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Controllo della PRRS mediante vaccinazione e management ottimizzato: 3 casi clinici...

Nonostante l'uso della vaccinazione sia efficace per stabilizzare i riproduttori, l'eliminazione del virus della PRRS dagli svezzamenti si può raggiungere se la vaccinazione e la disinfezione/ depopolamento parziale poggiano su una stretta implementazione di tutte le procedure di gestione, inclusa quella del Tutto Pieno-Tutto Fuori...

22 Maggio 2017
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Introduzione

La sindrome riproduttiva e respiratoria dei suini (PRRS) è molto diffusa negli allevamenti danesi e si utilizzano varie metodiche per il controllo del virus della PRRS (PRRSV) (figura 1). Uno di queste è usare la vaccinazione a tappeto con un vaccino vivo seguito da un protocollo di depopolamento parziale. Tutte le scrofe, scrofette, verri e a volte i suinetti, vengono vaccinati almeno due volte (a tappeto). L'obiettivo  è stabilizzare il virus nelle scrofe e svezzare suinetti negativi al virus della PRRS. Le sezioni di svezzamento ed ingrasso positivi alla PRRS si svuotano, si puliscono e si disinfettano prima dell'arrivo dei suinetti negativi.

 

Obiettivi dello studio

Indagare sulla dinamica, persistenza e caratteristiche genetiche dei virus della PRRS in 3 allevamenti di suini in Danimarca che continuavano ad essere PRRS positivi, nonostante i vari tentativi di stabilizzazione degli allevamenti stessi. Inoltre, volevamo confrontare diversi tipi di campioni per l'identificazione del virus a differenti gruppi di età.

Metodo

Allevamenti

L'allevamento 1 è una scrofaia SPF (indenne da patogeni specifici) con 1.500 capi e produzione di suinetti fino a 30 kg. La stabilizzazione della PRRS fu tentata nel gennaio 2013. Le scrofe ed i suinetti in svezzamento furono vaccinati con vaccino vivo nei confronti del PRRSV-2. Lo svezzamento fu svuotato, lavato e disinfettato con un vuoto sanitario di 4 settimane. Da allora le scrofe fuono vaccinate 2 volte / anno, con l'ultima vaccinazione a maggio 2016 (solo le scrofe furono vaccinate in questa occasione). L'allevamento fa autorimonta in una struttura esterna.

L'allevamento 2 è un allevamento SPF con 700 scrofe e produce principalmente suini da 30 kg. Il propietario ha acquistato l'allevamento nel 2012 e vaccinò tutti gli animali appena acquistati (scrofe e scrofette). I problemi con il PRRSV iniziarono nel 2014, principalmente nei suinetti svezzati con un aumento della mortalità fino al 22%. In aprile 2016, tutte le scrofe furono vaccinate e rivaccinate a distanza di 4 settimane più tardi con vaccino vivo nei confronti del PRRSV-2. Inoltre, i suinetti a 10-12 giorni di età furono vaccinati con vaccino vivo. La vaccinazione dei suinetti è avvenuta a giugno 2016. Si rafforzò l'applicazione di azioni di management corrette come McRebel già dall'inizio della vaccinazione. Tutte le scrofette acquistate da un allevamento PRRS negativo con età tra 12-23 settimane, furono vaccinate e lasciate in quarantena per 8 settimane.

L'allevamento 3 è un allevamento convenzionale con 1.100 scrofe che vende suinetti a 30 kg. I problemi di PRRSV sono iniziati nel 2002-2003. I sintomi clinici osservati furono principalmente gli aborti. L'allevamento aveva incominciato a cercare di eliminare il PRRSV anni fa, vaccinando tutti i suinetti svezzati con vaccino vivo PRRS ( PRRSV-2) durante un periodo di 4-5 mesi. Più tardi, ad aprile 2015, tutte le scrofe furono vaccinate e rivaccinate dopo 4 settimane. Tutte le scrofette furono acquistate da allevamenti PRRS positivi (PRRSV-1 e PRRSV-2) all'età tra 21-24 settimane. Le scrofette sono state vaccinate nei confronti del virus PRRS tipo 1 e tipo 2, quando avevano 10-12 settimane di vita. All'arrivo, le scrofette non sono state sottoposte a quarantena.

