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Le 5 Chiavi per raggiungere la Sicurezza nei Mangimi Composti

Nell’articolo precedente abbiamo potuto conoscere il concetto di sicurezza alimentare, qual è il suo impatto sulla produzione suina e qual è la responsabilità dell’industria dei mangimi composti nella catena alimentare. Ora l’attenzione sarà focalizzata su come applicare praticamente questo concetto all’interno del processo di produzione dei mangimi composti...

Figura 1. Le cinque chiavi per raggiungere la sicurezza nei mangimi bilanciati.
Figura 1. Le cinque chiavi per raggiungere la sicurezza nei mangimi bilanciati.

1. Conoscere le Materie Prime ed i Fornitori:

Le materie prime rappresentano un'importante via d'ingresso per i microrganismi patogeni e le tossine nello stabilimento e di conseguenza nei mangimi. Per questo motivo è necessario comprenderne la loro composizione, come si degrada, il modo corretto di conservarli, eventuali reazioni chimiche indesiderate con altri ingredienti, la loro origine, ecc... Una volta considerati tutti questi punti, stabilire quali sono i Punti Critici di Controllo per ciascuna materia prima per garantirne la sicurezza e la qualità, non solo all'ingresso in mangimificio, ma durante tutto il tempo in cui vengono immagazzinati.

Allo stesso tempo, nel mangimificio, l'acquisto di materie prime nella maggior parte dei casi è chiaramente correlato al prezzo. Tuttavia, è essenziale che nell’analisi dei costi conosciamo e valutiamo i Fornitori. Stabilire un rapporto di fiducia con loro aiuterà a ridurre i rischi e le risorse nei controlli di qualità.

Un esempio potrebbe essere la farina di pesce (tabella 1), che a seconda della sua origine e del grado di Buone Pratiche di Produzione applicate dal fornitore può contenere elevate conte microbiologiche, nonché alti livelli di istamina, i quali possono entrambi rappresentare un rischio per la salute e le prestazioni degli animali.

Tabella 1: Livelli di tolleranza alla contaminazione microbiologica e alle diossine nella farina di pesce. Fonte: Adattato Fedna 2002

Analisi Tolleranza
Aerobi totali <106 UFC/g
Coliformi <103 UFC/g
E. coli Assenza UFC/g
Stafilococchi patogeni <10 UFC/g
Salmonella Assenza UFC/25 g
Diossine <1,25 ng/kg

2. Conoscere i Punti Critici di Controllo del Mangimificio

Ogni mangimificio ed ogni sistema produttivo presenta Punti Critici che possono aumentare i rischi di contaminazione dei mangimi. Come la contaminazione crociata nelle linee di produzione, punti di accumulo di prodotti o punti di difficile accesso per la pulizia, perdite di trasporto, silos in cattive condizioni, presenza di insetti, infrastrutture deteriorate, tra gli altri...

Un esempio di Punto Critico per la Sicurezza nei mangimifici può essere l’accumulo di polvere nei silos di stoccaggio, dove senza un corretto programma di pulizia e disinfezione proliferano microrganismi e parassiti, come il tonchio...

L'identificazione di ciascuno di questi punti consente di stabilire strategie di controllo sia nella linea di produzione che nei mangimi, pianificando pulizie/disinfezioni, nonché piani di manutenzione correttiva e preventiva. Inoltre, aiuta a dare priorità alle risorse e agli sforzi verso i punti in cui la criticità è più elevata.

3. Lavorare secondo gli standard delle Buone Pratiche

È essenziale che il sistema di produzione in mangimificio abbia una metodologia di lavoro, in cui tutti i processi siano standardizzati e protocollizzati, con un ordine specifico, controlli dei punti critici, registrazioni, tracciabilità, ecc... Solo in questo modo possiamo garantire la sicurezza e la qualità dei prodotti, nonché migliorare l’efficienza dei processi, minimizzando di conseguenza i guasti e migliorando la redditività generale dell’azienda.

Uno strumento di grande interesse per tenere sotto controllo il processo produttivo dei mangimifici è lavorare secondo gli standard delle Buone Pratiche di Fabbricazione (BPM/BPF/GMP). Questi sono stati sviluppati dal Codex Alimentarius e comprendono pratiche volte a prevenire e controllare i rischi per la sicurezza dei prodotti, associati a tutte le fasi della filiera produttiva (FAO). I principi di BMP servono da guida e aiuto quando si stabiliscono procedure di lavoro che cercano di ridurre i rischi per la sicurezza dei mangimi.

4. Assicurarsi che i mangimi siano sicuri

Se seguiamo i punti sopra descritti, le materie prime ed i fornitori, i punti critici dell'impianto e dei processi sono già sotto controllo, resta infine da verificare che i mangimi prodotti rispettino gli standard di sicurezza (tabella 2). Per questo è fondamentale effettuare un controllo di qualità che garantisca bassi livelli di contaminanti microbiologici, tossine di interesse come micotossine, diossine e composti chimici come metalli pesanti, pesticidi e perossidi.

