I produttori di suini ucraini hanno dovuto affrontare una crescente incertezza a causa della guerra tra Russia e Ucraina.
Sia nel 2024 che nel 2025, sono stati segnalati bombardamenti, attacchi aerei e droni contro allevamenti di suini nell'Ucraina orientale.

Il 1° gennaio 2025, il più grande produttore di carne suina ucraino, APK Invest, ha annunciato la perdita del controllo su diversi impianti di produzione ora situati nei territori occupati. Il settore continua a risentire di una logistica complessa, della mobilitazione dei lavoratori, dell'aumento della tassazione, inclusa una nuova tassa di guerra, di un contesto macroeconomico instabile, delle fluttuazioni valutarie, delle perdite di mercato dovute all'esodo della popolazione, alla carenza di elettricità e ad altri fattori legati alla guerra.
Il settore ha rilevato che la coscrizione obbligatoria dei dipendenti e la situazione delle malattie animali sono i principali fattori di rischio per la produzione nel 2025. La guerra ha spostato la crescita geografica del settore suinicolo verso l'Ucraina centrale e occidentale.
Dopo un forte aumento delle macellazioni nel 2024, si prevede un calo del 13% delle macellazioni (a 6.650.000 capi) e un calo del 12% della produzione di carne suina (a 610.000 tonnellate) nel 2025, seguito da una leggera ripresa nel 2026.
L'industria si dichiara soddisfatta dei prezzi di vendita dei suini, ma prevede che l'offerta di carne suina del 2025 sarà insufficiente, con conseguenti importazioni di 30.000 tonnellate.
La peste suina africana (PSA) rimane un problema importante per l'industria. La mancanza di assicurazioni commerciali o sovvenzionate dallo Stato scoraggia la produzione e limita le opportunità di esportazione. Le normative per l'eliminazione delle epidemie e il depopolamento spesso comportano un aumento dei rischi di produzione che sfuggono al controllo dei produttori.
I prezzi al dettaglio della carne suina hanno raggiunto il massimo storico nel 2025, deprimendo i consumi. La carne suina è inoltre diventata relativamente più costosa rispetto a manzo e pollame; tuttavia, i prezzi di tutte e tre le proteine sono aumentati significativamente, a favore del pollame. È probabile che il calo dei consumi continui tra i consumatori meno abbienti...
Mercoledì 17 settembre, 2025/ USDA/ Stati Uniti.
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