'altra fonte di reddito. Il titolare commenta che, negli ultimi mesi, a causa dell'aumento del prezzo dei fertilizzanti chimici, è aumentata la richiesta di digestato.

Benefici ambientali

La digestione anaerobica delle deiezioni e la conseguente produzione di biogas hanno un impatto ambientale positivo poiché riducono l'emissione di gas serra, producono energia rinnovabile e autosufficienza energetica, producono un biofertilizzante stabilizzato e sanificato e riducono i cattivi odori.

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