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In seguito ai risultati positivi delle ispezioni degli impianti di lavorazione delle carni, condotte dalla Rosselkhoznadzor dal 29 settembre - 10 ottobre in diversi stabilimenti, è stato concesso il diritto di export di carni suine in Russia.

Nel corso dei primi 9 mesi del 2014, le esportazioni di carni suine brasiliane ammontano a un totale di 362.165 tons, del valore di 1.140 milioni di dollari.

In Cina, grazie soprattutto al settore della produzione suina che possiede quasi la metà della popolazione mondiale, un'incursione di PSA avrebbe un impatto catastrofico.

Al dettaglio, la coscia con osso fresca è venduta a R$12,12/kg.

Le stime rappresentano una variabilità del -0,7% a +3,2% rispetto alla campagna 2013/2014.

In settembre, ha rappresentato il 39,60% dell'export totale del paese.

In particolare, incrementi significativi si sono verificati nel corso degli ultimi 10 anni in Aragón (+ 58,39%), Galizia (24.53%) e Catalogna (+ 6,83%).

Saranno valutate le capacità degli impianti di rispettare i requisiti e le norme veterinarie e sanitarie CU e RF applicate alla produzione di carni suine.

L'EFSA raccoglie pareri sulle nuove linee guida OGM.

L'ultima edizione si era conclusa con oltre 80.000 visitatori e 865 espositori (un +7,5% rispetto all'anno precedente).

Nonostante la diminuzione della produzione che ha avuto luogo durante la prima metà dell'anno, ora ci sono segnali di recupero.

L'Istituto di Commercio Estero Italiano, attraverso la sede di Zagabria, realizzerà un convegno che si terrà durante le Fiere di Cremona.

Il Ministero del Commercio ha anche lanciato nuove misure per ridurre al minimo l'impatto del veto russo.

Il N° totale di suini in Inghilterra al 1° giugno si è ridotto del 2,8%, passando dai 4,1 milioni di capi nel 2013 a 4,0 milioni nel 2014.

Durante i primi 7 mesi del 2014 sono state esportate 1.554.443 tons di carni suine, ovvero una caduta del 9,4% rispetto allo stesso periodo del 2013.