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Caso clinico: Polmonite in fase di magronaggio con mortalità elevata

Dopo circa 15-20 giorni dallo spostamento, in fase di accrescimento, si notava la comparsa di tosse generalizzata e successivo dimagrimento degli animali.

Descrizione dell’allevamento

L’allevamento ha 1000 scrofe a ciclo chiuso, in Italia, localizzata in una zona ad alta densità suina. I suini sono venduti al macello a peso medio di 168,0 kg con almeno 9 mesi di età come da disciplinare di produzione per il Consorzio del Prosciutto di Parma e San Daniele. L'allevamento produce la propria rimonta con un nucleo di scrofe gran parentali. L’allevamento è gestito in bande settimanali con svezzamento dei suinetti a 21 giorni di età media. Sia gli svezzamenti, sia i locali di accrescimento sono gestiti a tutto pieno – tutto vuoto. Inoltre la capacità dei locali di magronaggio, che gestisce animali da 20 - 40 kg, hanno capacità capienti uguali ai locali di svezzamento, meno 5%, il che significa che ogni sala allo spostamento non viene mescolata con altre sale. Entrambi i locali sono a pavimento grigliato totale. Nell’ingrasso, dove gli animali vengono portati a 40 kg circa, il pavimento è pieno e gli animali in questa fase appartengono a più sale di magronaggio. L’alimentazione in fase di svezzamento è di tipo secco a volontà, invece nell’accrescimento è di tipo liquido somministrato 3 volte al giorno come nella successiva fase di ingrasso.

Allevamento

Stato sanitario

L’allevamento è positivo a PRRS, Aujeszky, Mycoplasma hyo e PCV2 e negativo a enterite necrotica e rinite atrofica.

Programma di medicazione e vaccinazione riproduttori: vaccinazione di massa 3 volte l’anno per parvovirus, Aujeszky, PRRS. Le scrofette inoltre sono vaccinate anche per il mycoplasma. Tutti i riproduttori vengono trattati 3 volte l’anno, via mangime, con ivermectina.

Suini: vaccinazione per mycoplasma un intervento unico ed Aujeszky 3 volte, a 60, 85 e 170 giorni di età. Il trattamento per il controllo della colibacilosi e streptococcosi all'entrata dello svezzamento è composto da amossicillina (400 ppm ), colistina (120ppm) ed ossido di zinco (300 ppm) per 10 giorni, in seguito altri 10 giorni con florfenicolo (200 ppm) e colistina (120 ppm). In fase di accrescimento non vengono medicati.

Comparsa del caso

I suini in fase di svezzamento si presentavano normali, con perdite limitate (2%), ma dopo circa 15-20 giorni dallo spostamento, in fase di accrescimento, si notava la comparsa di tosse generalizzata e successivo dimagrimento degli animali. La morbilità era di circa il 30% e la mortalità della fase di 4-6 %, Questa situazione era praticamente cronica in allevamento. Si è sempre attribuito il fatto alla circolazione virale di PRRS. Nella fase successiva d’allevamento, ossia in ingrasso, i problemi erano di tipo enterico, con qualche mortalità, ma entro parametri considerati normali per l’allevamento (3%).

suinetti morti

Visita all’allevamento

Si è verificata la conferma di quanto già raccontato dall’allevatore. Inoltre si notò in fase di accrescimento, motivo della chiamata di intervento, la presenza di qualche caso di feci molli, scure ma poco diffuse. La tosse era presente in animali di 75-95 giorni di età ed alcuni soggetti erano prostrati in stato febbrile, durante la visita non c’erano animali morti.

Fotos 2 e 3: Polmonite accompagnata da pleurite

Polmonite accompagnata da pleurite

Si chiese di essere chiamati qualora ci fossero animali morti per eseguire una necroscopia, e questo accade qualche giorno dopo. Alla necroscopia si evidenziò una broncopolmonite con presenza di lesioni riferibili a mycoplasma, polmonite interstiziale e pleurite diffusa con caratteristiche di complicazioni batteriche. I polmoni sono stati inviati al laboratorio per accertamenti degli agenti causali, il sospetto era di infezione virale da PRRS con complicazione batterica. L'allevamento esegue già semestralmente uno screening aziendale categorizzato per età, per osservare possibili variazioni delle dinamiche di infezione dei virus in circolazione in allevamento, PRRS e PCV2, che spesso erano cause di peggioramento delle perfomances. Si effettuò parallelamente uno screening sierologico di un gruppo di animali, 8 animali per ogni fascia di età: 6,9,14,20 e 26 settimane con l'obiettivo di identificare i momenti di viremia. In attesa delle risposte di laboratorio si raccomandò l’utilizzo di un antibiotico (clortetraciclina 200 ppm) e antinfiammatorio (paracetamolo 600 ppm). In occasione della visita, è stata eseguita una necroscopia anche di un animale morto improvvisamente all’ingrasso di peso vivo c. 80 kg, che evidenziò alterazioni di tipo necrotico alla parete del colon.

