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Caso clinico: Episodio respiratorio multifattoriale in svezzamento ed ingrasso

E' necessario avere un approccio completo per poter avere una diagnosi differenziale corretta...

Descrizione dell'allevamento

Si tratta di un allevamento di 1700 scrofe con rimonta esterna. Le scrofette vengono adattate in allevamento per 60 giorni prima della copertura e sono ELISA positive, PCR negative alla PRRS e vengono vaccinate due volte con vaccino PRRS vivo. La rimonta è del 50% all'anno.

L'allevamento è PRRS positivo stabile. Le scrofe vengono vaccinate a tappeto ogni 4 mesi con vaccino vivo PRRS e Aujeszky, oltre a E. coli, Parvo e Mal Rosso ad ogni ciclo.

E' un allevamento datato, ma che con vari adeguamenti ha permesso un miglior controllo e gestione degli animali. L'alimentazione delle scrofe è in farina e le granaglie sono acquistate all'esterno.

I suinetti sono vaccinati a 21 giorni nei confronti del Circovirus e Micoplasma. Lo svezzamento viene fatto a 23 giorni di media con un peso di 6,5 kg.

 

Inizio del caso

Iniziano a comparire casi di dispnea in svezzamento con tosse persistente. Il numero di suini scartini o "code", era diventato allarmante (raggiungendo il 6 %) e con una percentuale di mortalità al di sopra del 4 %. Non rispondono bene alla medicazione (amossicillina 300 ppm e florfenicolo a 80 ppm nel mangime).

La sintomatologia clinica respiratoria si aggravò considerevolmente all'entrata in ingrasso (4% di morti): i suini si presentano cacchettici e con necrosi alla punta delle orecchie. Inoltre alcuni di loro adottano la posizione di "cane seduto" e tra il 16- 20 % mostrano forte dispnea e anoressia.

Immagine 1: Lesioni nella cavità toracica in svezzamento: edema pericardico, lesioni multifocali polmonari ed infezione setticemica con quadro respiratorio e digestivo.
Immagine 1: Lesioni nella cavità toracica in svezzamento: edema pericardico, lesioni multifocali polmonari ed infezione setticemica con quadro respiratorio e digestivo.
Immagine 2: Lesioni all'ingrasso: necrosi alla punta delle orecchie e polmonite nei lobuli craniale e mediale.
Immagine 2: Lesioni all'ingrasso: necrosi alla punta delle orecchie e polmonite nei lobuli craniale e mediale.

Abbiamo considerato la diagnosi differenziale delle lesioni ed i sintomi presenti.

Per determinare il problema clinico, oltre alla diagnosi in anatomia patologica, fu chiave l'analisi degli agenti ambientali e di management, così come la ripercussione di questi sui problemi respiratori.

Le lesioni osservate in  necroscopia ci hanno portato alla conclusione che eravamo di fronte ad un problema multifattoriale.

 

Il complesso respiratorio suino

Il Complesso Respiratorio Suino (CRS) è un processo multifattoriale dove si combinano l'interazione del patogeno, ospiti e caratteristiche ambienatli.

Gli agenti coinvolti nel CRS sono:

Agenti primari: PRRS, Influenza, PCV-2, Aujeszky e Mycoplasma hyopneumoniae

Agenti secondari: Streptococos suis, Actinobacillus suis, Actinobacillus pleuropneumoniae, Pasteurella multocida e Bordetella bronchiseptica. Mycoplasma hyopneumoniae  possono ugualmente agire come agenti secondari.

Gli elementi ambientali e di gestione possono incidere sul complesso respiratorio, vedi tabella 1

