Pagina 156 di Articoli su carne

Il provvedimento è teso a stabilire che gli operatori del settore alimentare dovranno indicare sulle etichette delle carni fresche, refrigerate o congelate di suino, ovino, caprino e pollame destinate ad essere commercializzate, il Paese di origine o il luogo di provenienza in cui gli animali sono stati allevati e macellati.

Per la prima volta, il processo di pianificazione riunirà i produttori suini, esperti in sanità animale, trasformatori carni e distribuzione.

La macellazione dei suini è diminuita rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente di un 1,7% in numero di capi e di un 1,1% in peso.

La nuova normativa sulla etichettatura delle carni fresche e congelate obbliga ad indicare l'origine o la provenienza degli animali.

Durante i primi 9 mesi dell'anno, il numero di suini macellati si attesta a 30.684.654, il che vuol dire una diminuzione dello 0,9%.

Il marchio "Never Fed Beta Agonists" è disponibile per le imprese che producono carni bovine, suine e prodotti derivati esenti da beta-agonisti.

Il 52% dei prodotti a base di carni suine commercializzate non sono irlandesi.

L'export agro-zootecnico e della pesca è aumentato del 10,3% in ottobre rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.

La carne di suino congelata, nonostante sia diminuita leggermente rispetto al mese precedente è calata del 6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Durante i primi 9 mesi di quest'anno, le esportazioni di carni suine si sono mantenute stabili rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, raggiungendo i 2.289.785 ton.(+0,3%).

Sotto il motto «Enjoy, it's from Europe» («Apprezzalo, proviene dall'Europa»), si vogliono aiutare i produttori del settore ad accedere ai mercati internazionali.

Questo risultato è il frutto degli sforzi profusi durante gli ultimi anni da parte dei servizi veterinari della Romania.

La proibizione della ractopamina in Cile ha potenziato l'export dei produttori di carni suine e prodotti derivati in mercati come la Cina, la Russia e la UE.

L'elaborazione da parte di ANAS su dati ISMEA indica per i primi nove mesi dell'anno un calo sulle quantità di acquisto per le carni suine fresche del 3,7%.

La carne si attesta al 2° posto arrivando a 13,96 miliardi di dollari.