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Etichettatura carni suine, chiarimenti dal Ministero

Il regolamento europeo 1337/2013 prevede la possibilità di utilizzare il termine «origine» solo nel caso di animali nati, allevati e macellati nello stesso Paese nonché di indicare il luogo di provenienza.

26 Marzo 2014
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Il rappresentante del Mipaaf si è espresso ieri in Commissione Agricoltura in risposta alle interrrogazioni parlamentari dei deputati Mongiello, Oliverio, Caparini, Caon e Valiante sull'attuazione dell'obbligo di indicazione in etichetta del Paese d'origine o del luogo di provenienza e altre iniziative a tutela delle produzioni italiane, con particolare riferimento alle carni suine, la legge sarà applicata a partire dal 1 aprile 2015.

Il regolamento europeo 1337/2013 prevede la possibilità di utilizzare il termine «origine» solo nel caso di animali nati, allevati e macellati nello stesso Paese nonché di indicare il luogo di provenienza delle carni secondo lo schema seguente:
-PER TUTTE LE SPECIE – l'indicazione «ORIGINE ITALIA» può essere utilizzata solo se: l'animale è nato, allevato e macellato in Italia;
-SUINI – l'indicazione «ALLEVATO IN ITALIA» può essere utilizzata solo se: l'animale viene macellato sopra i 6 mesi ed ha trascorso almeno gli ultimi 4 mesi in Italia; l'animale è entrato in Italia ad un peso inferiore ai 30 kg e viene macellato ad un peso superiore agli 80 kg; l'animale viene macellato ad un peso inferiore agli 80 kg ed ha trascorso l'intero periodo di allevamento in Italia;

Il negoziato italiano- Castiglione, sottosegretario rappresentante del MIPAAF ha sottolineato "con soddisfazione" che il provvedimento comunitario ha introdotto l'indicazione trasparente del Paese di origine, o il luogo di provenienza, nel quale gli animali sono stati allevati e macellati, "rappresenta un risultato notevole a beneficio dei consumatori poiché garantisce una maggiore conoscibilità dei prodotti attraverso le informazioni in etichetta, ma anche un importante passo avanti in favore delle più efficaci azioni che possono essere attuate a tutela del made in Italy". Il regolamento 1337/2013- alla cui adozione ha concorso anche l'Italia- consente anche la possibilità di integrare le informazioni sull'origine sopra sintetizzate, con ulteriori informazioni relative alla provenienza della carne, tra cui un livello geografico più dettagliato.
"Le modifiche - ha aggiunto Castiglione, sottosegretario del MIPAAF - apportate al testo originario proposto dalla Commissione, tra le quali il raddoppio, del periodo minimo di allevamento per poter indicare in etichetta il Paese di allevamento dell'animale, sono state sostenute in sede negoziale dalla delegazione italiana proprio con la finalità di evitare di fornire al consumatore informazioni con modalità poco trasparenti o addirittura fuorvianti rispetto alla realtà produttiva, contribuendo quindi a dare maggiore chiarezza circa le procedure da seguire per l'apposizione delle diciture in etichetta che segue anche la carne suina nelle varie fasi di commercializzazione e alla tutela del made in Italy".

Venerdì, 21 marzo 2014/Italia.http://www.anmvioggi.it

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