Tabella 1. Ripercussione dei fattori ambientali nei processi respiratori

Fattore Ottimale Effetto
Temperatura 25-40 kg PV ⇒ 18-22 ºC
40-100 kg PV ⇒ 15-22 ºC
Eccesso e difetto influenzano l'IMG, IC e predispongono alla comparsa di episodi respiratori.
Ventilazione <0,2 m/s Un eccesso predispone a processi patologici.
Densità 20-30 kg ⇒ 0,3 m2
30-50 ⇒ 0,4 m2
50-85 ⇒ 0,55 m2
85-110 ⇒ 0,65 m2
Almeno adeguarsi alle leggi (quanto più spazio, più efficienza tecnica).
Dimensione del gruppo <20 suini/box  
Mangiatoie   Buona regolazione delle quantità distribuite (non eccesso di rimanenze sul fondo), svuotarle almeno 2 volte la settimana per evitare l'accumulo di farine troppo fini.
Orientamento dei capannoni Est-Ovest Si ha un miglior ambiente in estate ed inverno.
Isolamento e finestre   Un corretto isolamento migliora gli indici produttivi ed evita le malattie
Fosse e liquami   In alcuni casi si consiglia di aggiungere acqua per evitare correnti d'aria
Tubature d'acqua   Pulirle con acidi organici per evitare la crescita di "biofilm" nell'impianto di medicazione
Contaminanti ambientali NH3 ⇒ <20 ppm
CO2 ⇒ <3000 ppm
CO ⇒ <10 ppm
H2S ⇒ <0,5 ppm
Questi agenti , assieme alle polveri, aumentano la sensibilità alle malattie respiratorie

Protocollo di approccio al problema

Dopo aver valutato l'aspetto clinico e le lesioni, abbiamo fatto una valutazione integrale per verificare quali agenti giocavano il ruolo determinante per la comparsa del problema respiratorio.

Per identificare gli angenti implicati in questo caso abbiamo fatto le seguenti analisi:

Sierologia

  1. Suinetti non incolostrati per valutare una possibile circolazione di virus PRRS in gestazione: 10 campioni
  2. Suinetti scartini con oltre 21 giorni di vita in sala parto, per valutare l'esistenza della ricircolazione di PRRS in sala parto:  10 campioni
  3. Suinetti di 6 e 9 settimane di vita per comprovare la dinamica della malattia in svezzamento. 10 campioni per gruppo di età.

Analisi microbiologica, antibiogramma ed istologia:

  1. Invio di polmoni al laboratorio: 10 e 12 polmoni ogni 2/3 settimane.

 

Risultati

Sierologia PRRS

L'analisi sierologica è risultata PCR negativa per i suinetti non incolostrati e PCR positiva per il  100 % degli scartini a 21 giorni di lattazione, oltre alla positività con la PCR per i suinetti a 6 e 9 settimane di età. Tutto a dimostrare che esisteva una circolazione in sala parto e conseguente circolazione in svezzamento. Tuttavia, non si osservava nessun danno riproduttivo nelle scrofe.

 

Analisi microbiologica

Nella coltura del tessuto polmonare è stato isolato solamente un patogeno opportunista (Aerococcus viridans), che non quadrava con la patologia. Questo risultato è avvenuto a causa della medicazione ricevuta dai suini da cui si ottennero i polmoni: i suini erano trattati spesso finchè non abbiamo ricevuto l'antibiogramma.

 

Trattamento

Revisionando il lavoro in allevamento, abbiamo visto che il flusso degli animali non era Tutto Pieno - Tutto Vuoto(TP-TV) e che molti suini scarti si mantenevano ad oltre 35 giorni di vita in sala parto perchè non raggiungevano il peso commerciale di 6 kg. Per cercare di correggere questo problema, abbiamo identificato i suini per settimana con marche auricolari di colori diversi per evitare che il flusso fosse interrotto.

Immagine 3: soggetti &quot;scartini&quot; di diverse et&agrave; in sala parto. Orecchinatura dei suinetti per settimana con differenti colori.
Immagine 3: soggetti "scartini" di diverse età in sala parto. Orecchinatura dei suinetti per settimana con differenti colori.

Oltre a revisionare la gestione dei suinetti in sala parto, si introdusse la vaccinazione con vaccino vivo per PRRS. Si creò un protocollo di biosicurezza dove si controllarono le entrate dei camion di trasporto, i veterinari ed il personale di manutenzione.

Tuttavia, dopo aver realizzato le pratiche consigliate, si continuavano ad avere problemi in svezzamento ed ingrasso. Di fronte alla scarsa risposta agli antibiotici, si sospettò un altro agente virale in associazione alla PRRS.

