Dati recenti sull'uso delle fitasi nei suini
L'uso delle fitasi in suinicoltura si sta dimostrando un ottimo strumento per i nutrizionisti al momento della formulazione di mangimi economici, mantenendo le performances o addirittura migliorandole.
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L'uso delle fitasi in suinicoltura si sta dimostrando un ottimo strumento per i nutrizionisti al momento della formulazione di mangimi economici, mantenendo le performances o addirittura migliorandole.
L'uso del sistema dell'energia netta per le formulazioni di mangimi per scrofe rende possibile raggiungere una transizione più graduale dalla dieta per gestazione a quella per lattazione, rendendo questo periodo più facile per le scrofe.
In un range pratico delle dimensioni medie delle particelle tra i 600 e 1000 micron, possiamo prevedere differenze su entrambi gli estremi, da un 2 a un 4% sull'indice di conversione.
L'approvigionamento di minerali in quantità adeguata ed in forma organica è essenziale per la scrofa iperprolifica di oggi: si è dimostrato che aumenta la prolificità, la qualità dei suinetti alla nascita ed allo svezzamento, inoltre riduce i casi di zoppie e le eliminazioni premature.
Quest'articolo descrive una nuova sindrome suina che determina la nascita di suinetti con malformazioni esterne ed interne, sopratutto al fegato ed al cuore.
Un fattore che normalmente passa all'insaputa è che i suinetti svezzati che abbiano un edema o trattengono acqua a volta spiega un indice di conversione eccezionalmente basso nei primi giorni dopo lo svezzamento.
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RegistratiEri già un membro?Alla fine abbiamo concluso che si trattava di un caso di malattia degli edemi in suini ad un'età estremamente inusuale.
I fabbisogni nutrizionali delle scrofe cambiano durante la gestazione e la gestione alimentare deve supportare questa necessità: nasce l'alimentazione multifase.
Il forte aumento della domanda di carni per la popolazione mondiale prevista per i prossimi anni, porta ad una costante ricerca di alternative, sia da un punto di vista sociale che ambientale.
Veniamo avvisati da vari allevatori integrati, di una azienda spagnola, della comparsa improvvisa di una alta percentuale di suini morti.
Quando sono svezzati, i suinetti trovano facilmente la mangiatoia, ma i suinetti che non hanno avuto accesso al sottoscrofa durante la lattazione non riconoscono il mangime come alimento.
Il beneficio nutrizionale previsto con questa tipologia di prodotti è molto elevata, tuttavia è necessario prendere provvedimenti preventivi per evitare l'introduzione del virus PED o la diffusione della Peste Suina Africana in Europa.
Si presentano problemi di fertilità con risultati riproduttivi variabili. In svezzamento compaiono necrosi delle orecchie e della coda; in ingrasso ci sono casi di diarrea a pesi ed età inusuali, con prolassi rettali.
Le infezioni del tratto urinario sono tra le infezioni batteriche più frequenti nelle scrofe, ma raramente diagnosticate e valutate.
Il tipo di alimentazione, la selezione degli ingredienti e l'aggiunta di additivi hanno il potenziale di modulare la microflora gastrointestinale, riducendo il costo energetico di mantenimento e controllando i batteri patogeni.
I suinetti che poppano nella parte posteriore iniziano a consumare mangime prima, il che spiega un miglior adattamento allo svezzamento.
Questo caso descrive un episodio acuto di ulcere gastriche in suini di 30-40 kg che colpì 38 allevamenti lungo un anno e che causò mortalità da un 5 % fino ad un 40 % a seconda della gravità dei casi.
Sappiamo da tempo che,tra tutte le specie testate,i suinetti sono quelli che nascono con i minori livelli circolanti di 25(OH)D.
La vitamina D viene sintetizzata a livello della cute esposta alla luce solare. Per fortuna, può essere aggiunta alla dieta.
Le scrofe di oggi sono capaci di produrre oltre 70 suinetti svezzati durante la loro vita riproduttiva, però alcune non producono più di 20, dovuto all'eliminazione precoce per scarse performances o problemi agli arti.
Le morti improvvise per HBS sono un fenomeno preoccupante, subdolo e di manifestazione fulminea che colpisce i maiali in accrescimento e finissaggio. Muoiono i soggetti pesanti, a volte diversi in pochi giorni, oppure si lamentano uno o due capi deceduti settimanalmente.
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