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Negli ultimi 30 anni, la filiera del valore del suino in Europa, che comprende cereali ed oleaginose attraverso i mangimi per suini, si è sviluppata attraverso 3 modelli principali d'impresa: specializzazione, semi-integrazione e piena integrazione.

Il rapporto USDA mette in evidenza le cifre della Spagna come un esportatore netto di suino con circa il 40% della produzione esportata.

Con un aumento del 6,8% ed un censimento totale di 28.367.340 capi di suini, la Spagna è il paese con il maggior N° di suini nella UE, superando per la prima volta la Germania.

Si prevede un aumento della produzione di carni suine, con aumenti sostenuti anche da un aumento dei pesi di macellazione.

La Germania (28,3 milioni di suini, il 19% del totale della UE) e la Spagna (26,6 milioni, il 18%) sono i 2 Stati Membri che posseggono il maggior patrimonio suinicolo nella UE.

Il rapporto Crefis relativo ai costi di produzione della filiera suinicola nel mese di gennaio 2016 indica una crescita per il settore allevamento del +4,2% rispetto al mese precedente, ma in calo del -4,5% rispetto al 2015.

La produzione di carni suine brasiliane è cresciuta del 4,95% nel 2015 rispetto al 2014, con una produzione totale di 3.643 milioni di tons.

L'export francese verso la UE ed i Paesi terzi ha continuato a diminuire.

Lo stabilimento di Dourados è stato scelto per l'ampliamento grazie alle condizioni fiscali offerte dallo stato di Mato Grosso.

Altre misure dell'accordo sono finalizzate all'innovazione tecnologica, favorendo la nascita di start up, la digitalizzazione e l'e-commerce.  

Nel 2015 il 55% della carne suina che il Cile ha prodotto. è stato esportato, consolidando il settore come leader nell'export di carni.

Il Brasile si colloca attualmente come secondo esportatore mondiale dopo gli USA, che esportano 45 milioni di tons.

Secondo il rapporto pubblicato dalla Banca il 30 dicembre 2015 si vedrà un miglioramento per il settore suinicolo a partire dal secondo semestre del 2016.

Ora si parte con la nuova campagna 2014-2020 con maggiori semplificazioni e flessibilità degli strumenti per accedere ai fondi.

Nel 2000 erano 113.000 suini, a fine del 2014 erano ridotti a 53.000.

Le richieste di aiuti da parte degli allevatori di suini e da parte degli allevatori di pesci possono essere presentate fino al 14 dicembre 2015.