Ad esempio, per quanto riguarda i livelli di perossido, è stato dimostrato che le scrofe che ricevono mangime contenente olio di soia rancido producono latte con livelli aumentati di fattori pro-infiammatori (Tabella 2) e, a loro volta, con l'effetto antiossidante del latte diminuito. Secondo Gao et. al., 2022, ciò si verifica a causa dell'aumento dei livelli plasmatici di fattori pro-infiammatori nelle scrofe, che a sua volta porta ad un aumento degli stessi fattori nei suinetti che consumano questo latte (tabella 3).

Tabella 2: Effetto del consumo di diete contenenti olio di soia rancido o ossidato sull'effetto antiossidante e sui fattori pro-infiammatori del latte di scrofa. Fonte: Adattato da Gao et. al.,2022.

Elemento Olio di soia fresco Olio di soia rancido Errore standard p-valore
Superossido dismutasi (U/ml) 13,86 12,00 0,309 0,001
Catalasi (U/ml) 7,64 5,13 0,432 <0,001
Capacità antiossidante totale (U/ml) 1,76 1,18 0,100 0,032
Malondialdeide (nmol/ml) 1,92 2,22 0,095 0,067
Fattore di necrosi tumorale α (pg/ml) 5,28 7,33 0,416 0,006
Interleucina-8 (pg/ml) 5,88 7,11 0,244 <0,001
Interleucina-6 (pg/ml) 11,36 13,59 0,446 0,017

Tabella 3. Effetto del consumo di mangimi con olio di soia ossidato sui livelli plasmatici di fattori pro-infiammatori nelle scrofe e nei suinetti lattanti. Fonte: adattato da Gao et. al.,2022

Elemento Olio di soia fresco Olio di soia rancido Errore standard p-valore
Scrofe
Fattore di necrosi tumorale α (pg/ml) 55,24 70,26 3,279 0,013
Interleucina-8 (pg/ml) 44,89 54,48 2,068 0,011
Interleucina-6 (pg/ml) 144,90 163,84 5,120 0,060
Suinetti lattanti
Fattore di necrosi tumorale α (pg/ml) 27,13 34,45 2,027 0,067
Interleucina-8 (pg/ml) 28,28 24,04 1,725 0,236
Interleucina-6 (pg/ml) 58,49 66,81 2,248 0,059

Sebbene l'obiettivo principale di un mangimificio che produce mangimi composti sia quello di produrre in modo efficiente mangimi sicuri e di qualità che soddisfino i requisiti nutrizionali degli animali, è anche sua responsabilità garantire che il mangime venga consegnato all'allevamento con le stesse caratteristiche riscontrate alla fine della linea di produzione. Pertanto, è importante controllare i magazzini dei prodotti finiti e il trasporto, per evitare contaminazioni crociate, infestazioni da parassiti, rotture dei contenitori, punti di umidità o qualsiasi evento che possa compromettere la sicurezza e la qualità del mangime.

5. Costruire la Cultura della Sicurezza Alimentare

La maggior parte delle industrie produttrici di mangimi composti o degli allevamenti che hanno un proprio mangimificio, lavorano con sistemi di gestione e sono molto consapevoli dei 4 punti chiave sopra esposti, ma in molte occasioni il fattore umano viene sottovalutato e si dimentica che molti dei fallimenti nella sicurezza e la qualità del prodotto sono dovute all’errore umano.

La sicurezza non è solo una metodologia di lavoro o controlli di qualità, ma riguarda anche la Cultura Aziendale. Quando la Direzione considera la sicurezza un valore aggiunto al proprio prodotto, la sua garanzia sarà una priorità nell'organizzazione. La Global Food Safety Initiative (GFSI) definisce la Cultura della Sicurezza Alimentare come “valori, credenze e norme condivise che influenzano il pensiero e il comportamento riguardo alla sicurezza alimentare in lungo e in largo di un’organizzazione”. In altre parole, tutto dipende dal modo in cui il personale pensa, si concentra e svolge i propri compiti.

Per instaurare una cultura della sicurezza è fondamentale che ogni persona si senta coinvolta nel processo produttivo, abbia ben chiaro il proprio ruolo e le conseguenze positive e negative del corretto svolgimento dei propri compiti. Inoltre, è essenziale avere un buon ambiente di lavoro.

Quando il personale si impegna a garantire la sicurezza e la qualità, minimizziamo i rischi di deviazioni e di conseguenza di perdita di efficienza e redditività aziendale.

Conclusione

Produrre mangimi sicuri e di qualità richiede impegno e risorse finanziarie, tuttavia, i profitti generati dall’ottimizzazione dei processi, dalla minimizzazione degli errori e degli sprechi in mangimificio sono maggiori. Così come, la garanzia della soddisfazione e della fiducia dei clienti...

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