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La EFSA conclude il suo primo parere sull'ispezione della carne suina

Il primo parere dell'EFSA (L' Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare con sede a Parma) sui rischi per la salute pubblica sulle carni suine e consigli sulle procedure di controllo.

13 Ottobre 2011
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L' Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha concluso la prima tappa di uno studio che servirà come base scientifica per la modernizzazzione dell'ispezione della carne su tutta la UE. A maggio 2010 la Commissione Europea ha richiesto all'EFSA una serie di pareri scientifici sui rischi per la salute pubblica, rischio biologico e rischio chimico, attraverso l'spezione della carne, in più ha richiesto un riassunto dei dati paragonabili su determinati pericoli di trasmissione attraverso gli alimenti che permettono ai responsabili della gestione dei rischi di adattare le procedure di controllo e ispezione secondo le necessità nazionali. La prima categoria studiata fu la carne suina.

Il parere considera la Salmonella sp., Yersinia enterocolitica, Toxoplasma gondii e Trichinella sp. come fattori di rischio più importanti nel contesto dell'ispezione della carne suina. SI conclude che gli attuali metodi ispettivi non permettono un veloce ed immediato riscontro dei tre dei primi pericoli citati, e, in generale non si differenziano gli aspetti di sicurezza alimentare dagli aspetti della qualità della carne, e della prevenzione dalle zoonosi.

Tra le principali raccomandazioni sui rischi biologici compare l'omissione dell'utilizzo di tecniche di palpazione e o incisione durante l'ispezione post mortem dei suini macellati routinariamente, dovuto alla possibilità di contaminazione incrociata.

Nell'area della salute e benessere, si osservò che l'abolizione della palpazione e o incisione potrebbe portare ad una riduzione del rilevamento di alcune malattie, ma nel caso in cui vari organi fossero colpiti, questo effetto sarebbe minimo. Con l'obiettivo di minimizzare la probabilità di rilevamento ridotto del sistema modificato proposto, gli esperti raccomandano che la palpazione e o l'incisione devono essere realizzate in seguito all'ispezione visiva ove si osservi anomalie.

Nell'area dei contaminanti chimici, sostanze come diossine, e derivati similari ai bifenoli policlorati e l'antibiotico cloranfenicolo, sono stati identificati con elevato tenore di preocupazione nella carne suina. Si è concluso, comunque che il rischio da sostanze chimiche e le concentrazioni in cui queste si trovano nella carne suina non rappresentano rischio immediato o a breve termine per la salute dei consumatori.

EFSA/ Unione Europea.
http://www.efsa.europa.eu

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