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Qual'è il ruolo della scrofaia sulla redditività dei grassi? (parte 1)

Sentiamo spesso parlare di ottimizzazione dei guadagni per quanto riguarda i suini grassi, come per esempio la riduzione della disuniformità alla macellazione ed il raggiungimento di un peso di mercato ottimale per avere premi migliori. E quando si gioca con le freccette, le vogliamo tutte ben vicine, ma al centro del bersaglio...

Facciamo inizialmente un rapido aggiornamento sull'evoluzione del periodo estivo ed il suo impatto sul peso medio dei suini macellati negli USA. Come si può intuire, esiste un aumento delle temperature ambientali medie ed una riduzione dei pesi medi, anche se con intensità meno importanti rispetto agli anni passati. Come probabilmente si sa, i pesi dei suini alla macellazione negli USA stanno raccogliendo record storici uno dopo l'altro, il che porta ad un aumento delle entrate senza precedenti, dovuto alle perdite sostanziali e continue causate dalla PEDv e dall'abbassamento del costo dei mangimi. Questa è una risposta razionale all'attuale opportunità di guadagni che viene anche supportata dalla riduzione delle densità dovuto a meno capi presenti in molti ingrassi (con meno densità, la riduzione dell'accrescimento in ingrasso in estate si vede meno quando il peso medio di macellazione aumenta).

Dovuto alla situazione attuale, si spera che le prime partite dei lotti di grassi vendute abbiano peso superiore a quelli che abitualmente erano normali in questo periodo. Normalmente, gli allevatori americani vendono prima i "fioroni" del gruppo, con peso medio inferiore alla normale vendita per liberare spazio per i suini rimanenti, in modo che possono recuperare la crescita frenata dalla densità elevata.

Actualización de los valores semanales de peso vivo medio, precio canal y temperatura en EEUU

Figura 1. Aggiornamento dei valori settimanali del peso del suino vivo, prezzo della carcassa e la temperatura negli USA. Fonti: USDA, AMS Servizio di Notizie di Mercato e Università di Dayton.

La figura 1 è un'aggiornamento all'articolo precedente, dove si osserva come la temperatura continua ad aumentare ed il peso dei suini ad abbassare. Uso l'anno in corso per analizzare se si può mantenere la crescita dei suini con un management specifico nei periodi estivi. Questo è stato un buon anno negli USA per fare questa analisi, dato che ci sono le basi perchè i pesi siano più elevati che mai. Vedremo se tutte le scuse che ho sentito negli anni passati sull'impossibilità di evitare la diminuzione degli accrescimenti in estate sono veramente reali. Per essere corretti, è necessario segnalare che abbiamo avuto un'estate più fresca del normale.

Abbiamo detto dell'ottimizzazione dei guadagni attraverso la riduzione della disuniformità o deviazione standar del peso medio al macello ed un peso ottimale, che portano a migliori premi e meno detrazioni. E' come quando si gioca a freccette, meglio raggruparli ma ....al centro: un raggrupamento all'esterno non porta punti. Lo stesso succede con il peso al macello: dobbiamo raggiungere pesi ottimali con poca dispersione per ottimizzare il guadagno.

Negli USA non si parla molto sui fattori chiari che permettono di aumentare i guadagni a partire dal punto di vista della scrofaia. Chiaro, esistono tantissimi articoli sulle varie componenti di ogni scrofaia, per esempio: "Come svezzare più di 30 suinetti/scrofa/anno" e molti articoli sul consumo ottimale delle scrofe, obiettivi intervallo svezzamento-copertura,ecc. Esistono inoltre molti modelli matematici interessantissimi (realizzati per esempio da ricercatori olandesi di Wageningen) che indicano la % ottimale di eliminazione delle scrofe, ma raramente vediamo dei "pachetti completi", presentati in un formato che si possa comprendere, in termini di redditività, l'iter completo dalla scrofaia al macello.

Per esempio, la separazione della scrofaia dal resto delle fasi produttive, sia per motivi di biosicurezza o perchè la proprietà è diversa, ci ha portato a pensare che si tratta di un altro tipo di attività. Questo "isolamento" dell'obiettivo unico della produzione suinicola (guadagno dalla vendita dei suini da ingrasso) comporta la frammentazione degli obiettivi ed una certa confusione. Nel separare la riproduzione dai risultati alla macellazione, si riduce il concetto di "produrre tanti più suinetti quanto possono passare per la porta". Per fortuna, si iniziano a vedere alcune ricerche che cercano di quantificare l'impatto al macello della scelta delle scrofaie di avere il numero come obiettivo unico di produzione. Piano piano vengono pubblicati reports contraddittori, ma la maggior parte degli allevatori si rende conto oggi che è stato un errore negli USA ridurre troppo l'età allo svezzamento ( aumentando così il numero di parti/scrofa/anno e quindi di suinetti), questo ha influenzato moltissimo l'ingrasso, e finalmente si è posto rimedio. Per strano che sembri, più suinetti per scrofa non è sinonimo di più guadagni. Ora vediamo che "di più non necessariamente è migliore" in nessun parametro riproduttivo, eccetto quando si tratta di suini da ingrasso e allora arriva il momento di esplorare quello che abbiamo scoperto su questo tema. E parleremo di questo, nei prossimi articoli.

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