Raccomandazioni per la prevenzione ed il controllo della PSA(Peste Suina Africana) nei paesi a rischio (I)
La PSA si diffonde sopratutto attraverso la carne suina ed altri prodotti animali, così come tramite gli animali vivi, incluso il cinghiale.
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La PSA si diffonde sopratutto attraverso la carne suina ed altri prodotti animali, così come tramite gli animali vivi, incluso il cinghiale.
Negli ultimi 4 lotti di svezzati, circa il 3% dei suinetti erano anoressici e letargici. Tutti i trattamenti applicati non hanno dato esito positivo ed i suinetti alla fine morirono.
La PSA si è stabilita endemicamente in alcune regioni del Caucaso e dell'Europa dell'Est, dove sta causando ingenti danni al commercio, oltre ad avere un effetto devastante sui piccoli produttori.
Nel periodo Gennaio 2004 e Dicembre 2012, 21554 suini di 196 partite appartenenti ad allevamenti del nord Italia sono stati sottoposti a score polmonare impiegando il metodo Madec.
Dopo la valutazione clinica e sierologica si è deciso di vaccinare per la PRRS, e si ottenne un miglioramento dello stato generale dell'allevamento. Mesi dopo comparve una tosse grave in ingrasso, che proseguì in svezzamento e poi nelle scrofe.
L'incidenza di malatie associate al PCV sono correlate ad una cattiva gestione delle vaccinazioni nei confronti del PCV2 a livello d'allevamento, che frequentemente, scatena la comparsa di cariche elevate del virus e dei sintomi clinici associati.
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RegistratiEri già un membro?Il costo totale per le perdite di produttività dei suinicoltori negli USA si stima in circa 664 milioni di dollari all'anno. Queste perdite si stanno spostando dagli ingrassi alle scrofaie.
E' possibile che le variazioni dell'ORF3, osservati nei nuovi ceppi cinesi di coronavirus, abbiano potenziato la virulenza.
In un allevamento di recente costruzione si osserva febbre, anoressia ed una fertilità inferiore a quella ipotizzata nelle scrofette dei due primi lotti entrati.
La risposta al virus PRRS tipo 1 e 2 è quantitativamente differente, per alcuni aspetti di rilevante importanza.
Durante il 2012 sono comparse negli USA varianti o mutanti del PCV2 (mPCV2) che erano associate a manifestazioni cliniche. La possibile mancanza di protezione crociata dei vaccini commerciali nei confronti del mPCV2 è tuttora una delle principali preoccupazioni.
Si è osservato che la riduzione del mescolamento dei suinetti in sala parto ed in svezzamento ritarda il processo infettivo, riducendo il numero delle infezioni precoci. La formazione di gruppi di suinetti per figliata in piccole unità dopo lo svezzamento ha diminuito significativamente la probabilità di infezioni precoci.
La maggior parte delle infezioni provocate da M. hyopneumoniae sono subcliniche.
Esistono 3 alternative potenziali per stabilizzare la scrofaia che sono già state collaudate nel tempo con successo. Le alternative hanno costi e metodologie molto distinte ed è necessario valutare economicamente la situazione per determinare qual'è la più adeguata per ogni caso.
Animali morti e malati con tipiche lesioni rosse, romboidali sulla cute, nonostante fossero vaccinati contro Erysipelothrix rhusiopathiae.
Quello che aumenta la redditività in un allevamento non è la diminuzione delle spese ma bensì la massimizzazione delle entrate.
Questo studio chiarisce l'efficienza del sistema di biosicurezza di un gruppo d'allevamenti da riproduzione in una zona ad elevata densità suinicola.
La conoscenza della dinamica dell'infezione negli allevamenti permetterà di implementare migliori strategie di controllo negli allevamenti infetti.
L'infezione da M. hyopneumoniae avviene quando l'agente aderisce all'epitelio ciliare di rivestimento del tratto respiratorio.
Questo allevamento fa la propria rimonta a partire dalle Gran parentali e in fase di adattamento alla legge sul benessere si e deciso di aumentare la scrofaia da 600 a 1200 scrofe.
Nonostante sia ancora fondamentale la diagnosi di laboratorio, non bisogna dimenticare che la necroscopia di campo dà informazioni sulla causa mortis dell'animale.
La vigilanza include la raccolta, la registrazione e l'analisi dei dati, così come la diffusione delle informazioni delle parti interessate affinchè si possano adottare misure di controllo della malattia.
La vaccinazione delle scrofette contro il PCV2, prima dell'inseminazione con seme infetto da PCV2, ha diminuito chiaramente la carica e l'escrezione virale, fino a valori compatibili con la protezione dei feti.
La prevalenza di pleuriti è estremamente elevata nei suini alla macellazione. Un recente studio di revisione ha identificato dati tra il 12,5% nel Regno Unito, 26% in Spagna e fino a 41% a livello individuale in suini in Norvegia.
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