Pagina 8 di Articoli su biosicurezza in Abstracts

Il VLA (Regno Unito) ha studiato la contaminazione da HEV nella filiera della carne di suino. Durante le ricerche si analizzarono campioni di feci e fegati al macello, tagli di carni lavorate nei laboratori, salsicce nei punti vendita così come tamponi sulle superfici tanto dei macelli quanto nei laboratori di lavorazione e confezionamento di prodotti feschi a base di carni crude di suino.

Questo studio mostra l'esistenza di una popolazione genotipica differente di C. coli che però ha in comune una parte "ancestrale" sia nei sistemi di produzione convenzionali che PAF.

Si realizzò uno studio per valutare un nuovo protocollo di asciugatura e decontaminazione (STAD) per l'eliminazione del virus della PRRS nei camion di trasporto suini, che consiste nell'elevare la temperatura all'interno degli stessi fino a 71ºC durante 30 minuti.

E' stato realizzato uno studio per determinare la prevalenza delle oocisti di Isospora suis nei campioni di feci di suinetti lattanti in Ontario e valutare la correlazione tra la presenza di oocisti di I. suis e le diarree.

Le strategie di rimonta possono avere punti deboli che devono essere affrontati per facilitare il management del PRRSV a livello di allevamento e a livello regionale.

Le popolazioni di suini infetti in forma acuta generano nell'aria particelle vitali del virus dell'influenza A.

Lo studio ha esplorato le caratteristiche dello Staphylococcus aureus (S. aureus) nei suini e negli addetti alle porcilaie di 35 allevamenti americani nel Connecticut.

I risultati hanno dimostrato che la vaccinazione su base regionale con vaccino autogeno morto non portò ad una efficace riduzione del numero di crisi correlate con PRRSV negli allevamenti vaccinati.

Il test PCR è un'analisi relativamente costosa. Il sistema a "pool" aiuta a ridurre i costi, ma potrebbe risultare meno sensibile. L'obiettivo di questo studio è stato valutare la sensibilità e la specificità del test PCR per PRRSV in pool di sieri utilizzando numeri diversi di campioni di siero.

La stabilità del virus PRRS nel liquame alle varie temperature ambientali è sconosciuto. L'obiettivo di questo studio è stato determinare i tempi minimi di infettività del virus nel liquame e in una coltura cellulare a 4°, 20°, 60° e 80° C.

L'obiettivo fu determinare gli scambi correlati con l'età nella colonizzazione nasale da Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA) nei suini.

E' stato realizzato uno studio sulla prevalenza di oocisti di Isospora suis in campioni di feci di suini in sala parto in Ontario, valutando la correlazione tra la presenza di oocisti e diarrea.

Tra il 2000 e 2011 sono stati raccolti ed analizzati campioni di sangue di cinghiali con l'obiettivo di determinare possibili cambi nel tempo per la prevalenza di anticorpi per alcune malattie tipo: PCV2, PRRSV, HEV e Erysipelothrix rhusiopathiae.

In questo articolo si riassume un caso di eliminazione del PCV2 infettivo in una scrofaia.Il risultato è stato ottenuto solo con il depopolamento, un tentativo di produrre suinetti negativi al PCV2 attraverso la segregazione dei suinetti stessi al di fuori dell'allevamento non è riuscito. Il caso si riferisce all'episodio di calo riproduttivo associato a PCV2 comparso in un sito negativo al PCV2 nell'Iowa nel 2009.

Il presente riassunto spiega la metodologia seguita nei progetti regionali per il controllo della PRRS(ARCE) negli Stati Uniti.

Nel 2009, 405 suini sono stati testati per la presenza nelle cavità nasali di MRSA (Staphylococcus aureus resistenti a metacilline), il che rappresentava una prevalenza del 2,0% mentre nel 2010, la stessa indagine ha dimostrato la presenza del batterio in 23 di 392 suini testati, con aumento della prevalenza a 5,9%.