Polmonite

Tabella 1. Analisi sierologiche

N° campioni Età
(settimane)
Presenza
sintomi
PRRS
PCR (+)
2 pool da 4
PCV2
PCR (+)
2 pool da 4
Mycoplasma
Elisa (+)
8 6 No 2/2 0/2 0/8
8 9 Si 2/2 2/2 4/8
8 14 Si 2/2 2/2 1/8
8 20 Si 0/2 2/2 7/8
8 26 Si 0/2 2/2 6/8

Risultati di laboratorio

  1. Analisi batteriologica: Isolamento di Salmonella cholerasuis da polmoni e da intestino; e presenza di Brachispira pilosicoli da intestino (PCR).
  2. Analisi virologica: positività a PRRS (PCR) e Circovirus (PCR)
  3. Antibiogramma: sensibilità ad Aminosidina, Flumequina, Gentamicina, Amossicillina

Provvedimenti adottati

Con le diagnosi di laboratorio e le osservazioni di campo si decise di trattare tutti gli animali in fase di accrescimento medicando il mangime in broda per la salmonellosi con aminosidina (12,5 ppm) per 15 giorni.

Allo svuotamento della sala, si è proceduto con il lavaggio delle fosse, mai avvenuto in precedenza. In seguito sulle fosse si spargeva della calce viva in polvere che poi veniva bagnata. Ogni sala venne svuotata dal proprio liquame ad ogni uscita degli animali che occupano la sala per circa 40 giorni.

Trattamento ed evoluzione del caso

Dopo 2 settimane circa, non si erano visti miglioramenti. Allora si decise di trattare sempre via mangime in broda con flumequina (60 ppm ) e tiamulina (100 ppm). La somministrazione di mangime liquido rende difficile la separazione dell’alimentazione in piccoli gruppi di animali per cui tutta la fase di accrescimento era stata medicata.

Dopo 3 mesi circa, si decise di fare il trattamento per la sola prima fase di accrescimento, di circa 15-20 giorni, lasciando senza medicazione la seconda parte (altri 15 -20 giorni). Dopo alcune settimane, questa azione si dimostrò negativa, con ritorno dei sintomi clinici. Si è ritornato a fare una medicazione strategica continua nel tempo per tutta la fase di accrescimento con gli stessi farmaci. Questa strategia ha determinato nel tempo un miglioramento generale delle performances (accrescimenti, conversione e mortalità) che continuano fino ad oggi, nonostante sia ancora presente la circolazione virale di PRRS e PCV2 nella medesima fase d'allevamento. Da allora non sono più stati isolati ceppi di Salmonella cholerasuis, e la sintomatologia clinica non si è più presentata.

Commenti

  • Nonostante la presenza di circolazione virale di PRRS e Circovirus in concomitanza alla problematica sanitaria, la mortalità e gli scarti erano dovuti all’infezione secondaria da salmonella.
  • Non era immediata una diagnosi di sospetto di salmonella all’inizio dovuto alla mancanza di sintomatologia intestinale evidente: il problema preponderante era di tipo respiratorio. Il genere cholerasuis di salmonella è molto invasivo e va facilmente in circolo, e non ha colonizzato in modo importante l’intestino; altra sintomatologia tipica mancante era la cianosi, non presente in questo caso.
  • Oggi l’allevamento prosegue con il protocollo di lavaggio e disinfezione degli ambienti accompagnato anche dalla pulizia e disinfezione (calce) delle fosse allo svuotamento di ogni sala.

Conclusioni

  1. La presenza costante di circolazione virale di PRRSV può indurre a sottovalutare altri patogeni che poi sono la vera causa della mortalità.
  2. Il dosaggio e la continuità del trattamento devono essere valutati con attenzione.
  3. Il “ritorno” della malattia spesso non è immediato alla sospensione del trattamento.

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