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Effetti della vaccinazione nei confronti del PRRSV sull'escrezione del virus. La visione dal campo di Enric Marco

Effetti del vaccino vivo modificato del virus della PRRS sull'escrezione della forma selvaggia del virus in una popolazione infettata di suini all'ingrasso. La visione dal campo di Enric Marco...

25 Dicembre 2015
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Articolo

Effect of modified-live porcine reproductive and respiratory syndrome virus (PRRSv) vaccine on the shedding of wild-type virus from an infected population of growing pigs. Daniel C.L. Linhares, Jean Paul Cano, Thomas Wetzell, Joel Nerem, Montserrat Torremorell, Scott A. Dee. Vaccine 30 (2012) 407– 413

 

Riassunto dell'articolo

Cosa si è studiato?

Una forma evidente per ridurre i rischi di infezione (o reinfezione) di un allevamento, da parte del virus della sindrome riproduttiva e respiratoria suina (PRRSv), e la riduzione della presenza del virus nell'ambiente. Questo studio è stato disegnato per determinare se l'uso di un vaccino della PRRS con virus vivo modificato (VVM) riduce l'escrezione virale nell'aria contribuendo, potenzialmente, a migliorare i risultati di un programma di controllo regionale.

Come si è studiato?

Furono utilizzati 2014 suinetti di 3 settimane indenni da PRRSv che furono alloggiati in 2 sale indipendenti (senza comunicazione aerea) (circa 1000 suinetti in ogni sala). A 8 settimane di vita, il 10% dei suinetti di ogni sala (2-3/boxl) furono inoculati con il PRRSv. A 8 e a 36 gg post-infezione(gpi), tutti i suinetti di una delle sale(gruppo vaccinato) furono vaccinati con 2 ml di VVM di PRRS MLV, mentre i suinetti dell'altra sala ricevettero 2 ml di una soluzione salina.

Vennero prelevati campioni di sangue e di fluidi orali in entrambe le sale a 0, 8, 36, 70, 96 e 118 gpi per rilevare RNA del PRRSv ed anticorpi mediante PCR ed ELISA.

Si prelevarono inoltre campioni d'aria 6 volte la settimana tra lo 0 ed i 118 gpi che furono utilizzati per cercare RNA virale mediante qPCR.

 

Quali sono stati i risultati?

Nel gruppo vaccinato si rilevarono significativamente meno escrezioni di PRRSv e meno fluidi orali positivi al PRRSv rispetto ai suinetti non vaccinati.

Nel gruppo vaccinato si rilevò RNA di PRRSv nei campioni aerei durante meno giorni in totale(14gg). Inoltre, i campioni positivi a RNA di PRRSv si rilevarono durante un periodo più corto di tempo (25gg).

 

Che conclusioni si traggono da questo lavoro?

Questo studio mostra per la prima volta che l'uso di una VVM di PRRS è uno strumento efficace per ridurre la carica virale di PRRSv escreta dalla popolazione infettata da PRRSv nei fluidi orali e nell'aria.

Questi risultati avvallano l'uso della vaccinazione con VVM di PRRS nelle popolazioni infettate per migliorare i risultati di un programma di controllo regionale del PRRSv.

 

Enric MarcoLa visione dal campo di Enric Marco

E' curioso, quando parliamo di PRRS molti convenzionalismi non ci servono. Per esempio, quando parliamo di biosicurezza, le misure applicate possono funzionare più o meno in relazione al tipo di ceppo selvaggio che circola attorno al nostro allevamento, poi, come già sappiamo, non tutti i ceppi hanno la stessa capacità di trasmettersi nell'aria. Quando parliamo di vaccini, questi non funzionano come ci si aspetterebbe. Mentre è possibile che possano produrre una certa riduzione dell'escrezione o in alcuni casi un accorciamento della durata degli episodi o inclusa la gravità degli stessi episodi, non conferiscono una protezione con l'uso, ma i suini vaccinati riducono in maniera chiara i segni clinici, così come succede con altri vaccini come può essere il vaccino nei confronti del virus di Aujeszky o il circovirus (PCV2). Queste particolarità sono le responsabili, perchè non teniamo un criterio unico su ciò che dovrebbe essere la nostra prestazione.

Tuttavia, e come abbiamo detto nei commenti precedenti, abbiamo chiaro su quali aree agire per far tornare alla normalità gli allevamenti ed abbiamo anche chiaro che, in zone ad alta densità, se vogliamo avanzare nella riduzione del rischio di infezione degli allevamenti, i piani d'azione devono essere congiunti. Tra le misure congiunte che dovrebbero essere applicate: la gestione centralizzata delle informazioni (comunicazione degli episodi, sequenziazione del virus per monitorare i focolai); le azioni sulla movimentazione dei suini (restrizione delle origini delle rimonte o dei suini da ingrassare); il miglioramento e il monitoraggio della biosicurezza; e l'applicazione di piani profilattici comuni. L'obiettivo di applicare piani profilattici congiunti in queste zone non è altro che tentare di ridurre il rischio della circolazione del virus. Questi tipi di misure vengano raccomandate in base all'esperienza precedente di lotte nei confronti di altre infezioni, tipo la Malattia d'Aujeszky. Con la Malattia d'Aujeszky è stato dimostrato sperimentalmente che i suini vaccinati e infettati riducono molto la loro escrezione virale: per alcuni vaccini questa riduzione può arrivare ad essere tra 3 e 6 log10. Nel caso della vaccinazione nei confronti della PRRS la riduzione della viremia è stata dimostrata nei suini infettati, ma in questo caso è stato dimostrato però questa riduzione è molto inferiore, non arriva a 1 log10, e in molti casi influenza solo la durata della viremia: fare una previsione di quale sarà l'impatto reale di questa misura in un piano di controllo regionale è molto difficile. Posto che la vaccinazione dei riproduttori è ampiamente estesa, il costo addizionale di questa misura è minimo. Tuttavia, l'articolo apporta un dato interessante: nelle popolazioni vaccinate anche dopo di essersi infettate, nonostante non sia influenzata la fase di viremia (perlomeno in questo lavoro), se si riduce la possibilità di trasmissione del virus per via aerogena, questo può essere di grande aiuto nei piani congiunti di lotta alla PRRS. Questo ci porta pertanto ad una nuova e distinta metodologia che si sta applicando in alcune di quelle zone che già hanno iniziato questi piani regionali. Da quanto si apprende dall'articolo, questi tipi di azione potrebbero avere un impatto reale, sempre e quando il vaccino si applicherà su tutta la popolazione (questo è sui suini da ingrasso ed i riproduttori). Naturalmente il costo di questi tipi di azione è elevato (specialmente se parliamo di applicare una doppia vaccinazione nell'ingrasso), pertanto, disporre di ulteriori studi costo-beneficio faciliterebbero il loro impiego.

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