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Persistenza del PRRSV negli allevamenti di scrofe vaccinate

La selezione di varianti del virus con maggiore trasmissibilità e minore suscettibilità alla neutralizzazione, insieme alle introduzioni laterali, potrebbe spiegare la persistenza del PRRSV negli allevamenti di riproduttori vaccinati...

19 Novembre 2025
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Obiettivo: Questo studio esamina le dinamiche evolutive a lungo termine del virus della sindrome riproduttiva e respiratoria suina di tipo 1 (PRRSV-1) in un allevamento di suini endemicamente infetto e vaccinato.

Metodi: Suinetti provenienti da 7 lotti di un allevamento con 300 scrofe vaccinate contro il PRRSV sono stati monitorati mediante RT-qPCR dalla nascita fino a nove settimane di età. Ottantacinque campioni positivi al PRRSV sono stati sottoposti a sequenziamento dell'intero genoma e 251 campioni a sequenziamento del gene ORF5. L'impatto delle varianti di PRRSV specifiche dell'allevamento sugli anticorpi anti-PRRSV è stato analizzato mediante test ELISA e anticorpi neutralizzanti. Sono state valutate la cinetica di replicazione e la capacità di inibizione delle citochine (IFN-α e TNF-α) di queste varianti nei macrofagi alveolari suini.

Risultati: Lo studio ha rivelato fluttuazioni nell'incidenza del virus PRRSV-1 nelle sale parto e in svezzamento attribuibili a due eventi evolutivi chiave: l'emergere di una variante di fuga (escape variant) e l'introduzione laterale di un nuovo ceppo. Inizialmente, la variante α del ceppo 1 è stata rapidamente sostituita dalla variante 1β (somiglianza genomica del 99,5%), con 25 mutazioni aminoacidiche, principalmente in nsp1α, GP2, GP3 e GP5, tra cui un nuovo sito di glicosilazione e una delezione adiacente all'epitopo di neutralizzazione di GP5. Questo passaggio a 1β è correlato a una maggiore incidenza in allattamento e a cariche virali più elevate, con una minore capacità di neutralizzazione contro 1β osservata nei sieri di animali esposti a 1α. Nei test in vitro, la variante 1β ha mostrato una maggiore replicazione nei macrofagi alveolari suini, senza differenze nelle risposte a IFN-α o TNF-α. Successivamente è emerso un nuovo ceppo (ceppo 2, 83,3% di similarità con il ceppo 1), che ha causato un nuovo picco di incidenza a causa della bassa reattività crociata con gli anticorpi generati in precedenza.

Conclusioni: Lo studio evidenzia la rapida adattabilità del PRRSV e le sfide nel controllarne la diffusione, sottolineando la necessità di vaccini e strategie di eradicazione più efficaci.

Clilverd H, Li Y, Martín-Valls G, Aguirre L, Martín M, Cortey M, Mateu E. Selection of viral variants with enhanced transmission and reduced neutralization susceptibility alongside lateral introductions may explain the persistence of porcine reproductive and respiratory syndrome virus in vaccinated breeding herds. Virus Evolution. 2024: veae041. https://doi.org/10.1093/ve/veae041

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