Disegno dello studio

Questo studio transversale si realizzò a settembre/ottobre 2016, quando gli allevamenti furono analizzati per verificare lo status nei confronti della PRRS in differenti gruppi di età (suini da 0, 4, 8 e 12 settimane di vita). Lo studio fu suddiviso in 2 parti: una associata alla valutazione visiva clinica (questionario e registrazione sintomi clinici) e una valutazione di laboratorio con identificazione, caratterizzazione genetica del virus mediante la raccolta di campioni di sangue, tonsille e siero proveniente dal cordone ombelicale (PUCS- placenta umbilical cord serum- ). I campioni furono testati per il PRRSV mediante RT-PCR quantitativa nei campioni e pools e alcuni campioni sono stati scelti per il sequenziamento con l'obiettivo di valutare le variazioni genetiche (Sanger e Next-Generation Sequencing).

 

Risultati

Nessun allevamento seguiva tutte le procedure di management consigliati (per esempio, l'allevamento 1 non praticava il TP - TV in sala parto e non aveva una routine restrittiva dello spostamento dei suinetti tra lotti. Gli allevamenti 2-3 non seguivano il TP-TV in svezzamento e nell'allevamento 3 nessun operatore lavava le mani e o stivali o cambiava i propri indumenti tra i vari reparti produttivi.

Tutti i campioni di siero del cordone ombelicale (PUCS) furono PRRS negativi alla PCR. I campioni di siero furono positivi per l'allevamento 1  (12 settimane), allevamento 2 (8 e 12 settimane) e l'allevamento 3 (4, 8 e 12 settimane) (tabella 1). Ci sono state delle corrispondenze totali tra i risultati del test dei pools di siero e i campioni delle tonsille all'età di 12 settimane, tuttavia, i valori di Ct dei campioni di siero furono significantemente più bassi (p = 0,003) rispetto ai campioni delle tonsille. Il sequenziamento di Sanger (ORF5) ha rivelato il 98,8-99,5% di omologia con il ceppo vaccinale nei confronti del PRRSV-2. Non si evidenziarono varianti virali ( o quasi specifici).

 

Tabella 1. Risultato delle analisi PCR quantitativa del siero del cordone ombelicale, siero del sangue e campioni di tamponi tonsillari.

  0 settimane 4 settimane 8 settimane 12 settimane
Allevamento 1        
PUCS 0/14 - - -
SIERO - 0/6 0/6 5/6
TONSILLA 0/12 - - 5/6
Allevamento 2        
PUCS 0/12 - - -
SIERO - 0/6 4/5 6/6
TONSILLA 0/12 - - 6/6
Allevamento 3        
PUCS 0/16 - - -
SIERO - 3/6 2/6 6/6
TONSILLA 0/12 - - 6/6

 

Discussione/conclusioni

Nessuno dei 3 allevamenti seguiva i protocolli McRebel in maniera stringente e tutti erano PRRSV-2 positivi. Tuttavia, vennero osservati pochi segni clinici nei suini, mostrando che i segni clinici non erano un buon indicatore dello status del PRRSV in queste popolazioni. Nessuno dei suinetti sottoposti a prelievi nella prima settimana di vita era positivo al PPRSV, il che indica che le 3 popolazioni di scrofe erano realmente stabili. I campioni di sangue sembravano più sensibili rispetto ai campioni di tonsille per rilevare il PRRSV. Le sequenze del virus circolante nei 3 allevamenti avevano una similitudine molto alta con il ceppo vaccinale, indicando che il ceppo vaccinale circolava negli allevamenti.

Nonostante l'uso della vaccinazione sia efficace per stabilizzare i riproduttori, i risultati di questo studio mettono in risalto il fatto che l'eliminazione del virus PRRS dallo svezzamento si può raggiungere solo se la vaccinazione delle scrofe, la disinfezione e depopolamento parziale poggiano su una stretta implementazione di tutte le procedure di management raccomandate, incluso il TP/TF.

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