Nella scrofaia non si osservavano problemi e si proseguiva senza averne, per cui abbiamo pensato che le misure prese fino a quel momento (vaccinazione nei confronti della PRRS, miglioramento della biosicurezza) non erano sufficienti in questo caso. Di conseguenza, abbiamo proseguito con un secondo studio sui fattori di rischio e fattori predisponenti.

 

Secondo approccio

  1. Rafforzamento delle misure di pulizie in sala parto, cambiando  i protocolli di disinfezione e lavaggio.
  2. Si continuò il flusso rigido del TP-TV negli svezzamenti per cercare di spiazzare il virus della PRRS.
  3. Si stabilì l'uso di coperture termiche e radiatori di aria calda in ingrasso per evitare fluttuazioni di temperatura evitando che scendesse sotto i 24°C.

Dopo tutte queste misure di rinforzo, siamo riusciti ad avere che i suinetti in allevamento fossero PCR negativi alla PRRS in sala parto ed in svezzamento. Nonostante ciò, c'era ancora un certo numero di "code" in svezzamento pari al 4 % (rispetto al 6 % iniziale).

I problemi respiratori continuarono all'entrata in ingrasso, ma i suini rispondevano agli antibiotici. Tuttavia, era ancora presente la disuniformità. Pensavamo che le forti variazioni di temperatura potessero essere un fattore di stress, scatenando un processo multifattoriale.

Abbiamo deciso di tornare ad analizzare i suinetti per verificare che altre malattie non fossero presenti, come l'influenza, che fosse l'agente primario a determinare le infezioni secondarie in svezzamento portando ad una cronicizzazione del processo.

Tabella 2: Analisi dell'Influenza tramite i fluidi orali (Test PCR).

 

Emoagglutinina

Neuraminidasi
Campione H1 H3 N1 N2
s/n + - + -

IL campione è risultato positivo al sierotipo H1N1.

 

Trattamento

Abbiamo incluso la vaccinazione a tappeto con richiamo alle scrofe e poi successivamente ad ogni ciclo, continuando in seguito con il mantenimento del  TP-TV dei suinetti in allevamento e in svezzamento. L'idea era che l'immunità passiva dalla madre ai suinetti potesse proteggere questi dalla circolazione virale e pertanto il livello di trasmissione si riducesse significativamente raggiungendo alla fine la negatività.

I flussi continui con molta differenza di età sono sempre molto complessi per quanto riguarda l'incidenza di patologie respiratorie.

Mesi dopo, quando arrivarono i suinetti delle madri vaccinate e con il flusso corretto degli animali, siamo riusciti a correggere il problema negli svezzamenti e negli ingrassi. Abbiamo ridotto in modo notevole le spese di medicazioni nelle fasi 2 e 3, con mortalità scese a meno di 2,5 % in svezzamento e meno del 2 % in ingrasso. Il controllo dell'influenza ha fatto sì che i patogeni secondari avessero meno possibilità di causare lesioni più gravi ai polmoni.

Quindi, quando affrontiamo un problema è necessario monitorare la piramide fino a che troviamo il vero patogeno causale del problema all'inizio che dà seguito alle infezioni secondarie. In questo modo, abbiamo imparato che la presenza di un patogeno, in condizioni ambientali inidonee fa sì che il problema si intensifichi.

 

Conclusioni

  • E' necessario avere un approccio completo per poter avere una diagnosi differenziale corretta. Vedere e contrastare i patogeni che hanno un ruolo importante nell'aspetto clinico osservato.
  • Le analisi di laboratorio sono uno strumento, non sono la diagnosi.
  • La gestione del corretto flusso dei suini nei sistemi TP-TV fa sì che i nostri animali non soffrano di infezioni provenienti da suini infetti di altre età (il mescolamento di età diverse è un grossissimo problema). E' necessario stabilire sistemi di gestione che limitino i flussi continui  quanto più possibile, flussi di grandi dimensioni che funzionino in un sistema TP-TV.
  • Correzioni dei fattori ambientali (riducono lo stress degli animali che migliorano la loro capacità di difesa): offrire agli animali condizioni ottimali di benessere: temperatura, ventilazione, qualità dell'acqua.
  • La maggior parte dei problemi respiratori clinici che si osserva nei suini sono multifattoriali, per cui la soluzione clinica passa attraverso il cambiamento di vari aspetti produttivi.

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